È stato prodotto a luglio l’ultimo esemplare della piccola Ford Fiesta, giunta al pensionamento dopo sette generazioni e 47 anni di onorata carriera. Il modello attuale, disponibile solo a stock e con carrozzeria a 5 porte, è stato oggetto di un recente restyling che ne ha svecchiato il look, a cominciare dal frontale con i fari a led di serie, ispirato alla Puma. La versione Active ha un look più avventuroso, con protezioni in plastica da crossover e una seduta leggermente rialzata. L’abitacolo è ben rifinito, con materiali di buon livello; curata l’integrazione nella plancia dell’impianto Gpl, montato dall’italiana BRC. Sullo schermo da 8” del sistema multimediale (Sync2.5 sui modelli base, Sync3 su quelli più costosi, ma sempre con connettività Android Auto e Apple CarPlay). Discreta l’abitabilità per quattro persone; ci sta anche un eventuale quinto passeggero, ma solo per brevi tragitti. Ben sfruttabile il bagagliaio dalla forma regolare, ma la capacità non è da record: 311 litri, che diventano 1.093 abbattendo gli schienali.
Come va. La Ford Fiesta è disponibile con motori a benzina e Gpl (per neopatentati) da 75 CV, con il vivace 1.0 EcoBoost mild hybrid da 125 CV e la sportiva ST con il tre cilindri 1.5 da 200 CV. La versione bifuel costa 2.300 euro più dell’equivalente a benzina, ma la spesa si ammortizza in fretta, a patto di percorrere parecchi km all’anno. La più venduta ibrida ha percorrenze medie nell’ordine dei 18 km/litro, anche nella versione con cambio automatico Powershift a 7 rapporti. Efficaci le sospensioni e poco il rumore che filtra in abitacolo: la piccola Ford è l’ideale per città e dintorni. Risicata la dotazione di serie di Adas, che prevede cruise control, assistente al mantenimento di corsia, riconoscimento dei segnali stradali, abbaglianti automatici e sensori posteriori di parcheggio. Il cruise control adattivo e la frenata automatica d’emergenza sono optional, e non sulle versioni per neopatentati.