√ Script - SUNSETS & FULL MOONS - la recensione di Rockol

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«SUNSETS & FULL MOONS - Script» la recensione di Rockol

Con “Sunsets & full moons” gli Script rimangono fedeli al loro marchio di fabbrica

Anche per il loro ultimo disco, Danny O'Donoghue e soci si sono concentrati nel presentare canzoni che abbiano un significato e che affrontino tematiche diverse. La resa musicale del nuovo album della band irlandese, però, manca di novità.

Recensione del 13 gen 2020 a cura di Elena Palmieri

Voto 6/10

La recensione

Danny O’Donoghue, Mark Sheehan e Glen Power sono giunti alla loro sesta prova sulla lunga distanza e il loro nuovo album suona come un riepilogo della discografia degli Script.
Nei suoi trenta minuti di durata “Sunsets & full moons” - oltre a presentare sonorità che richiamano i lavori precedenti della band irlandese, in cui il pop incontra l’elettronica e l’hip hop - si propone, per i temi trattati, come un seguito dell’eponimo disco di debutto del gruppo, “The Script”, del 2008.

Il trait d’union tra il primo e l’ultimo album degli Script è la perdita di un genitore. Il frontman della formazione di Dublino, all’inizio della sua carriera, ha dovuto far fronte alla scomparsa di suo padre. Più recentemente Danny O’Donoghue, mentre il trio era al lavoro sul nuovo disco, ha perso la madre. “Sunsets & full moons” unisce quindi il dolore di chi ha subito un lutto e il desiderio di reagire di fronte alle difficoltà.

Le nove tracce del nuovo lavoro discografico affrontano però anche altre tematiche. La prima canzone del disco “Something unreal”, per esempio, propone un testo che critica l’utilizzo smodato dei social network, suggerendo all’ascoltatore che oltre lo schermo del computer o dello smartphone c’è qualcosa di più. “I wanna feel / Something unreal” canta Danny O’Donoghue nella canzone che apre “Sunsets & full moons”, nonché secondo singolo estratto dall'album. È un pezzo in cui l’utilizzo di suoni elettronici crea l’ambiente sonora della canzone, che fa venire voglia di ballare quando la si ascolta.

In “Sunsets & full moons” gli Script giocano a mischiare canzoni che generano stati d’animo differenti.

Il disco offre brani che si colorano di energia e motivi musicali allegri, ma non mancano pezzi da sonorità più intime. L'album presenta infatti sia ballad, come “Run through walls” - un brano introspettivo che affronta direttamente la morte della madre del frontman, in cui il sentimento della nostalgia prende il sopravvento - e “Same Time”, sia canzoni da un sound più spensierato come “If you don’t love yourself”. Quest’ultima è una canzone che - con una produzione che ricorda la vivacità dei pezzi degli Chainsmokers -  cerca di spronare le persone a scoprire l’amore per se stessi, un tema già affrontato nel brano “Superheroes” incluso nel disco “No sound without silence” del 2014.

“Underdog” - oltre ad arricchirsi di parti rap e ricordare il brano degli Script “Hall of fame” con Will.i.am, uscito nel 2012 come anticipazione del disco “#3” - trascina l’ascoltatore verso la fine dell’album che si chiude con “The hurt game” e “Hot summer nights”.

Con la loro ultima prova sulla lunga distanza gli Script propongono un lavoro in cui si riconosce il loro marchio di fabbrica. I fan italiani non avranno difficoltà a imparare a memoria le canzoni di “Sunsets & full moons” - soprattutto in vista del tour che porterà la formazione di Dublino anche in Italia per i due concerti previsti il prossimo 9 luglio a Pistoia e il 10 luglio a Milano - che presentano continui richiami a brani proposti in passato dalla band irlandese.
All’interno del disco si trovano pezzi dal sound che ricorda quello di singoli come “Breakeven" - incluso nell’album di debutto “The Script” - ma mancano elementi in grado di sorprendere e di suggerire un’evoluzione, o quanto meno un cambiamento, nella musica della band.


La sensazione è che Danny O’Donoghue e soci si siano focalizzati troppo sul significato delle canzoni, elemento comunque portante della loro discografia, mancando però di presentare produzioni che suggeriscano un lavoro di ricerca musicale - e non una ripresa di sonorità già proposte.

TRACKLIST

01. Something Unreal (03:31)
02. The Last Time (03:16)
03. Run Through Walls (03:26)
04. If You Don't Love Yourself (02:45)
05. Hurt People Hurt People (03:07)
06. Same Time (03:17)
07. Underdog (03:37)
08. The Hurt Game (03:48)
09. Hot Summer Nights (03:33)
Scheda artista:   
Script

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