Foreclosed - Recensione

Gli sviluppatori italiani di Antab Studio ci propongono la loro idea di avventura cyberpunk, tra scontri a fuoco e uno stile grafico da graphic novel.

Foreclosed - La recensione

LA RECENSIONE IN BREVE

  • Un mix di azione, scontri a fuoco e sezioni stealth che funziona pur impiegando un po’ di tempo a ingranare.
  • Nel suo momento migliore fanno capolino i titoli di coda, rendendo la risicata longevità di Foreclosed uno dei suoi difetti più marcati.
  • Lo stile grafico a metà tra fumetto e cel-shading è accattivante, reso ancora più funzionale da elementi di interazione.

Cyberpunk 2077, The Ascent e Foreclosed. Tre concezioni videoludiche a tema cyberpunk, differenti tra loro sotto tanti aspetti ma accomunate dalla scelta di un setting futuristico e distopico. Un terzetto che esibisce valori produttivi diversi che vanno dal blockbuster milionario al progetto indie di belle speranze made in Italy. Già, perché Foreclosed parla orgogliosamente italiano per bocca di Antab Studio, software house fondata da Andrea Tabacco e Lara Gianotti.

L’action game ad ambientazione cyberpunk della piccola realtà milanese era stato annunciato durante l’evento Summer of Gaming 2020 organizzato da IGN, suscitando non poco interesse per la sua peculiare estetica da graphic novel in cel-shading. La pubblicazione odierna di Foreclosed su PC, Google Stadia e console è un traguardo non da poco per lo studio italiano, che aveva avuto modo di farsi apprezzare già nel 2017 con lo psichedelico shoot 'em up GRIDD: Retroenhanced.

L’identità perduta di Evan Kapnos

"Foreclosed" è una parola anglosassone che si usa spesso in ambito giuridico per indicare un bene soggetto a pignoramento. Ma cosa succede se a essere pignorata è la propria identità? Succede che nel distopico 2084 un tale di nome Evan Kapnos, il protagonista del gioco, assiste alla confisca di tutti i suoi beni incluso il suo “prezioso” debito d’identità, a causa del fallimento della corporazione per cui lavorava. Senza possibilità di accedere alla propria blockchain e in procinto di consegnarsi al tribunale senza opporre resistenza, i piani dell’ex poliziotto cambiano radicalmente quando si ritrova a scampare a un agguato e ad accettare l’aiuto di una misteriosa persona con degli interessi in comune.

Con l'avviso di pignoramento la giornata di Evan Kapnos non è iniziata proprio nel migliore dei modi...

Foreclosed non si limita a raccontarsi attraverso un medium come quello dell’arte sequenziale tanto cara a William “Will” Eisner, in quanto proprio all’interno delle vignette si consumano atti di gameplay che portano il protagonista a interagire con l’ambiente che lo circonda. In questa struttura bipolare continuativa, narrazione e sequenze di gioco spesso si intersecano tra loro in maniera naturale. La sceneggiatura messa in piedi funziona anche senza punte di eccellenza, ma non ha fisicamente il tempo di sbocciare perché, come avrete modo di leggere nelle prossime righe, la durata non eccezionale dell’avventura cyberpunk di Antab Studio limita un po' anche quello che è lo sviluppo narrativo.

Molto più di una graphic novel interattiva

Mettendo da parte tutta l’impalcatura da graphic novel interattiva, l'ultima fatica dello studio italiano è alla base un action game che si comporta da sparatutto in terza persona per la maggior parte del tempo, prendendosi delle pause per districarsi in qualche sezione stealth e sporadici puzzle ambientali piuttosto lineari. Per riuscire a far luce sugli esperimenti che hanno coinvolto il suo impianto neurale, oltre a dover lottare per mantenere il possesso della sua identità, Kapnos può contare su abilità speciali da sfoggiare in combattimento come scudi energetici o sfruttare la telecinesi per sollevare e lanciare oggetti. Mettendo le mani sulla pistola simbiotica, di fatto l’unica arma a disposizione dei giocatori, viene dispiegato il ventaglio offensivo che permette al protagonista di rispondere alle sortite nemiche.

Se il chip neurale si surriscalderà troppo vi sarà precluso l'uso delle abilità correlate.

Se nelle prime battute gli scontri non riescono a restituire un feeling soddisfacente, fortunatamente con lo sblocco di mod per i proiettili e miglioramenti per la bocca di fuoco (equipaggiabili all’interno di tre slot, proprio come le abilità del chip neurale) l’azione acquisisce più dinamicità. Si passa così dallo spargere piombo su nemici corazzati che come spugne assorbono i colpi diretti, quando con il solito headshot ben piazzato ci sbarazza con facilità delle minacce più basilari, a sollevarli in aria per sparargli contro munizioni esplosivi o proiettili intelligenti che vanno dritto sul bersaglio. Ma le mod e le abilità tendono facilmente a surriscaldare l’impianto interno di Evan, per cui vanno usate con parsimonia se non si vuole incappare in uno stordimento che lo renderà vulnerabile per qualche secondo.

L’intelligenza artificiale che regola il comportamento dei nemici è invece quella tipica di tanti sparatutto, dunque senza infamia e senza lode, alternandosi tra accerchiamenti che non lasciano scampo al mantenimento serrato della propria posizione fregandosene di trovare un riparo. Non che Foreclosed sia "bello e impossibile" come l'omonimo brano di Gianna Nannini, ma in alcuni punti ho dovuto sudare qualche camicia e non solo perché siamo ad agosto e il caldo è asfissiante. Quanto detto si riferisce al secondo livello di difficoltà (Hard boiled) tra i due disponibili, scegliendo l’altra opzione (Storia) ci si può godere la (dis)avventura burocratica dell’ex agente con il minimo sforzo e in maniera più rilassata.

Il chip neurale e la pistola simbiotica possono ospitare fino a tre mod/potenziamenti/abilità da inserire negli appositi slot.

Non c’è di fatto una componente ruolistica marcata nell’avventura cyberpunk a tinte tricolori, tuttavia il nostro fuggitivo può ottenere punti abilità da destinare allo sblocco di nuovi poteri per gli impianti cibernetici o della pistola simbiotica. Come? scovando dei particolari terminali ed eliminando cataste di nemici.

L’hacking è invece limitato alla corretta pressione di una breve sequenza di tasti con cui aprire porte o far esplodere serbatoi; in alternativa è possibile sovraccaricare i chip neurali degli agenti nemici avvicinandosi di soppiatto alle loro spalle. L’esperienza generale è di quelle guidate e senza bivi, anche considerando che i dialoghi a scelta multipla non cambiano di una virgola il corso degli eventi, oltre al fatto che il level design ci porta a imboccare sempre la strada giusta.

Il gioco è bello quando (non) dura poco

C’è di tutto un po' in questo Foreclosed, insomma, in un equilibrio di base dove ciascuna dinamica di cui si compone il gameplay svolge discretamente il proprio lavoro, senza fare il passo più lungo della gamba (o del budget). Non sarebbe stato male da parte degli sviluppatori avere un pizzico di coraggio in più anche per quanto riguarda la complessità dei mini giochi legati all’hacking, molto semplici e privi di particolari guizzi, anche se a uno di questi è legata una piccola chicca a tema videoludico dal sapore retro(gaming).

Proprio quando il flusso di sparatorie, sezioni stealth e l'uso delle abilità si amalgama e inizia a far intravedere combinazioni interessanti, l’avventura di Evan Kapnos arriva al capolinea con inatteso anticipo sulla mia tabella di marcia. Così è successo che ho completato Foreclosed in meno di quattro ore: indubbiamente poche (e considerate che alcune sezioni mi hanno tenuto impegnato anche per più tempo del necessario) e non tutte vissute intensamente, specie la prima ora per quanto riguarda il feedback delle fasi shooting, ed è stato un rammarico perché mi sarei aspettato qualche ora di gioco in più.

Uno dei mini giochi legati all'hacking ci chiederà di trovare la frequenza giusta, smanettando con quello che ha tutta l'aria di essere un Game Boy opportunamente modificato.

Una ristrettezza dovuta alla natura contenuta del progetto sviluppato dal team italiano, oppure una scelta di game design? In ogni caso, se siete interessati all’acquisto del gioco la bassa longevità è un fattore che dovreste comunque tenere in considerazione. E dopo l’avvicendamento della schermata dei ringraziamenti non c’è altro da fare, se non provare a ottenere i trofei mancanti o rigiocare i vari capitoli.

Tra fumetto e cel-shading

Per essere un espediente tecnico-stilistico non troppo gravoso su un budget non certamente esoso, la scelta di Antab Studio di affidarsi a un’estetica cel-shading si è rivelata piacevolmente azzeccata, impreziosita poi da transizioni registiche che spostano il flusso dell'azione da un riquadro all’altro e onomatopee che sembrano uscite fuori da un fumetto.

Il cyberpunk immaginato dagli sviluppatori nostrani non è una mecca di neon colorati e tantomeno pone i riflettori su una metropoli fiorente, così la visione artistica ha virato su un contesto più urbano che trova la sua dimensione ideale in claustrofobici luoghi al chiuso come night club, metropolitane fatiscenti e vicoli scarsamente illuminati. Gli scenari di Foreclosed non avranno il fascino di Night City, ma riescono lo stesso a darci l’idea del futurismo spinto e distopico immaginato dal team milanese.

Sotto il profilo tecnico non manca qualche magagna, come dei rallentamenti imputabili a dei cali di frame-rate abbastanza percettibili. Anche la gestione della telecamera negli spazi ristretti tende a fare un po’ le bizze, ma non ha avuto su di me un impatto negativo sull’esperienza complessiva che funziona senza particolari problemi. Sono comunque difetti e imperfezioni che è giusto sottolineare ma, con le dovute proporzioni e con una buona dose di bonaria ironia, si può beffardamente dire che nel loro piccolo gli sviluppatori italiani siano riusciti a svolgere un lavoro migliore di quello fatto da CD Projekt RED e da Neon Giant con Cyberpunk 2077 e The Ascent.

Le vignette interattive seguono passo dopo passo le azioni di Evan Kapnos.

Di buona fattura il doppiaggio in inglese (assente quello italiano) che dà voce ai pensieri del protagonista, con quel tono da poliziotto hard boiled che dona un tocco noir all’intera opera, ma anche quello degli altri comprimari si dimostra sopra la media di tante altre produzioni indie. Il gioco è comunque localizzato nella nostra lingua per quanto riguarda i testi, com'è lecito aspettarsi da un gioco sviluppato da uno studio italiano.

Verdetto

Foreclosed è un gioco concreto nel suo andare dritto al punto senza perdersi per strada, e frullando insieme diversi elementi di gameplay riesce a proporre un’avventura cyberpunk che si lascia giocare con un certo piacere. Il lavoro svolto dal team milanese è apprezzabile, tanto da farlo rientrare nella sfera di quei progetti che certificano i passi in avanti compiuti dal settore videoludico italiano. Peccato che l’esigua longevità e alcuni limiti produttivi non abbiano permesso ad Antab Studio di sfruttare al massimo alcune delle loro buone idee, ludicamente parlando, ma tutto sommato nelle poche ore di gioco si ha la possibilità di apprezzare tanto l’estetica quanto la sostanza che permeano Foreclosed. Se vi capita dategli una possibilità, tenendo comunque a mente la durata risicata dell’esperienza single player e l’assenza di grossi spunti per rivivere le vicende di Evan Kapnos.

In questo articolo

Foreclosed

12 Agosto 2021
  • Piattaforma
  • PS4
  • PS5
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  • XboxOne
  • XboxSeries
  • NintendoSwitch

Foreclosed - La recensione

7
Discreto
Un buon action game a tema cyberpunk che si esaurisce fin troppo presto, dove a una longevità poco soddisfacente si contrappone un invitante stile grafico da graphic novel (interattiva).
Foreclosed
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