Home Dramma Ritratto di un amore: trailer italiano del film di Martin Provost (Al cinema dal 16 maggio)

Ritratto di un amore: trailer italiano del film di Martin Provost (Al cinema dal 16 maggio)

Al cinema con I Wonder Pictures il film biografico di Martin Provost che racconta la storia d’amore tra il pittore francese Pierre Bonnard e la sua musa Marthe de Méligny.

15 Maggio 2024 15:55

Dal 16 maggio 2024 nei cinema italiani con I Wonder Pictures Ritratto di un amore. Il celebrato regista Martin Provost (Séraphine, Violette) racconta una relazione tra amore e arte densa di fascino, in un film lirico e commovente, una emozionante esplorazione del confine tra arte e vita che ha incantato il festival di Cannes.

Ritratto di un amore – Trama e cast

Ritratto di un amore: trailer italiano del film di Martin Provost (Al cinema dal 16 maggio)

Una passione travolgente, un’unione indissolubile, un amore fuori da ogni schema. Quando il pittore francese Pierre Bonnard (Vincent Macaigne) – post-impressionista nel giro di Degas e Renoir – incontra Marthe de Méligny (Cécile De France), cerca solo una modella disposta a posare per lui. Quello che trova è molto più di una musa: Marthe si rivela un’anima affine, una compagna d’arte e di vita, una donna dallo spirito moderno e indipendente.

Il cast include anche André Marcon nei panni di Claude Manet, Stacy Martin, Anouk Grinberg, Grégoire Leprince-Ringuet, Hélène Alexandridis, Peter Van den Begin, Yveline Hamon, César Domboy, Laura Sepul, Angelo Bison, Stanislas Merhar, Isabelle Andreani, Vincent Londez, Benoît Allemane, Guillaume Jacquet e Jonathan Frajenberg.

Ritratto di un amore – Il trailer ufficiale italiano

Note di regia

Al cinema con I Wonder Pictures il film biografico di Martin Provost che racconta la storia d'amore tra il pittore francese Pierre Bonnard (Vincent Macaigne) e la sua musa Marthe de Méligny (Cécile De France).

Quando ero piccolo, mia madre mi portò da una mostra a Parigi una riproduzione che rappresentava Marthe dipinta da Bonnard seduta al tavolo della Roulotte davanti a un paesaggio lussureggiante, vibrante di luce e colori. Scoprii in seguito che la Roulotte era la piccola casa sulle rive della Senna in Normandia dove la coppia visse in simbiosi ma anche in reclusione per molti anni. Quel luogo in cui Bonnard raggiunse la realizzazione personale come artista. Appesi la riproduzione alla parete della mia camera da letto per poterla guardare mentre mi addormentavo la sera. Ero troppo giovane per capirlo, ma qualcosa in quell’immagine mi affascinava, la sua sensualità e la stranezza che emanava. Come se fosse una finestra aperta su un altro mondo.

Un giorno Pierrette Vernon, pronipote di Marthe, mi contattò. Voleva che facessi un film sulla sua prozia, perché riteneva che il suo ruolo fondamentale nell’opera del marito non fosse sufficientemente riconosciuto. Potremmo dire che Marthe ne divenne l’emblema e il feticcio, comparendo in più di un terzo delle sue opere. Ma la sua reputazione rimase piuttosto controversa nell’opinione pubblica, mentre Pierrette vedeva Marthe come una donna che ha sacrificato se stessa per l’opera di Pierre.

C’è un mistero intorno a Bonnard. Un mistero illustrato per tutta la vita nella rappresentazione ossessiva del corpo di Marthe, sua compagna e musa. Fin dall’inizio Marthe è onnipresente, disponibile, enigmatica e impudente. L’opera di Bonnard è totalmente legata alla sua presenza e non sarebbe la stessa senza di lei. È in questo legame indissolubile che ho sentito subito il bisogno di cercare una comprensione più profonda.

Con Pierre e Marthe, nulla era semplice. Né la dolcezza o l’egoismo di Pierre, né la mitomania di Marthe, né il ruolo decisivo che lei sembrava avere al suo fianco e nemmeno i quadri di Pierre, dove dietro un’apparente rappresentazione di felicità, ogni det

Pierre e Marthe erano uniti da un patto faustiano, una strana alchimia che portava tutti a chiedersi chi stesse vampirizzando l’altro. Tra i suoi parenti più stretti, Bonnard è stato considerato fino alla fine prigioniero di Marthe, che lo avrebbe intenzionalmente isolato dal mondo. Ma molte persone, dopo la morte dell’artista, sostenevano il contrario: che Marthe fosse in realtà la “vittima” volontaria di Pierre…

Marthe avrebbe potuto fare la pittrice. Al fianco di Pierre, il suo desiderio di dipingere crebbe e un giorno decise di provarci, sotto una terza identità, Marthe Solange. Ma fu troppo tardi. Dopo la sua prima mostra, Marthe smise di dipingere e la sua mente cadde gradualmente nella follia. Di lei rimangono solo una cinquantina di dipinti, un’opera all’altezza di una studentessa uscita dalle Belle arti. Nata povera, Marthe non ebbe il tempo di rivelare pienamente la pittrice che viveva in lei. Nonostante la malattia, Pierre non la abbandonò mai e fino alla fine le dimostrò la sua assoluta dedizione.

[Martin Provost]

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Pierre Bonnard – Note biografiche

Al cinema con I Wonder Pictures il film biografico di Martin Provost che racconta la storia d'amore tra il pittore francese Pierre Bonnard (Vincent Macaigne) e la sua musa Marthe de Méligny (Cécile De France).

Il pittore della felicità

Considerato uno dei più grandi pittori francesi del XX secolo, Pierre Bonnard (1867-1947) ha contribuito a creare un ponte tra l’impressionismo e l’astrazione esplorata dai post-impressionisti. È noto per i colori audaci delle sue opere e per una predilezione per la pittura di elementi della vita quotidiana. Con i suoi colleghi pittori, Pierre Bonnard formò nel 1888 il gruppo di giovani artisti francesi noto come “Les Nabis”. Tutti allo stesso modo ammiravano i progressi mostrati nei dipinti di Paul Gauguin, Paul Cézanne o Hokusai.

Pierre Bonnard incontrò la sua futura moglie, Marthe de Méligny, nel 1893. Divenne un soggetto frequente nei suoi dipinti per decenni, comparendo in centinaia di suoi quadri, tra cui diversi nudi. Nel 1895, Bonnard presentò la sua prima esposizione individuale di dipinti e manifesti. Le opere dimostravano l’influenza dell’arte giapponese, che includeva molteplici punti di vista, e delle prime radici dell’art nouveau, un movimento incentrato principalmente sulle arti decorative.

Nel 1900, Pierre Bonnard era uno degli artisti contemporanei francesi più illustri. I suoi dipinti erano caratterizzati da un uso audace del colore e da una prospettiva spesso appiattita o addirittura dalla presenza di più punti di vista in un’unica opera.

Tra i noti amici di Bonnard vi erano gli artisti francesi Monet, Matisse, Edouard Vuillard, Renoir ecc. Nel 1912, Pierre e Marthe si stabilirono alla “Roulotte”, la loro casa in Normandia, diventando vicini del pittore francese Monet. Questo luogo speciale ispirò molto Bonnard: i suoi quadri più famosi raffiguranti Marthe sono nati lì, mostrandola mentre si lava o si sdraia nella vasca da bagno, fluttuando nell’acqua. Si sposarono nel 1925 e si trasferirono in una villa a Le Cannet, sulla riviera francese. Il grande mistero intorno alla loro relazione divenne una fonte di fascino per le persone

Bonnard Et Monet

Dopo essersi stabiliti alla “Roulotte” nel 1912, Pierre e Marthe divennero vicini di casa del famoso pittore francese Monet, conosciuto nel 1909. Questa amicizia permise ai due artisti di influenzarsi artisticamente a vicenda fino alla morte di Claude Monet nel 1926, evento che colpì fortemente Bonnard. Monet è uno dei fondatori del movimento impressionista. Dopo aver vissuto per diversi anni a Parigi, Monet decise infine di trasferirsi a Giverny, in Normandia, nel 1883, dove raggiunse l’apice della sua arte. Tra gli innumerevoli altri dipinti, il ciclo delle Ninfee occupa un posto molto speciale nella sua opera, in quanto venne scelto per essere esposto in modo permanente al Museo dell’Orangerie. “La mia follia per le ninfee sarà onorata dal governo, se riesci a crederci. Sì, nel seminterrato dell’Orangerie, si parla di uno spazio enorme solo per loro. Da quando l’ho scoperto, sto lavorando ancora più duramente.”

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