ARAGONA, Giovanni d' in "Dizionario Biografico" - Treccani - Treccani

ARAGONA, Giovanni d'

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)

ARAGONA, Giovanni d'

Edith Pàsztor

Figlio di Ferrante I, re di Napoli, nacque il 25 giugno 1456, e pur vivendo in tutto ventinove anni cumulò un numero considerevole di dignità ecclesiastiche. A nove anni fu nominato luogotenente generale del re in Napoli e in Terra di Lavoro ed eletto commendatario della Badia di Cava; nel 1467 venne eletto commendatario della Badia di Montevergine; nel 1471 fu riconfermato da Sisto IV nelle precedenti commende e preposto alla Badia di Montecassino quale protonotario apostolico. Nel 1472 gli fu affidata l'abbazia cisterciense di Monte Aragona nella diocesi di Huesca e il 10 marzo del 1475 quella di S. Benedetto di Salerno. Ebbe in commenda anche l'abbazia di Mileto, a cui rinunciò, prima del 18 marzo 1481. Il 10 nov. 1477 gli fu conferita l'amministrazione perpetua dell'arcivescovato di Taranto e il 10 dicembre dello stesso anno il papa lo creò cardinale diacono del titolo di S. Adriano, facendogli imporre la berretta cardinalizia nel duomo di Napoli dal vescovo dì Aversa legato pontificio, il 25 genn. 1478. Il 19 apr. 1479 fu nominato legato pontificio per il Regno di Ungheria nell'intento di promuovere una crociata contro il Turco. Lasciò Roma il 31 ag. 1479 e fu accolto solennemente alla corte di Mattia Corvino, come fratello della regina Beatrice.

Come dimostrazione di affetto di Mattia verso il fratello della consorte, va interpretato il conferimento all'A. dell'amministrazione dell'arcivescovato di Esztergom (1480), già di Giovanni Beckenschlager, trasferito a Salisburgo.

L'A. tornò a Roma il 31 ag. 1480. Il 14 nov. 1481 gli venne conferita l'amministrazione del vescovato di Cosenza, il 24 ott. 1482 quella di Patti in Sicilia, il 15 genn. 1483, infine, quella di Salerno. Il 10 sett. 1483 partì in una seconda missione per l'Ungheria per riconciliare Mattia Corvino con l'imperatore e stringerlo con il papa, il re di Napoli e col duca di Ferrara in una lega contro i Veneziani. Di ritorno dall'Ungheria si stabilì a Montecassino, città in cui aveva ricevuto il diaconato nel 1473 dalle mani del cardinale Rodrigo Borgia, il futuro Alessandro VI, e il 19 nov. 1484 procedeva alla ricognizione canonica delle tombe di s. Benedetto e di s. Scolastica.

Era divenuto nel 1480 card. prete del titolo di S. Adriano, e, nel 1483, di quello di S. Sabina, poi di quello di S. Lorenzo in Lucina (1484-1485).

Inviato a Roma sulla fine d'agosto del 1485 dal padre, Ferdinando, presso Innocenzo VIII, mentre si preparava la congiura dei baroni, per cercare di ottenere un atteggiamento non ostile del pontefice, alla cui elezione l'A. s'era adoperato, si ammalò e morì tra il 16 e 17 ottobre di quello stesso anno, mentre in curia prevaleva la fazione che era favorevole alla guerra contro gli Aragonesi.

A lui Masuccio Salernitano dedicò la novella VII del suo Novellino.

Fonti e Bibl.: Burckardi Liber Notarum, in Rer. Italic. Scriptores, 2 ediz. XXXII, 1, a cura di E. Celani, p. 120 n. 2; C. Eubel, Hierarchia catholica medii aevi, II, Monasterii 1914, pp. 18, 63, 65, 66, 141, 210, 227, 242; G. Paladino, Un episodio della Congiura dei baroni, in Arch. stor. per le prov. napol., XLIII (1918), pp. 61-63, 185, 186 e passim; A. Berzeviczy, Beatrice d'Aragona, Milano 1931, pp. 100 s.; Dict. d'Hist. et Géogr. Ecclés., III, coll.1388 s.; Encicl. Ital., XVII, p. 225 (sub voce Giovanni d'Aragona).

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