Gigolò per caso, Pietro Sermonti e Christian De Sica presentano la serie: "Comedy sofisticata che diverte senza volgarità"
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Gigolò per caso, Pietro Sermonti e Christian De Sica presentano la serie: "Comedy sofisticata che diverte senza volgarità"

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Abbiamo seguito la conferenza stampa di presentazione di Gigolò per caso, la nuova comedy originale italiana di Prime Video che arriverà in streaming il 21 dicembre: ecco cosa ci hanno raccontato i protagonisti Pietro Sermonti, Christian De Sica, Ambra Angiolini, Asia Argento e il regista Eros Puglielli.

Gigolò per caso, Pietro Sermonti e Christian De Sica presentano la serie: "Comedy sofisticata che diverte senza volgarità"

Un rapporto padre/figlio conflittuale, un matrimonio in crisi e una nuova attività - quella del gigolò - che rivoluziona completamente la vita di Alfonso, un uomo perbene (ma anche un "povero fesso", per stessa ammissione del suo interprete Pietro Sermonti). Arriverà su Prime Video il 21 dicembre Gigolò per caso, una nuova serie comedy original che può contare su un cast stellare. I protagonisti Pietro Sermonti, Christian De Sica, Ambra Angiolini e Asia Argento l'hanno presentata alla stampa insieme al regista Eros Puglielli soffermandosi sui tanti temi e le atmosfere che la caratterizzano e la rendono davvero "la commedia che scalderà questo Natale", come recita il claim del poster ufficiale. Ma guai a pensare che Gigolò per caso ricerchi la risata facile con battute e doppi sensi di basso livello. Gli attori ne sono certi: fa ridere senza essere volgare.

La trama di Gigolò per caso

Al centro della serie, che conta 6 episodi della durata di 30 minuti circa che saranno tutti subito disponibili in streaming, c'è il particolare rapporto che lega un padre e un figlio, Giacomo e Alfonso (De Sica e Sermonti). Nella sua vita Alfonso non si è mai particolarmente distinto per la bellezza, il carisma o il fascino. Quando suo padre Giacomo torna nella sua vita a seguito di un infarto, Alfonso si ritrova faccia a faccia con la persona che reputa responsabile di quasi tutti i suoi traumi. Le cose diventano ancora più sconvolgenti quando scopre che suo padre gli ha mentito per tutta la vita: non è un antiquario, bensì un gigolò. Questa scoperta sconvolge Alfonso che, già in crisi con la moglie e in difficoltà economiche, decide di seguire le orme paterne sostituendolo con le sue clienti. Coprodotta da Amazon Studios con Mattia Guerra, Stefano Massenzi, Andrea Occhipinti per Lucky Red, Gigolò per caso è diretta da Eros Puglielli, mentre Daniela Delle Foglie e Tommaso Renzoni firmano soggetto e sceneggiatura.

Il punto di vista di Eros Puglielli e il lavoro di gruppo

La storia si svolge a Roma e tocca diversi quartieri della città. "Coppedè e gli altri quartieri sono stati una specie di bolla magica dove far accadere le cose. Tutti i personaggi sono alla ricerca di punti di riferimento", ha detto il regista Eros Puglielli a proposito dell'ambientazione della serie che coinvolge anche moltissime guest star come Frank MatanoClaudio Gregori (Greg), Antonio Bannò, Francesco Bruni, Giorgia Arena con Marco Messeri, Sandra Milo e Stefania Sandrelli. Special guest star sono Gloria Guida, Isabella Ferrari e Virginia Raffaele. "Con tutte queste star, per me è stata una serie divertente e facile da fare. Ogni passo era una sorpresa. Quando si lavora con i grandi è più facile", ci ha tenuto a dire il regista.

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Essendo una serie corale, è stato fondamentale il lavoro di gruppo. "Si è creata una bella alchimia con Pietro e un meraviglioso rapporto con il regista. Io ho lavorato con tanti registi e fatto 102 film nella mia vita, ma devo dire che per me Eros Puglielli è stato una rivelazione. Ha una velocità, uno swing nel muovere la macchina da presa unico", ha aggiunto Christian De Sica. Pietro Sermonti, che aveva già lavorato con Puglielli in Sono Lillo, ha concordato che ha un punto di vista davvero particolare. "Si sofferma su una caramella, mette la camera dal punto di vista del gatto, fa tanti tagli e poi monta e improvvisamente tutto acquista un senso", ha ricordato.

Una commedia che parla di sesso senza essere volgare

"Si fanno tante serie violente. Qui invece è stato bello fare una commedia pura, sofisticata. Grazie anche agli sceneggiatori che ci hanno dato un materiale forte. C'erano tante battute già scritte e facevano ridere. Non era sempre necessario improvvisare", ha detto De Sica sottolineando di sentirsi grato per aver avuto un ruolo sì comico, ma diverso dal solito. "Avendo una certa età, mi fanno fare il malato di Alzheimer oppure il principe decaduto. Qui invece ho avuto la possibilità di fare addirittura una scena d'amore con Ambra", ha scherzato. Per Pietro Sermonti "questa serie parla sì di sesso ma senza uno sguardo pruriginoso. E il fatto che il sesso sia solo sussurrato è una cosa che mi piace tantissimo. Il mio personaggio in realtà è un valzer di imbarazzo. Eredita il mestiere di gigolò e le clienti del padre e non con tutte alla fine c'è il sesso. Con alcune lo vive come un servizio". A proposito del suo Giacomo, invece, De Sica ha detto di aver guardato un po' al personaggio del Conte Max, ma non solo. "Mi sono ispirato a mio padre in certe movenze e anche a Sordi. Ne ho parlato con Eros e abbiamo scelto di dare al personaggio quest'aria un po' disincantata, surreale. E ha funzionato", ha spiegato.

L'importanza dell'intimacy coordinator sul set

La conferenza di Gigolò per caso, poi, è stata l'occasione per fare luce su una figura che sta prendendo sempre più piede sui set italiani cioè quella dell'intimacy coordinator. Il suo compito è quello di far sentire a proprio agio gli attori supervisionando le scene più esplicite. Ne hanno parlato soprattutto Ambra Angiolini e Asia Argento che nella serie condividono diverse scene intime. "Sul set l'intimacy coordinator ci ha aiutato molto. Ci chiedeva sempre come andava con Asia. Ma tutto è stato molto naturale e ci siamo divertite molto. La trovo una cosa importante. Mi ha fatto stare serena e potevo spiegarle fin dove volevo arrivare e cosa volevo si vedesse. Per me è stato un modo di lavorare molto giusto", ha osservato Angiolini. Asia Argento ha spiegato che "è una figura che serve soprattutto per proteggere la produzione" e anche Sermonti ne ha sottolineato l'importanza dicendo: "Per me era strano vedere questa figura che controllava ogni situazione, mi sembrava di stare in Boris. Ma vedo quanto sia fondamentale, soprattutto per le giovani attrici che in questo modo sanno da chi devono andare se si sentono in imbarazzo".

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Anche Nicole Morganti, responsabile dei contenuti originali italiani e di quelli dell'Europa meridionale di Amazon Studios, ha voluto precisare: "Amazon Studios ha stanziato 8 borse di studio per creare queste figure. Noi l'abbiamo da 4 anni a questa parte obbligatoriamente sul set. Prima in Italia non c’era questa figura, abbiamo investito per formare queste figure che hanno anche una certificazione SAG e possono così lavorare anche all’estero. Una figura che tutela chiunque sia sul set in occasioni particolari, di scene intime. Ha il compito di creare un ambiente idoneo sul set".

Una serie che vuole ribaltare gli stereotipi

Gigolò per caso dà la possibilità di riflettere anche su temi molto attuali come gli equilibri dei rapporti uomo/donna e gli stereotipi che spesso attribuiamo all'uno o all'altro ruolo. "Credo che questa serie faccia un piccolo passo avanti. All'inizio il rapporto di Margherita e Alfonso è fragile. Lui è il tipico uomo che cerca una rivalsa, lei invece ha una certa durezza. Vorrebbe stare con lui ma fare anche altre esperienze. Tutte cose che spesso attribuiamo agli uomini. In questo senso nei primi episodi c'è questa tendenza che ci porta a riflettere sui ruoli di genere, sulla fragilità maschile, su quello di cui stiamo parlando in queste settimane", ha riflettuto Ambra Angiolini.

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Sermonti ha preso spunto dal suo personaggio per fare un discorso più generale sulla mascolinità che può sfociare, talvolta, in violenza. "Credo che Alfonso all'inizio sia un uomo molto razionale, intellettuale, rumina femminismo che ha letto senza capirlo, perché è l'unica cosa che gli ha lasciato la madre. Credo che ogni uomo se può debba iniziare a guardarsi allo specchio e capire quante volte nella sua vita, anche da ragazzino, ci sono state delle vesciche di rabbia, ipotesi di comportamenti che potevano creare del dolore. Gli uomini che fanno male tendono a essere violenti e questa cosa deve cambiare. Ci siamo passati tutti ma ce ne dimentichiamo. Ognuno deve sapere che storia ha, ognuno deve avere dei sensori per capire cosa lo fa scoppiare", è stata la sua riflessione. A tal proposito, anche Asia Argento ha voluto sottolineare: "Questa serie esiste anche perché c'è stato il movimento Me Too. È una serie molto femminista e questo le fa onore". De Sica, che si è definito "di un'altra generazione", ha ricordato un particolare aneddoto che ha come protagonista suo padre, Vittorio De Sica: "Ero con mio padre e mia madre e lei ha chiesto a lui di fermare la macchina per andare a comprare del formaggio in salumeria. Quando è tornata, lui le ha detto 'questa è l'ultima volta che ti porto a fare la spesa'. Erano altri tempi".

Ha senso parlare ancora di 'politicamente corretto'?

Infine, il veterano della commedia De Sica ha detto la sua sul tanto chiacchierato politicamente corretto, in un momento in cui si ripete spesso il ritornello per cui 'non si può più scherzare su niente'. Per l'attore: "Il politically correct è una ston**ta. Dico sempre che si ride con il demonio non con San Francesco. I buoni non fanno ridere. In questa commedia si ride prendendo in giro certi personaggi che sono magari misogini, o maschilisti ma non si cade nel turpiloquio come io stesso a volte ho fatto. Tutti hanno paura di far ridere, Checco Zalone se ne frega e infatti continua a far ridere. Oggi se io rifacessi un cinepanettone mi manderebbero in carcere. Dicevo delle cose terribili. Ormai non lo farei nemmeno".

Gigolò per caso vi aspetta su Prime Video dal 21 dicembre con tutti i 6 episodi della prima stagione subito disponibili. Qui sotto potete vedere il trailer ufficiale.

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