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Questo appunto di Letteratura Francese per le scuole contiene un riassunto dettagliato della trama de I Miserabili di Victor Hugo e un commento con l'analisi di tutti i personaggi e le tematiche trattate nel romanzo.

I miserabili - Riassunto

Jean Valjean, dopo essere uscito di prigione per aver rubato un pezzo di pane, cerca un posto dove dormire e mangiare, quindi lo accoglie il vescovo Myriel, che gli dà ospitalità. Valjean lo ringrazia, anche se gli ha riservato una brutta sorpresa.
Quest’ultimo, l’indomani, viene avvisato che Jean è scappato con l’argenteria anche se, poco dopo, tre gendarmi riportano l’ex galeotto da lui. Lo hanno però rilasciato perché il curato aveva ritirato la denuncia a suo carico. Anzi, il vescovo dà a Valjean i candelabri, oltre alle posate. Valjean decide di scappare tra i sentieri, prendendo il primo che trova. Ad un certo punto, sente una musica allegra: un ragazzino di dodici anni che cantava giocando con delle monete. Una di quelle rotolò verso Jean ma il ragazzo la rivolle subito per proseguire il gioco, solo che Jean Valjean si rifiutò di ridargliela. Il ragazzo si chiamava Gervais, e per quanto Jean avesse provato a ridargli la moneta, Gervais si era ormai allontanato. Dopo l’incontro con Gervais, Valjean decide di intraprendere una vita onesta, facendosi assumere in una fabbrica, diventandone poi il proprietario. I cittadini di Montreil suggerirono a Jean Valjean anche di diventare sindaco. Egli non sapeva cosa fare, ma poi decise di accettare, diventando il sindaco di Montreil. La gente non conosceva il suo vero nome, Jean Valjean, quindi alcuni bambini iniziano a chiamarlo papà Madeleine. Contemporaneamente, a Montreil, una donna chiamata Fantine affida la sua bambina, Cosette, ai Thérnardier, dei locandieri che prendono dei soldi per mantenere la bambina. Lei lasciò loro sua figlia per un po’ di tempo, per riprendersela prima doveva trovare dei soldi. Si fece assumere alla fabbrica di Jean Valjean, ma poi viene licenziata e decide, quindi, di prostituirsi. Tutto sembrava proseguire bene, fino a che un borghese le mette della neve sulla schiena nuda e lei reagisce graffiandolo, perciò viene arrestata. Valjean la fa scagionare, consapevole che la donna non aveva fatto nulla di male e che invece era stata colpa del borghese. Il poliziotto, Javert, dice al sindaco di aver trovato un certo Jean Valjean. Il sindaco si preoccupa che la sua vera identità e il suo passato vengano a galla, allora dice al poliziotto che è un altro uomo, molto simile a lui. Poi, preso dal rimorso, Valjean va al processo del ladruncolo che era stato e si consegna, con grande felicità da parte di Javert. Mentre lo accompagnano in carcere, Jean Valjean vede nel porto un marinaio, che sta per cadere in mare, quindi decide di soccorrerlo. Il marinaio riuscì a salvarsi, ma Jean Valjean viene disperso nelle acque e dato per morto dalle autorità.
Intanto, a Montreil, una sera Cosette viene mandata dai Thérnardier a prendere l’acqua nella sorgente, ma quando si china le cadono delle monete. Al ritorno sente il secchio meno pesante, perché Jean Valjean lo stava mantenendo al posto suo. Lui non era morto, perché aveva nuotato fino alla costa e trovato dei vestiti. Cosette si presenta a Valjean, che le dice che alloggerà dai Thérnardier. L’indomani Jean Valjean prende con sé Cosette, dopo aver pagato più di millecinquecento franchi di riscatto per la bambina. Valjean è felice grazie alla bambina: dopo essere fuggito da Tolone non aveva moglie né figli e Cosette prese a chiamarlo addirittura padre. Dopo essere andati via dai Thérnardier, Jean Valjean e Cosette scoprono di essere inseguiti da Javert il poliziotto, che si è accorto dell'inganno della morte di Valjean. Riescono a nascondersi in un giardino, fin quando Jean decide di cercare un altro riparo. Quando torna da Cosette vede che la bambina sente freddo, quindi chiede al signore nel giardino un letto al caldo in cambio di cento franchi. L’uomo chiama Jean Valjean in un modo che non si sarebbe mai aspettato: papà Madeleine. Egli si era dimenticato che, precedentemente, aveva salvato quell’uomo: si chiamava Fauchelevent. Così l'uomo aiuta Jean Valjean a scappare, ricambiando il favore fatto tempo fa. Nello stesso momento, il barone Mario Pontmercy, aveva perso suo padre a causa di una febbre cerebrale. Perciò viene sfrattato da casa del nonno perché era un barone. Decise quindi di andare nei giardini, dove incontra un uomo e una ragazza: erano Jean Valjean e Cosette. Mario li chiamò, scherzosamente, Lanoire e Leblanc. Egli si era accorto di amare la ragazza. Si dichiara e iniziano a frequentarsi nei giardini. Chiede il permesso di sposarsi con Cosette a suo nonno, che dice loro di no. Quel “no” fu per Mario un colpo basso: senza Cosette era infelice.
Intanto, a Parigi stava scoppiando la rivolta. Stavano tutti innalzando una barricata e Gavroche, uno dei figli dei Thérnardier, stava incitando tutti a fare qualcosa. Vennero dati a tutti un fucile e delle cartucce, mentre al ragazzo venne affidato il compito di controllare cosa stesse succedendo all’esterno perché, visto che era piccolo, c’era meno possibilità che qualcuno lo vedesse. Javert entrò nella taverna dove si erano barricati, e il ragazzo venne legato. Nella ribellione c’era anche Mario, che pensava al padre. La rivoluzione iniziò. Tutti fecero la loro parte, alcuni anche dando la vita. Tra i ribelli c’era anche Eponine, una delle figlie dei Thérnardier, che doveva dare una lettera a Mario da parte di Cosette. Egli, dopo aver letto la lettera in cui c’era scritto che la sua amata sarebbe partita per Londra, decise di scriverne anch’esso una dove comunica a Cosette che suo nonno non acconsente al matrimonio. Chiese a Gavroche se potesse consegnarla e lui accetta.
Alla fine della battaglia muoiono tutti, tranne Jean Valjean e Mario. L’ex carcerato medica quest’ultimo e lo porta con l’aiuto del signor Thérnardier e di Javert, attraverso le fogne, dal nonno. Lì riprende coscienza e rivede Cosette. A differenza dall’altra volta, il nonno di Mario dà il consenso per il matrimonio con Cosette. Ora i due coniugi danno asilo a Jean Valjean, che purtroppo è lontano da loro, si ammala e muore con i due candelabri d’argento accanto.

Analisi dell'opera e dei personaggi

I miserabili (titolo originale, Les Misérables) è un romanzo di Victor Hugo, pubblicato nel 1862. Considerato uno dei romanzi cardine del XIX secolo Europeo, è fra i più popolari e letti della sua epoca.
Narra le vicende di vari personaggi nella Parigi post Restaurazione, in un arco di tempo di circa 20 anni.
I suoi personaggi appartengono agli strati più bassi della società, i cosiddetti “miserabili”: persone cadute in miseria, ex forzati, prostitute. È una storia di cadute e risalite, di peccati e di redenzione. Racconta a 360° i suoi personaggi e aggiunge al racconto capitoli di grande rilevanza storica, che permettono al lettore di collocare i personaggi in contesti storici precisi. Il romanzo è suddiviso in 5 parti, o tomi, a loro volta suddivisi in più libri e ancora in capitoli. In essi, trovano posto delle ampie digressioni di carattere storico, sociale, filosofico o lirico, che vanno a costituire una grande panoramica delle idee e delle opinioni dell’autore su vari temi, dai più pratici a quelli più complessi.

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