Robin Hood | Giuseppe Tommaso |
Lady Marian | Martina Tragni |
La nutrice di Lady Marian | Alexandra Ionis |
Lo Sceriffo di Nottingham | Alberto Petricca |
Frate Tuck | Matteo Torcaso |
Re Riccardo | Lorenzo Mazzucchelli |
Little John | Tigran Melkonyan |
Will the Red | Guido Dazzini |
Brian Clough | Andrea Piazza |
Direttore | Pietro Mianiti |
Regia | Marcel Sijm |
Scene | Sanne Danz |
Costumi | Wojciech Dziedzic |
Luci | Gé Wegman |
Maestro del Coro | Fabrizio Cassi |
Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli | |
Nuova produzione del Teatro Petruzzelli |
La leggendaria figura medievale di Robin Hood, che con l’arco e la freccia quotidianamente rubava ai ricchi per aiutare i poveri, ha sempre affascinato generazioni di ragazzi, e non solo loro. E questo anche grazie alle trasposizioni letterarie - su tutte l’appassionante romanzo di Alexandre Dumas - e cinematografiche che hanno visto alternarsi nel ruolo, tra gli altri, i grandi attori Errol Flynn (La leggenda di Robin Hood, 1938), Kevin Kostner (Robin Hood, il principe dei ladri, 1991) e Russel Crowe (Robin Hood, 2010). Senza dimenticare il muso e la coda di volpe del personaggio delineato nei cartoni animati da Walt Disney nel 1973.
L’opera lirica invece non si è quasi mai lasciata suggestionare da questo avvincente soggetto: i due rarissimi titoli che si devono almeno ricordare sono Robin Hood, opera di George Alexander MacFarren su libretto di John Oxenford (1860), e Robin Hood, una ballad opera di Michael Tippett (1934). Risulta perciò ancor più meritoria la nuova produzione della Fondazione Petruzzelli, intitolata appunto Robin Hood, commissionata al grande compositore Michele dall’Ongaro e andata in scena al politeama barese per la sezione Opera per Ragazzi, con le matinée a cura dell’Area Educational tutte esaurite al pari delle tre recite pomeridiane.
Il funzionale e ben scritto libretto di Vincenzo De Vivo, non nuovo a collaborazioni con il compositore, rispecchia l’avvincente e ben nota vicenda. Robin Hood si traveste da mendicante e da vecchio eremita per beffare lo Sceriffo di Nottingham, inneggia alla libertà, confessa il suo amore a Lady Marian che lo ricambia appassionatamente, libera i suoi compagni catturati e condannati a morte, difende il popolo davanti a Re Riccardo. Su questa trama Michele dall’Ongaro - compositore tra i più attivi a livello internazionale della generazione della post-avanguardia, eccellente divulgatore e saggista, organizzatore di assoluto rilievo nella vita musicale italiana (dal 2015 è presidente-sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia) - ha realizzato un’incantevole opera pensata per ragazzi anche per la brevità (un atto unico di circa 50 minuti, peraltro non una novità nelle consuetudini teatrali). Una partitura sapientemente costruita all’insegna del brio e della piacevolezza, con movenze da musical, e con quell’inno alla libertà alla fine del primo quadro che sembrava richiamare l’omonimo e celebre brano di Giorgio Gaber. Ritmo e scorrevolezza esaltate dalla pirotecnica parte visiva firmata dal regista olandese Marcel Sijm, con le scene di Sanne Danz, i costumi di Wojciech Dziedzic e il disegno luci di Ge’ Wegman. La foresta con il suo verde ottimamente disegnato diventa l’elemento che avvolge l’intera vicenda, ricreata con una vera e propria festa di colori e immagini che evocano i moderni mezzi digitali e che richiamano anche i piccoli e grandi schermi. Sul palcoscenico è un continuo alternarsi di figure mascherate anche da singolari animali, ma ad accendere l’entusiasmo dei giovanissimi spettatori sono soprattutto le danze aeree a cura di Res Extensa, lo sceriffo in monopattino, la nutrice in tenuta da ginnasta, e il rito dei selfie e delle dirette social.
Sicura e perfettamente funzionale la direzione di Pietro Mianiti sul podio della duttile e precisa Orchestra del Teatro, e come sempre ottima la prova del Coro del Teatro preparato con maestria da Fabrizio Cassi. Omogeneo vocalmente e scenicamente convincente il giovane cast composto da Giuseppe Tommaso (Robin Hood), Martina Tragni (Lady Marian), Alexandra Ionis (La nutrice di Lady Marian), Alberto Petricca (Lo Sceriffo di Nottingham), Matteo Torcaso (Frate Tuck), Lorenzo Mazzucchelli (Re Riccardo), Tigran Melkonyan (Little John), Guido Dazzini (Will The Red), Andrea Piazza (Brian Clough).
Teatro pieno di studenti, dai più piccoli ai più grandi, tutti plaudenti ed entusiasti alla fine. Accanto a Michele dall’Ongaro seduto in platea c’era anche Nicola Piovani, al quale il sovrintendente Massimo Biscardi ha commissionato l’Opera per Ragazzi del 2024, intitolata Il labirinto di Creta.
La recensione si riferisce alla recita del 19 maggio 2023
Eraldo Martucci