Bergamo. “Pochi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina la nostra sede è stata chiusa, ma il nostro lavoro di conservazione della memoria continua in tutta Europa”.
Così Elena Zhemkova, co-fondatrice e direttrice esecutiva dell’ong Memorial di Mosca, associazione premio Nobel per la pace 2022 che si occupa di diritti civili dal totalitarismo sovietico a oggi.
“In Russia ancora oggi l’idea è che tutto deve essere controllato, derivata, fin dalla seconda guerra mondiale, dal mito della vittoria, per cui dobbiamo sacrificare tutto per ottenerla. Così perde sempre più importanza l’individuo e l’acquisisce sempre più lo Stato. È qualcosa di molto pericoloso: da qui nasce la censura, il controllo delle risorse in economia, la repressione per chi la pensa diversamente”, ha spiegato Zhemkova nel corso dell’incontro ‘I conflitti delle memorie: la scrittura della storia nella Russia di Putin’, che si è svolto nell’ambito di Bergamo Next Level, la settimana di appuntamenti promossa da Università degli studi di Bergamo e Pro Universitate Bergomensi.
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