Il ricorso era stato presentato dai legali di Ilaria Salis contro la decisione del giudice Jozsef Sós: nell'ultima udienza del 28 marzo le aveva negato i domiciliari sia in Italia che in Ungheria. Soddisfazione da parte dei politici italiani
Accolto dal tribunale di seconda istanza ungherese il ricorso presentato dai legali di Ilaria Salis, la cittadina italiana detenuta a Budapest dal febbraio 2023 con l’accusa di aver partecipato all'aggressione di due militanti di estrema destra.
Salis, candidata alle elezioni europeenella circoscrizione Nord-Ovest per la lista Alleanza Verdi/Sinistra (Avs), potrà lasciare il carcere e andare ai domiciliari nella capitale ungherese.
Legali Salis: domiciliari con braccialetto elettronico dopo pagamento della cauzione di 40mila euro
Il ricorso era stato presentato dai legali di Ilaria Salis contro la decisione del giudice Jozsef Sós: nell'ultima udienza del 28 marzo scorso Sós aveva negato i domiciliari alla trentanovenne milanese sia in Italia che in Ungheria.
La richiesta è stata invece accolta in appello il 15 maggio: l'attivista italiana potrà lasciare il carcere a Budapest dove si trova da oltre un anno. Il provvedimento, che prevede il braccialetto elettronico per garantire il rispetto della misura cautelare, diventerà esecutivo non appena verrà pagata la cauzione pari a 40mila euro. A precisarlo i legali di Ilaria Salis.
Domiciliari Salis: le reazioni della politica
"Candidare Ilaria Salis nelle nostre liste per le europee è stata la scelta giusta. La dimostrazione che era necessario accendere i riflettori sulla vicenda perché si arrivasse a un esito conforme allo stato di diritto", ha scritto su Facebook il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama. Soddisfazione anche da parte del ministro della Giustizia Carlo Nordio e dell'eurodeputato di Avs Massimiliano Smeriglio: "i domiciliari a Ilaria sono un'ottima notizia - si legge in una nota di Smeriglio -, premiano l'impegno e la determinazione di Ilaria, della famiglia, e la mobilitazione di tante donne e uomini che hanno permesso a questa vicenda di non essere dimenticata. Ma è solo un primo passo, ora concentriamoci sui prossimi obiettivi: l'elezione e la scarcerazione di Ilaria".
Tra le reazioni dei politici anche quella del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo il question time alla Camera di mercoledì. "Bene, gli arresti domiciliari erano quello che volevamo. Ora Ilaria Salis potrà votare tranquillamente", ha dettoTajani. Il vicepremier ha aggiunto di essere garantista e di sperare che Salis possa essere assolta e possa ritornare il prima possibile in Italia.