Ricci, Sebastiano nell'Enciclopedia Treccani - Treccani - Treccani

Ricci, Sebastiano

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Pittore (Belluno 1659 - Venezia 1734). Attivo nei principali centri artistici italiani ed europei, in particolare a Venezia, inaugurò un tipo di pittura chiara e luminosa, dall'impianto compositivo scenografico, basata su P. Veronese e sugli esempi del barocco maturo (L. Giordano), che ebbe grande influsso sullo sviluppo dell'arte veneta del Settecento.

Vita e opere. A

llievo a Venezia di F. Cervelli, fu poi a Bologna, dove conobbe l'opera dei Carracci, e a Parma (1648-88). Qui lavorò, in collaborazione con F. Bibiena, alla decorazione dell'oratorio della Madonna del Serraglio, che rivela l'influsso del Correggio e del Parmigianino; per palazzo Farnese a Piacenza eseguì il ciclo con Storie di papa Paolo III (Piacenza, Museo Civico). A Roma (1691-94) studiò P. da Cortona, G. Lanfranco, G. B. Gaulli (Gloria di Marcantonio Colonna, 1692, affresco, palazzo Colonna); fu poi a Milano (1694, affreschi in S. Bernardino alle Ossa) e di nuovo a Venezia (1696-1701). Qui produsse moltissime opere, rinnovando la cultura locale attraverso la riscoperta del colorismo di P. Veronese, articolato su schemi decorativi e prospettici barocchi (dipinti in S. Marziale, 1699-1701; pala con S. Gregorio Magno e affresco dell'abside di S. Giustina a Padova, 1700; Ascensione, 1701, Roma, SS. Apostoli). Nel 1702 era a Vienna (affresco nel castello di Schönbrunn), poi a Firenze, dove ebbe rapporti con il principe Ferdinando ed eseguì decorazioni nei palazzi Marucelli e Pitti. Tornato a Venezia, dal 1712 al 1716 fu in Inghilterra con il nipote (v. Ricci, Marco), dove lavorò per lord Burlington (dipinti per Burlington House) e altri committenti. Dopo una sosta a Parigi, dove conobbe A. Watteau, tornò a Venezia, svolgendo un'intensa attività (Glorificazione delle scienze, 1721, Biblioteca del seminario; Liberazione di s. Pietro, 1722, S. Stae; pale per i Gesuati e per S. Rocco) per committenti italiani e stranieri (Storie mitologiche, 1717-20, Roma, palazzo Taverna; dipinti per la corte sabauda, dal 1724, Torino, Galleria Sabauda; Tomba allegorica del Duca di Devonshire, in collab. col nipote Marco, 1720-25, Birmingham, Barber institute of fine arts; Vergine del suffragio, 1729, S. Alessandro della Croce, Bergamo).

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