Il nome di Charles Rennie Mackintosh è tornato all'ordine del giorno con l'incendio che ha distrutto la Glasgow School of Art, una perdita enorme per la Scozia e del mondo. Completata nel 1909, era considerata il capolavoro di Charles Rennie Mackintosh, oltre che la sede di una delle più importanti scuole d'arte del Regno Unito.

Al momento dell'incendio era in via di completamento un costoso e accurato restauro da 35 milioni di sterline ed era da poco stata inaugurata una mostra al Kelvingrove Museum, progettata in concomitanza con il 150 ° anniversario della nascita dell'architetto, Mackintosh: una figura unica, la cui carriera rappresenta un capitolo brillante nella storia dell'arte e del design scozzese e britannico. Ora che il cuore dell'eredità di Mackintosh a Glasgow è stato strappato via vogliamo provare a rendergli omaggio raccontandone la vita e le opere.

L'incendio alla Glasgow School of Art di Charles Rennei Mackintoshpinterest
Getty Images

Con un nome che potrebbe essere quello di un pugile, e i baffi alla Proust, Charles Rennie Mackintosh è stato in realtà l’architetto che ha dato un volto alla sua città, Glasgow, muovendosi tra varie correnti e attraversando gli stili di fine ‘800 e inizio ‘900.

Mackintosh godette una certa fortuna in vita che si eclissò negli ultimi anni, lasciandolo colmo di dubbi circa la possibilità che il suo talento venisse riconosciuto dai posteri. Le sue costruzioni sono ora tra le mete principali della città scozzese, ma non è sempre stato così.

Nato nel 1868 nei dintorni di Glasgow, Mackintosh dà presto prova di capacità fuori dal comune. Nonostante la zoppia e un problema all’occhio destro, nel 1890 si aggiudica la Alexander Thomson Travelling Studentship, una borsa di studio che gli permette di recarsi in Italia e nel resto dell’Europa. Ed è proprio la contaminazione tra stili e tradizioni una delle prime caratteristiche della sua arte. Si accosta infatti anche all’arte giapponese, che all’alba del ‘900 è la quint’essenza dell’esotico, apprezzandone la leggerezza che si contrappone all’eccessivo decorativismo fin de siècle.

Iscrittosi alla Glasgow School of Art si getta nella mischia vivace dei giovani artisti locali. Con Margaret Macdonald, che diventerà sua moglie, e altri due amici fonda il gruppo “I quattro” e frequenta altri gruppi protagonisti del movimento “Glasgow School” poi divenuti celebri soprattutto nell’abito della pittura, come i “Glasgow Girl” e “Glasgow Boys”.

Nel 1895 porta a termine il suo primo progetto, il Glasgow Herald Building, noto come il Lighthouse, splendido faro ovale liberty, che ora ospita lo Scotland's Centre for Design and Architecture.

Charles Rennie Mackintish, Glasgow Herald Buildingpinterest
Getty Images

Nel 1897 comincia la progettazione del suo edificio più famoso, la Glasgow School of Arts a lui intitolata, con cui abbiamo cominciato questa storia.

Charles Rennie Mackintoshpinterest
Getty Images

Charles però è attivo su vari fronti. Nel 1900 i suoi progetti di design vengono esposti con successo a Vienna, in piena Secessione. Il suo stile decorativo risente di quelle suggestioni, così come del floreale dell’art Nouveau.

Dal punto di vista progettuale, Mackintosh si rivela attento alla sensibilità più moderna, verso un’architettura capace di rispondere alle esigenze dei suoi fruitori, più che ai dettami della tradizione. All’esposizione seguono importanti commesse. Tra tutte, spicca la famosa Hill House, costruita nel 1904.

Ma Mackintosh ambisce, come altri, a progettare i suoi edifici da capo a piedi, dalle fondamenta agli interni, e pochi committenti sono disposti a lasciargli carta bianca. Così, sul più bello, Mackintosh si trova tagliato fuori. Anche per questo, i suoi progetti più ambiziosi (che comprendevano sale da concerti e stazioni ferroviarie) rimangono sulla carta.

Charles Rennie Mackintosh, Hills Housepinterest
Getty Images

Nel ‘13, lo studio di cui è diventato socio deve chiudere. Con sua moglie si prende una lunga vacanza a Walberswick dedicandosi agli acquerelli. Il soggiorno è turbato da un curioso incidente. A causa del carattere fumantino, dell’accento scozzese e di lettere di vari amici tedeschi, Mackintosh venne arrestato per qualche giorno, con l’accusa di essere una spia tedesca. Tornato in città, a Londra, dal ’14 al ’22 si dedica esclusivamente alla pittura, senza riuscire tuttavia a ottenere un vero successo.

Deluso, si trasferisce in Francia, dove si dedica ancora agli acquerelli, prima di far ritorno a Londra, malato, dove spira nel 1928.

Oggi il suo lavoro è considerato fondamentale per l’identità di Glasgow, così come la rivalutazione del Mackintosh designer è stata aiutata dalla produzione dei suoi pezzi da alcune case di primo piano (come la sedia Mackintosh, nota anche come Poltrona Glasgow di Cassina). A occuparsi della sua eredità artistica è incaricata la Charles Rennie Mackintosh Society che ha sede nella chiesa Queen Cross, costruita dall’architetto. Tra le principali opere di rivalutazione, si segnala il recupero di uno dei progetti fantasma di Mackintosh, la House of an Art Lover, completata nel 1996, tutta giocata sull’opposizione di coppie: stile vittoriano e stile moderno, maschile e femminile, natura e astrazione.

Lettermark
Stefano Annovazzi Lodi

Stefano Annovazzi Lodi è un contributor freelance che per Elledecor si occupa principalmente di design e progetti culturali.  Pare che da anni si stia dedicando a un romanzo con cui vincerà il Nobel, nel frattempo ripassa il discorso di accettazione e lavora come story editor per una casa di produzione di Roma.