Recensione INDIKA: il gioco della suora che parla con il diavolo

Più che un gioco, un'esperienza narrativa tra le più originali degli ultimi anni
Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Recensione INDIKA: il gioco della suora che parla con il diavolo

Ci sono giochi in cui meno sai, meglio è. Certo, un minimo di infarinatura la devi avere per capire se un titolo può o meno fare al caso tuo. Ciò nonostante, c'è una nicchia di avventure delle quali è meglio non sapere nulla. È il caso di Inscryption ad esempio, un gioco di carte apparentemente innocuo, la cui trama, però, prende pieghe inaspettate. Se vi piace quel tipo di esperienza autoriale ed imprevedibile, che non segue propriamente le logiche e la grammatica del videogioco, è probabile che vi possa interessare INDIKA. Tranquilli, in questa recensione farò il bravo e non vi rivelerò nulla che non sia indispensabile a capire se un prodotto del genere possa rientrare nelle vostre corde, perché mai come questa volta mi risulta difficile consigliarlo a tutti indistintamente, nonostante sia uno dei titoli indie più originali che mi siano mai capitati tra le mani. Prima di buttarci a capofitto, vi informo che purtroppo al momento il gioco è totalmente in inglese, anche nei testi.

PRO

  • Visivamente notevole, soprattutto l'espressività
  • Riflessivo, non scontato nella narrazione
  • Enigmi ben confezionati, collegati alla storia...

CONTRO

  • ... a parte qualche fase meno riuscita di altre
  • Un po' più di sostanza avrebbe dato più corpo al tutto
  • Problemi tecnici

Scheda videogioco

  • Publisher 11 bit studios
  • Sviluppatore Odd Meter
  • Genere Avventura
  • Numero giocatori Giocatore singolo
  • Lingua Inglese
  • Disponibile su

Cos'è INDIKA

INDIKA è un'avventura narrativa realizzata da Odd Meter, un piccolo studio che all'attivo vanta solo SACRALITH: The Archer's Tale per la realtà virtuale. Tuttavia, INDIKA è un progetto ben più ambizioso di quest'ultimo, anche perché alle spalle c'è 11 bit studios, un'azienda che ha l'occhio per i titoli caratterizzati da una certa originalità, come This War of Mine e Frostpunk.

Lo sviluppo non è stato semplice, poiché Odd Meter è un team russo i cui sviluppatori sono stati costretti a scappare dalla propria nazione dopo lo scoppio della guerra per ultimare il loro gioco in un'altra località, cioè ad Almaty, in Kazakistan.

Dicevamo che INDIKA è un'avventura narrativa, ma di tipo lineare. Non ci sono scelte né bivi, solo una storia da seguire, mentre si guida una protagonista alquanto inusuale, una suora nel cui cervello rimbomba continuamente la voce del diavolo. E mentre le parole di Satana torturano la sua mente, il giocatore deve risolvere piccoli enigmi ambientali per poter proseguire.

Fin qui nulla di troppo strano, ma ora ci addentriamo nella parte più peculiare del gioco, ovvero la rappresentazione del racconto di INDIKA.

Storia

La storia è ambientata in una Russia alternativa del XIX secolo, dove, come anticipato, vestirete i panni di una giovane suora dagli occhi verdi, Indika appunto. Nel convento in cui vive, viene mal vista dalle altre consorelle perché ha dei comportamenti strani, incontrollabili, causati dalle continue visioni distorte alimentate dal diavolo.

Un bel giorno, il convento, nel tentativo di allontanarla, le affida una missione: consegnare una lettera fuori città. Partirà quindi per un viaggio alla scoperta di sé stessa e del mondo che la circonda, in un flusso di eventi ricolmi di metafore, messaggi e riflessioni sul ruolo e sul rapporto dell'uomo con la fede e con il peccato, ed in particolar modo sulla natura cruda della chiesa ortodossa.

Senza scendere nel merito degli argomenti trattati, quel che stranisce è la dissonanza del tutto.

Non è raro assistere a scene di pericolo con musiche del tutto fuori luogo, o sezioni di gameplay che trascendono il concetto di divertimento, sempre per contribuire alla realizzazione di quell'ottica disorientante che il gioco cerca costantemente di lanciarvi addosso.

A condire il gioco, poi, c'è un sistema di punteggio di una stranezza disarmante: i collezionabili e alcune specifiche attività ricompensano con dei punti, la cui utilità è pari a zero. Sia chiaro, non è un problema del gioco, è il gioco stesso a dirvi che sono inutili durante le schermate di caricamento.

Gameplay

Nonostante l'anima narrativa del titolo, INDIKA mette sul piatto vari enigmi da risolvere, molti dei quali risultano pure ben confezionati. Non sono difficili, anche perché non vogliono rallentare il ritmo del racconto, ma sono stati costruiti appositamente per durare il giusto tempo e farvi intuire la soluzione ben prima che la frustrazione vi colga, o che la storia si annacqui.

I migliori enigmi sono quelli in cui il mondo si spacca a metà, così da poter passare da una realtà all'altra tramite la preghiera, che si riduce alla pressione di un pulsante. L'effetto delle due versioni della stessa stanza non è stupefacente come quello di altre produzioni (The Medium, per citarne una), ma risulta comunque d'impatto vederlo in azione e capire come superare gli ostacoli, saltando da una all'altra. Peccato che queste sequenze, oltre ad essere brevi, siano letteralmente pochissime.

Va detto che la cura nei puzzle ribolle pure in altri segmenti, oltre che in quello delle due realtà. I ricordi d'infanzia di Indika, per dire, strizzano l'occhio ai classici arcade, sia dal punto di vista del gameplay, sia nell'estetica, visto che sposano la pixel art.

Ci sono un paio di rompicapi poco eleganti, oltre che poco entusiasmanti. Ne cito uno in particolare, dove bisogna posizionare dei barili attraverso un macchinario, per creare una sorta di scala e raggiungere un punto altrimenti inaccessibile: la sezione non ha alcun suono ambientale (andrebbe rifinita con qualche patch) e la soluzione si intuisce fin da subito, ma necessita di un po' di tempo per essere applicata, cosa che risulta ovviamente come un riempitivo.

Non manca poi qualche fase forzata di stampo trial-and-error, piazzate per allungare la longevità, ma fortunatamente il gioco non ne abusa e hanno sempre un compito a livello narrativo.

Insomma, a parte qualche svarione, l'interazione in INDIKA è un collante intelligente, più coerente di quanto si possa immaginare, data la rappresentazione dissonante confezionata per fare in modo di dare spessore all'animo sconquassato della protagonista.

Longevità

INDIKA è molto breve, tanto è vero che può essere terminato in circa 3/4 ore. Non sarebbe un problema di per sé, ed in effetti non lo è. Del resto, è molto intenso e ben ritmato, e riesce a fornire situazioni sempre differenti ed imprevedibili. 

C'è da dire, però, che la longevità risicata non consente di esplorare meglio i personaggi, le loro storie e le loro scelte, lasciando parte del racconto in mano al giocatore. Il gioco si preoccupa di fare molte cose, di raccontare l'infanzia della protagonista in poche battute, di far riflettere sul tema della fede, della razionalità e delle istituzioni religiose in una manciata di dialoghi, di prendere addirittura in giro il videogiocatore, e nel suo finale sembra aver messo così tanta carne al fuoco da non aver dato il perfetto respiro ad ogni suo aspetto.

Il messaggio finale, però, arriva dritto e forte. È aperto ad intepretazioni, certo, ma riesce in 3/4 ore a disseminare qua e là dei punti che vanno a convergere, appunto, in un finale coerente con l'avventura disarmonica di Indika.

Grafica e Sonoro

Malgrado sia un titolo realizzato con valori produttivi contenuti, INDIKA è visivamente notevole, a partire dai volti, molto più espressivi anche di alcuni tripla A in circolazione. Il merito è della realizzazione degli occhi, davvero molto empatici, che migliorano notevolmente la recitazione digitale, insieme alle ottime voci scelte per i personaggi. Le ambientazioni sono poche, ma ben rese e molto d'atmosfera, sia negli esterni, che negli interni, complice l'eccellente illuminazione. Molto bella anche la fisica del velo di Indika, meno le animazioni dei movimenti della protagonista, abbastanza macchinose, soprattutto quelle di caduta. Anche la realizzazione tecnica non è perfetta, con una fluidità non sempre ottimale nemmeno con una scheda come la GeForce RTX 3070 a bordo del mio PC.

La regia delle scene d'intermezzo, invece, vanta una cura maniacale, che denota uno studio delle inquadrature degne di un corto sperimentale di qualità. Difficile che non rimangano impressi certi momenti d'impatto, specie quando il diavolo sviscera le convinzioni dei credenti.

L'accompagnamento sonoro, come già anticipato, è spesso dissonante con ciò che succede a schermo. La scelta chiaramente è voluta e precisa, ma ammetto che talvolta mi abbia dato un po' fastidio: era quello il suo obiettivo? Tolti i gusti personali, posso tuttavia segnalare almeno un momento musicale di forte impatto, segno che, a prescindere appunto dai gusti, c'è stata una grande ricercatezza anche nel sonoro.

Prezzo e Uscita

INDIKA è disponibile su PC attraverso Steam al prezzo di lancio di 24,99€. Il gioco arriverà anche su PS5 e Xbox Series X, e sarà disponibile su console in formato digitale a partire dal 17 maggio 2024.

INDIKA - Immagini

La chiave digitale per questa recensione è stata fornita da 11 Bit Studios, che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso economico.

Giudizio Finale

INDIKA

Luce ed oscurità, bene e male, dio e il diavolo, cosa sono in realtà? INDIKA se lo chiede continuamente, e lo chiede anche a voi. Dunque credo abbiate capito che non sia un titolo per tutti. Alcune volte è incredibile, molte volte è strano, talvolta lascia interdetti. È un esperimento autoriale curioso, che non riesce nell'intento di dare spazio a tutto nel migliore dei modi, ma inevitabilmente questo viaggio introspettivo vi rimarrà impresso, a patto di avere la giusta sensibilità di coglierlo nel segno.

Voto finale

INDIKA

Pro

  • Visivamente notevole, soprattutto l'espressività
  • Riflessivo, non scontato nella narrazione
  • Enigmi ben confezionati, collegati alla storia...

Contro

  • ... a parte qualche fase meno riuscita di altre
  • Un po' più di sostanza avrebbe dato più corpo al tutto
  • Problemi tecnici

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri Da oltre 10 anni scrive sulle pagine del network di SmartWorld. Adora la tecnologia come Winnie The Pooh con il miele. Ama scrivere di videogiochi e si occupa di info-commerce, ed è anche particolarmente bello. Almeno, così dice sua madre.

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