PRIMO CONTATTO - Spietati - Recensioni e Novità sui Film
Fantascienza

PRIMO CONTATTO

Titolo OriginaleStar Trek: first contact
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1996
Durata113'

TRAMA

24º secolo: i Borg attaccano la Terra. Il capitano Picard in un primo momento li sconfigge, ma questi fuggono nel passato per riprovarci.

RECENSIONI

 

Secondo “contatto” cinematografico con la "Next generation" del telefilm "Star Trek" ideato da Gene Roddenberry: un avvincente racconto bellico che si perde poco nei preamboli e afferra l'azione sin dalla prima inquadratura. La partenza è fenomenale, grazie agli effetti speciali della I.L.M. di George Lucas e alla regia inventiva (una rivelazione) dell’esordiente Jonathan Frakes, interprete del comandante in seconda "Numero 1": la macchina da presa, dall'interno di un occhio, si allontana velocemente all'indietro fino a trasformare l'umano (Patrick Stewart) in un puntino, una cellula nel complesso ed interdipendente sistema organico dei Borg (già apparsi in una delle più eccitanti puntate della serie tv). Una sequenza onirica mozzafiato, da sogno nel sogno. Stewart/Picard è, come sempre, un eccellente e carismatico attore; Alice Krige, nel ruolo dell'aliena, è sensuale e malefica in modo memorabile; il film, senz’altro uno dei capitoli migliori dell’intera saga, ha un buon ritmo e sa intrattenere, anche se non inventa molto di nuovo: cita/pesca da se stesso in Tv e al cinema (il viaggio nel tempo), mescola Guerre Stellari (l'attacco al cubo dei Borg ricorda quello alla sferica Morte Nera), Alien (gli orribili Borg a bordo dell'Enterprise), Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo (il primo “contatto" con gli extraterrestri) e L’Invasione degli Ultracorpi (i cyber-borg assimilano i corpi umani). La sceneggiatura poteva, con ogni probabilità, approfondire delle tematiche conturbanti solo accennate (l’androide Data attirato dalla carne, ad esempio), o rendere più credibile il non-inquinamento temporale, ma sono divertenti la citazione in ologramma del Marlowe de Il Lungo Addio, il parallelo con Moby Dick, l'ottimismo nella scena in cui una donna del 21° secolo dà lezioni di morale all'evoluto uomo del futuro. Una prelibatezza per i fan.