Una meta perfetta da percorrere in auto sotto il segno della libertà: ecco il nostro itinerario per innamorarsi del Portogallo tra Porto, Faro e Lisbona: avrai subito voglia di ritornarci al più presto!

Per scegliere il tuo prossimo viaggio hai chiuso gli occhi, fatto scivolare il dito sul mappamondo e la sorte ha voluto che la meta fosse il Portogallo. Probabilmente non ci poteva essere destinazione migliore, perché questo paese con turisti e viaggiatori sa essere molto generoso: ci sono città ricche di arte, storia, cultura e divertimenti, spiagge per chi vuole rilassarsi e chilometri da macinare godendosi paesaggi mozzafiato.

Giro del Portogallo: in auto o in aereo dall’Italia

II Portogallo è facile da raggiungere e da percorrere, sia che la partenza avvenga in auto dall’Italia sia che si decida di prendere un volo e poi noleggiare un veicolo in loco.

  1. Se l’idea è quella di arrivare con il proprio mezzo, allora i giorni a disposizione dovranno essere più del doppio, prevedendone 4 all’andata e 4 al ritorno con A/R a Milano. Il primo tragitto con destinazione Porto (sono poco più di 20 ore di macchina), suddividilo tra le città di Marsiglia e Bilbao, approfittando di un paio di giorni per vederle entrambe. Torna indietro da Lisbona facendo una strada differente, con intermezzi a Salamanca, Tolosa, Carcassonne e Nizza.
  2. Il nostro itinerario per coloro che viaggiano in aereo è in circolo: si apre e si chiude con Porto. In questo modo i prezzi di voli e noleggio veicolo saranno minori rispetto a scegliere due destinazioni diverse. All’aeroporto di Oporto ci sono diversi operatori a cui affidarsi, tra cui Avis, Hertz, Europcar, Budget: con app come Discover Cars o Booking si possono paragonare i costi a seconda del periodo e del veicolo. Per questo itinerario va benissimo un’utilitaria, che fa parte della categoria più economica, sui 100-150 euro totali. Per non avere brutte sorprese, prenota in anticipo: in questo modo si possono usufruire anche di convenienti offerte. A seconda della compagnia, l’età minima per accedere al servizio va dai 21 ai 25 anni, con una tassa applicata al conducente giovane.

Portogallo on the road: le tappe dell’itinerario

Il Portogallo, nonostante la sua estensione sia minore di quella dell’Italia, è un vero e proprio concentrato di attrazioni: vederle tutte in una settimana è praticamente impossibile. Abbiamo cercato di raccogliere i place to be sia per chi parte verso Porto, Faro e Lisbona per la prima volta, sia per chi, invece, magari le ha già visitate in un weekend, così da poter esplorare anche i dintorni.

Giorno 1 e 2: arrivo e visita di Porto

Portogallo on the road: Porto

Il nostro giro inizia da nord, con l’approdo a Porto: è una città che da sola avrebbe bisogno almeno di 3 giorni per essere goduta pienamente. Il consiglio è quello di pernottare due notti e di giungere entro l’ora di pranzo, così da dedicarsi già nel pomeriggio alla sua conoscenza.
Tuffati subito nello storico e vivace quartiere della Ribeira, patrimonio Unesco, che si affaccia sul fiume Douro: passeggia per le strade acciottolate, lasciati catturare dalle pittoresche facciate colorate, scopri la medievale Casa do Infante, dove si dice ebbe i natali Enrico il Navigatore, figlio del re, e fermati a degustare un bicchiere di vino in uno dei locali del lungofiume. Oporto, inoltre, è celebre per i suoi ponti in ferro battuto sul Douro, che fungono da ottimi belvedere, come il Ponte Dom Luís I costruito nel 1886 e il Ponte Maria Pia, dedicato alla regina, che viene attribuito a Gustave Eiffel.
Tra gli edifici più iconici della città ci sono la Torre dos Clérigos, alta 75 metri e dalla cima panoramica; il Palácio da Bolsa (Palazzo della Borsa) con l’affascinante salone Arabo e l’imponente Cattedrale con all’interno l’altare barocco e l’elegante chiostro gotico ornato da azulejos. A proposito delle famose piastrelle azzurre, ne troverai più di 20.000 a decorare la hall della stazione di São Bento, rendendola un luogo imperdibile anche se non devi prendere nessun treno.
Cos’altro non lasciarsi sfuggire? In breve: la Livraria Lello, ovvero la libreria più amata dai fan di Harry Potter, da cui J.K. Rowling ha preso ispirazione per le location delle avventure dei maghetti; il mercato di Bolhão, con bancarelle di prodotti alimentari, ristoranti e pasticcerie; una degustazione del suo vino liquoroso in una delle tante cantine.
Se Porto ti era già vagamente familiare, allora approfitta di mezza giornata per guidare 44 minuti fino a Braga, città universitaria con un delizioso centro storico con bar, negozietti e la maestosa Cattedrale gotica, con tanto di gargoyles. Meritano uno stop il Museu dos Biscaínhos, un palazzo nobiliare barocco con un giardino settecentesco, il fiorito Jardim de santa Bárbara e, poco fuori, il Santuário do Bom Jesus do Monte, con la sua scenografica scalinata, tutta da fotografare.

Giorno 3: da Porto a Faro

Portogallo on the road: Faro

Partendo di buon’ora da Porto, il terzo giorno (un po’ più impegnativo) è dedicato alla discesa verso l’estremo sud del Portogallo. Guidando senza soste, il percorso è di 5 ore, ma suggeriamo ovviamente delle tappe intermedie. A scelta, ti proponiamo due opzioni.
La prima è quella di fermarsi a Coimbra, che dista circa un’ora e 20 minuti da Oporto: è sede dell’università più antica del Portogallo (fondata nel 1290), nonché sua capitale per 100 anni in epoca medievale, ed è attraversata dal fiume Mondego. Passeggia sia per le vie del centro storico della Città Alta, dove c’è l’università, sia per quelle della Baixa, la parte nuova ai piedi della collina, approfittando di un break per gustare un dolcetto tipico come il pastel de Santa Clara, un pasticcino conventuale a base di mandorle che preparavano le monache dell’omonimo monastero. Se sei stato rapido, rimettiti in auto e punta verso Tomar, che si raggiunge in una cinquantina di minuti: la sua popolarità è dovuta ai cavalieri templari, che qui costruirono un loro convento-fortezza che domina tutto l’abitato, chiamato Convento de Cristo, un vasto complesso monumentale patrimonio Unesco dal 1983. A questo punto è tempo di proseguire verso Faro e arrivare a sera: ci vogliono circa 3 ore e mezza.
La seconda opzione, invece, è quella di deviare da Porto alla volta di Évora (4 ore) per passare la maggior parte della giornata alla scoperta di questa stupenda cittadina patrimonio dell’Unesco: capoluogo del selvaggio Alentejo, è un sito ricco di storia e di cultura, con i classici edifici bianchi incorniciati di giallo, dove ammirare prima di tutto le vestigia del Tempio di Diana, datato tra il I e il II secolo, importante testimonianza degli Antichi Romani in Portogallo.
Segna anche: il Palácio dos Duques de Cadaval, la Cattedrale con la sua terrazza panoramica, il particolare Acquedotto dell’Acqua d’Argento, con la struttura in pietra che attraversa il centro e le case che sono state erette proprio all’interno degli archi e, infine, la Igreja de São Francisco, caratterizzata dalla sua “macabra” Cappella delle ossa, dove sulle pareti sono esposti i resti di più di 5000 uomini. Prima di rimetterti in marcia, concediti una pausa nella piazza principale, Praça do Giraldo: qui in passato venivano allestiti i roghi pubblici dell’Inquisizione, ma ora è il luogo ideale per fare uno spuntino. Da Évora sarai a Faro in 2 ore e mezza.

Giorno 4: Faro e dintorni

Portogallo on the road: Albufeira

Ci troviamo in Algarve, la regione più meridionale del Portogallo, famosa per i suoi 150 chilometri di costa sull’Oceano Atlantico, ma anche per il suo entroterra sotto il segno delle bellezze naturalistiche. Avendo poco tempo a disposizione, ci “limiteremo” a vivere i centri marittimi, così da poter dedicare un giorno intero al relax da spiaggia.
Faro è il capoluogo di regione: ha una città vecchia (Cidade Velha) molto piacevole da visitare in meno di due ore, tra cattedrali, chiese e punti panoramici. Da qui si può optare per una gita alla Praia da Ilha de Faro, una delle tre isole di sabbia che separano il Parco Naturale di Ria Formosa, dove prendere il sole, fare bagni e aperitivi, oppure andare ancora on the road verso le località balneari di Albufeira (nella foto, 44 minuti), Lagos (1 ora) e Sagres (1 ora e 25 minuti). Quest’ultima in particolare è un piccolo villaggio molto suggestivo dal quale si arriva facilmente a Cabo de São Vicente, un promontorio roccioso situato all’estremità sud-occidentale che per la sua posizione a picco sull’Oceano risulta molto d’effetto.

Giorno 5 e 6: Lisbona e dintorni

Lisbona insolita: le cose da fare e vedere per sentirsi local

Le ultime tappe di questo grand tour sono dedicate a Lisbona: si torna quindi verso nord, per tagliare il traguardo nella capitale del Portogallo in poco meno di 2 ore e 45 minuti. Una volta preso possesso dell’alloggio si esce subito per farsi conquistare da questa città romantica a misura d’uomo, perfetta da percorrere a piedi in lungo e in largo. Anche qui i minuti, purtroppo, sono contati, ma se vieni per la prima volta ci sono dei luoghi da inserire tra i preferiti.
Inizia dal quartiere dell’Alfama, il cuore tradizionale della città, con le sue viuzze e i locali del fado (torna di sera per assistere a uno spettacolo), tra cui il museo: sulla sommità si erge il Castello di São Jorge, con la fortezza realizzata dai Mori, le rovine dell’antico palazzo reale, il sito archeologico, i giardini e il belvedere. Ideale per godere di una vista dall’alto indimenticabile è il Miradouro de Santa Luzia, con le pareti tappezzate di azulejos.
Continua verso la Cattedrale di Lisbona (la Sé), la chiesa più antica e dirigiti verso la Baixa, il quartiere moderno edificato dal Marchese di Pombal dopo il terremoto del 1755, che ti porta fino alla gigante Praça do Comércio, che si affaccia sul fiume Tago. Sali sul tram 15 e scendi a Belém, il quartiere da dove partì nel 1497 la spedizione di Vasco De Gama verso l’India, doppiando per primo il Capo di Buona Speranza: un omaggio ai naviganti è la Torre de Belém, patrimonio Unesco, così come il Monumento alle Scoperte, che ha la forma di una caravella. Capolavoro dello stile manuelino e altro sito patrimonio dell’Umanità è il Monastero dos Jeronimos (santo protettore dei marinai), eretto nel 1502, che non smette di sorprendere i visitatori per la sua magnificenza.
Non dimenticare di acquistare un pastel de nata, il tipico dolcetto di fragrante sfoglia e crema cotta: i più iconici sono quelli di una pasticceria storica ubicata nelle vicinanze.
Il giorno seguente se vuoi restare a Lisbona solletica la tua curiosità puntando sui suoi lati più insoliti, con posti meno battuti dai turisti: dal quartiere Estrela con il tram 28 a un giro sulle tracce del poeta e scrittore Ferdinando Pessoa, passando per il giardino botanico dell’Estufa Fria. Altrimenti, prendi l’auto e a soli 35 minuti ti troverai davanti all’eccentricità di Sintra (ennesimo sito patrimonio Unesco), con il suo castello da fumetto, il Palácio da Pena.
Un’altra soluzione per una scampagnata di qualche ora è Nazaré, località sul mare dalla forte tradizione nell’arte della pesca, dove gustare dell’ottimo pesce e vedere l’oceano da una prospettiva preferenziale salendo con un ascensore o a piedi fino al Sítio, un promontorio che vede la presenza dell’Ermida da Memória (Eremo della Memoria), una piccola cappella del 1182, il Miradouro do Suberco e il Santuario de Nossa Senhora da Nazaré, tutti legati all’apparizione e alle gesta miracolose della Madonna, che impedì al cavallo di un nobile di precipitare nel mare.

Giorno 7: ritorno in Italia

Portogallo on the road: Parco delle Nazioni, Lisbona

È arrivato il momento di fare i bagagli e di ripartire alla volta dell’Italia: in mattinata potresti visitare uno dei tanti musei della città, come il recente e futuristico MAAT, dedicato all’arte, all’architettura e alla tecnologia, oppure l’acquario, l’Oceanário di Lisbona, che si trova nel contemporaneo Parque das Nações (Parco delle Nazioni), un’ex area industriale riqualificata a zona residenziale nei pressi dell’estuario del Tago e poi, se sei con la tua auto, seguire l’itinerario di ritorno con prima tappa Salamanca, arrivando verso sera (calcola 4 ore). Se, invece, hai l’aereo alla sera, torna verso Porto per chiudere il grand tour: le due città distano poco più di 3 ore. Regolati con le attività sopra proposte a seconda dell’orario del volo: dovrai anche restituire il veicolo noleggiato.