Aprile 2010. Sulla piattaforma semisommergibile di perforazione Deepwater Horizon, situata al largo della costa della Louisiana, si verifica una gravissima esplosione. L'incidente causa il peggiore riversamento in mare di petrolio nella storia degli Stati Uniti. Quel giorno centoventisei lavoratori sono a bordo della piattaforma. Uomini e donne altamente specializzati si trovano a vivere il giorno peggiore, l'ultimo per undici di loro, costretti a trovare il coraggio per affrontare un inferno di fuoco in pieno oceano, per provare a trovare la salvezza. Basato sull'articolo "Deepwater Horizon's Final Hour" di David Barstow, David Rohde e Stephanie Saul, scritto nel dicembre del 2010 sul New York Times, la nuova pellicola diretta da Peter Berg - che torna alla regia di un lungometraggio per il grande schermo tre anni dopo "Lone Survivor" (2013) - racconta il più grande disastro ambientale degli Usa attraverso le storie di alcune delle persone che si trovavano a bordo durante quei drammatici momenti. Un film "inchiesta", sceneggiato da Matthew Michael Carnahan ("World War Z" 2013) e Matthew Sand ("Ninja Assassin" 2009), che vede tra i protagonisti Mark Wahlberg (in sala nel 2015 con "Daddy's Home" e "Ted 2"), Kurt Russell (sul grande schermo nel 2015 con "The Hateful Eight"), Douglas M. Griffin (al cinema nel 2016 con "10 Cloverfield Lane"), John Malkovich (in sala nel 2016 con "Zoolander 2"), J.D. Evermore (che ricordiamo in "The Sweet Life" 2016) e Dylan O'Brien (che ricordiamo nel ruolo di Stiles Stilinski nella serie tv "Teen Wolf").