Dopo quarant’anni la serie per la regia di Zeffirelli viene ciclicamente riproposta in occasione della Pasqua. Ma che fine ha fatto il suo protagonista?
Quando uscì in televisione per la prima volta fu davvero un evento. La storia di Gesù a puntate in televisione riunì famiglie davanti al televisore, in, è il caso di dirlo, in religioso e devoto ascolto. Osannato dal pubblico che finì per associare indelebilmente i volti dei protagonisti ad una storia universale. Ma dopo tanti anni, che fine ha fatto “Gesù”, l’attore Robert Powell?
La “genesi” della serie
Trasmesso dal primo canale (come si chiamava allora RAI 1) a cavallo della Pasqua, fu una delle prime produzioni internazionali. Tra il cast c’erano attori di fama internazionale ed anche vincitori di Oscar tra cui: Anne Bancroft, Ernest Borgnine, Anthony Quinn, Rod Steiger, Peter Ustinov e Laurence Olivier, il quale, da cattolico osservante, recitò senza compenso come atto di devozione. Regista, oltre che in parte sceneggiatore, fu Franco Zeffirelli che fu raccomandato alla direzione dello sceneggiato, da nientemeno che il papa in carica allora, Paolo VI, che lo aveva conosciuto quando era ancora cardinale a Milano.
Zeffirelli per il cast scelse attori che avevano già conosceva ed aveva utilizzato in passato per i suoi film. Olivia Hussey, ad esempio, colei che interpretava Maria, la madre di Gesù, era stata Giulietta nel film Romeo e Giulietta diretto dal regista fiorentino.
La scelta di “Gesù”
La scelta dell’attore protagonista non fu semplice. Molti furono quelli attenzionati e tra i più titolati, si parla di Dustin Hoffman e Al Pacino, ma nessuno convinceva la produzione che voleva un volto simile ad un classico dell’iconografia del Cristo, un quadro di Warner Sallman intitolato proprio Volto di Cristo.
Alla fine, la scelta cadde su un attore inglese, Robert Powell. Inizialmente selezionato per essere Giuda Iscariota, pochi sanno che per ottenere il ruolo del Salvatore, Robert, dovette regolarizzare la sua relazione con la compagna di allora con la quale viveva “more uxorio”.
Dato l’enorme successo, il pubblico ha continuato ad associare il volto di Powell a quello di Gesù diventa egli stesso iconografia religiosa.
Per l’attore, però non fu una benedizione. Dopo le riprese, a causa dell’immedesimazione dovette andare da uno psichiatra. Anche la sua carriera fu in parte compromessa. Il successo di quella serie fu tale che il pubblico non riusciva a concepire Powell in ruoli differenti.
Come riscossa da quel ruolo ascetico e ieratico, Powell interpretò un personaggio agli antipodi, Gabriele D’Annunzio, nell’omonimo film.
Come a dire: dallo spirito alla carne…