Mary Wollstonecraft: vita, opere e pensiero | Studenti.it

Mary Wollstonecraft: vita, opere e pensiero

Vita e opere di Mary Wollstonecraft, filosofa e scrittrice inglese. Pensiero della pioniera dei diritti femminili e fondatrice del femminismo liberale.
Mary Wollstonecraft: vita, opere e pensiero
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1L’infanzia di Mary Wollstonecraft

Mary Wollstonecraft (1759-1797), 1797: la femminista e scrittrice inglese che sposò William Godwin e morì poco dopo aver dato alla luce la loro figlia Mary Shelley
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Mary Wollstonecraft è stata una scrittrice e studiosa che ha anticipato i temi del femminismo pubblicando nel 1792 il manifesto Rivendicazione dei diritti della donna

Il padre di Mary lavora da sempre nel commercio di tessuti, ma quando questo mercato entra in crisi compie una serie di investimenti audaci quanto sbagliati, trascinando la sua famiglia nella povertà (ragione per cui sono spesso costretti a spostarsi) e cercando rifugio nell’alcol

Nel 1765 si trasferiscono a Epping Forest dove il padre prova a lavorare come agricoltore, poi vanno nello Yorkshire dove Mary frequenta la scuola più economica della zona) ma stringe una forte amicizia con una coetanea, tale Jane Arden; nel 1775 tornano finalmente a Londra e vanno ad abitare a Hoxton dove Mary conosce e diventa amica di un vicino appassionato di poesia, Reverende Clare e tramite lui conosce quella che sarà l’amica del cuore, Fanny Blood.

Dei sette figli della famiglia Wollstonecraft l’unico a cui viene concesso di studiare è il maschio più grande, mentre la secondogenita Mary cerca di aiutare la madre ad accudire i fratelli più piccoli e a difendersi dagli attacchi del marito, ormai alcolizzato

Pur essendo molto intelligente e intraprendente, le viene permesso di imparare a leggere e scrivere e niente di più, perché a casa c’è troppo da fare: insomma, da subito la ragazza conosce le ingiustizie e capisce che per combatterle deve arrangiarsi da sola

2Mary Wollstonecraft e la ricerca di indipendenza

Mary Wollstonecraft (1759-1797), scrittrice e femminista anglo-irlandese. Moglie di William Godwin e madre di Mary Shelley. Litografia dopo il ritratto di John Opie
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L’unico conforto per Mary sono le amicizie, soprattutto quella con Fanny, di cui frequenta la biblioteca di casa in cerca di una formazione che non può procurarsi in altro modo.

Desiderosa di indipendenza, sia affettiva che economica, se ne va di casa a 19 anni per lavorare come dama di compagnia a Bath, per la signora Sarah Dawson, ma è costretta a tornare a casa nel 1780 per assistere la madre morente.

Dopo la sua morte il padre si risposa subito, con grande dispiacere dei figli, e Mary decide di lasciare la famiglia in modo definito; viene accolta dalla famiglia Blood per circa due anni, durante i quali ha la possibilità di leggere e studiare e consolidare le idee che ha già in testa, riguardo al matrimonio e al ruolo della donna.

Nel frattempo la sorella Eliza si sposa e fa un figlio ma il matrimonio si rivela molto infelice; non esiste la possibilità di chiudere l’unione in maniera legale e Mary la aiuta a fuggire nottetempo di casa e a nascondersi (ma la bambina muore poco dopo).

3Insegnare alle bambine

Nel 1784 decide di tentare una strada professionale a lei confacente e apre una scuola progressista a Islington con l’amica Fanny e la sorella Eliza, ma la zona non è un granché e spostano la scuola a Newington Green, all’interno della comunità dei Dissenzienti.

Lo scopo è garantire alle bambine il diritto allo studio ma le fondatrici non hanno riflettuto abbastanza sul fatto che dove le famiglie hanno la volontà di procurare un’istruzione migliore alle figlie, spesso hanno anche la possibilità economica di pagarla in scuole più prestigiose che non una modesta scuola di quartiere.

Qui vengono raggiunte da Everina, un’altra sorella di Mary, dopo che Fanny si fidanza e si sposa seguendo il marito in Portogallo. Quando però da Lisbona scrive all’amica di raggiungerla per sostenerla durante una prima gravidanza rivelatasi molto difficile, nel 1785 Mary lascia tutto per partire per il Portogallo ma è inutile: poco dopo il suo arrivo Fanny e il bambino muoiono.

Oltre al lutto, Mary deve anche affrontare le conseguenze economiche dell’abbandono della scuola: purtroppo l’impresa si rivela troppo ardita per i tempi e le troppe spese la costringono a chiudere la scuola.

4Mary Wollstonecraft: da governante a giornalista

Nel 1787 pubblica per l’editore Joseph Johnson Pensieri sull’educazione delle figlie, basato sulla sua esperienza didattica e lavorativa come insegnante e governante, all’interno del quale sottolinea come la scarsa educazione normalmente ricevuta e un matrimonio troppo precoce possono rovinare la vita di una donna.

Il libro viene commissionato dall’editore stesso dopo aver letto le sue recensioni e i libri per bambini, ma il guadagno dalla vendita del libro è talmente basso che Mary cerca un altro lavoro: grazie a delle conoscenze, si trasferisce in Irlanda a lavorare come governante delle figlie di lord Kingsborough.

Il lavoro si rivela avvilente e, nonostante l’impegno nel dare un’educazione il più possibile moderna alle due bambine affidatele, gli screzi con la loro madre sono all’ordine del giorno.

Torna a Londra a lavorare per l’editore Johnson all’interno della sua rivista Analytical Review: si occupa di traduzione dal francese e scrive articoli e grazie a lui conosce e frequenta molti degli intellettuali in giro per la capitale in quel periodo.  

Nel 1788 pubblica il suo primo romanzo Mary. A fiction, ispirato alla vita dell’amica Fanny e dall'esperienza come governante trae il materiale per pubblicare il libro Original Stories from Real Life, che viene illustrato da William Blake.

5Vivere di scrittura

Edmund Burke
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Sempre più sicura delle proprie idee e delle proprie capacità osa attaccare le idee conservatrici di Edmund Burke, politico britannico autore di Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia, opera in cui Burke descrive come la rivoluzione francese sia destinata al fallimento perché sovverte l'ordine sociale tradizionale. 

Mary Wollstonecraft pubblica nel 1790 l’opera Rivendicazione dei diritti degli uomini, dove difende le libertà civili.

Il testo ottiene fama immediata e viene tradotto in francese e tedesco, così nel 1792 Wollstonecraft rilancia e pubblica Rivendicazione dei diritti della donna. Si tratta di un testo dirompente e assolutamente in anticipo sui tempi, dato che le donne:

  • non avevano diritto di voto di possedere beni,
  • non possono frequentare l’università,
  • non hanno la potestà sui propri figli.

La scrittrice dichiara che l’uomo si ritrova in vantaggio solamente grazie all’educazione negata alle bambine, se il sistema educativo fosse pensato per includere anche loro, senza lasciare che le conoscenze acquisite siano solo quelle per essere mogli e madri, la società guadagnerebbe cittadine e lavoratrici capaci e utili.

Inoltre l’inferiorità legale della donna la pone continuamente in una condizione di schiavitù di fatto, poiché non può sottrarsi a rapporti odiosi e nocivi.

6Mary Wollstonecraft e l’amore non corrisposto

Convinta di dover vedere la Rivoluzione francese da vicino e assistere al tanto desiderato cambiamento sociale, arriva in Francia appena prima della fase conosciuta come Regime del Terrore e giunge molto in fretta alla disillusione sul trattamento delle donne da parte dei giacobini al potere

Conosce Gilbert Imlay, un imprenditore statunitense che la nasconde nell’ambasciata americana e poi a Le Havre, facendosi passare per suo marito; con Imlay concepisce una figlia, nata il 14 maggio 1794 e chiamata Fanny come la sua amica perduta. 

Quando Imlay si reca a Londra senza mostrare più interesse, lei tenta il suicidio ingoiando dell’oppio ma vien salvata da una cameriera; per distrarla Imlay la incarica di una missione, e nel 1795 la fa viaggiare per la Scandinavia per recuperare dell’argento che gli è stato rubato, con figlia neonata e governante al seguito.

Mary scrive un bel resoconto dell'avventura, metà diario di viaggio e metà autobiografia sotto forma di raccolta epistolare indirizzata proprio a Imlay, ma tornata a Londra scopre di essere stata rimpiazzata da un’altra donna: si ritrova sola, senza mezzi e decide di gettarsi dal ponte di Putney, ma anche questa volta viene salvata dall'annegamento da due passanti.

7L’amicizia con il filosofo William Godwin

William Godwin
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Nel 1796 riallaccia l’amicizia con il filosofo William Godwin e il loro rapporto si trasforma presto in una relazione amorosa: si scoprono simili, condividono aspirazioni e grandi ideali, oltre all’intima convinzione che il matrimonio fosse un’istituzione desueta.

Vivono separati ma in case contigue, in modo da frequentarsi mantenendo un certo grado di indipendenza, ma alla fine si sposano comunque il 29 marzo 1797 dopo aver scoperto che Mary è incinta.

Il 30 agosto nasce una bambina, Mary Wollstonecraft Godwin, la futura Mary Shelley autrice di Frankenstein, ma la madre muore per infezione 10 giorni dopo.

Mary Shelley (1797-1851), la figlia di Mary Wollstonecraft
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Devastato dal dolore e pensando di rendere omaggio alla memoria della sua defunta moglie, William ne pubblica una biografia, dove però rende di pubblico dominio anche i tentativi di suicidio e il fatto che la prima figlia fosse nata fuori dal matrimonio.

Lui non ci vede niente di male, a confronto con l’importanza del lascito intellettuale, ma queste informazioni alimentano lo scandalo dei benpensanti e offuscano invece la figura di Mary, che verrà riscoperta solo mezzo secolo dopo.

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