Lea Garofalo. Una madre contro la mafia
Giovedì 30 Maggio 2024
SIMONE ARMINIO
Libri

Lea Garofalo. Una madre contro la mafia

La graphic novel sulla donna giustiziata per aver detto no alla ‘ndrangheta

Lea Garofalo. Una madre contro la mafia

Lea Garofalo. Una madre contro la mafia

Roma, 19 maggio 2024 – Un fumetto, perché no. I disegni, spesso più del cinema o dell’inchiesta, sanno dare sostanza e carne alla realtà che non possiamo più vedere. Quella carne oggi non esiste, si è fatta cenere in un bidone di latta un giorno di novembre del 2009. Era il cadavere di una donna forte e fragile al tempo stesso. Lea Garofalo. Una donna sola, che ha perso tutto ribellandosi alla mafia e alla sua stessa famiglia, e che neppure lo Stato da un certo punto in poi ha saputo tutelare. Inizia così “Lea Garofalo, una madre contro la ‘ndrangheta” (Becco Giallo), graphic novel scritta da Ilaria Ferramosca e disegnata da Chiara Abastanotti, pubblicata nel 2016, ora in edizione aggiornata. Quel bidone di latta non è il solo testimone, in ogni caso. In un racconto che presto si fa corale sarà affiancato da Denise, la figlia di Lea, dal suo assassino, l’ex compagno e padre di Denise Carlo Cosco, e dagli altri protagonisti di questa storia che è tragedia greca e teatro civile insieme. Il risultato è un racconto poetico, drammatico e rigoroso insieme, che si rifà agli atti dei processi ma anche alle pagine intime e private del diario di Lea. Il miracolo è saper estrarre da quelle carte un’umanità, un calore e un’energia che chi ha conosciuto Lea da viva non ha potuto dimenticare. Figlia di mafiosi, compagna di criminali, si è formata da sola, e da sola si è inventata e ha percorso la strada verso la sua salvezza. Il fumetto ne racconta anche il lungo purgatorio di passaggio nel “Programma di protezione per testimoni di giustizia“. Sette anni di solitudine e nessuna certezza del domani. Sono anni durissimi ma anche straordinariamente profondi e vitali in cui a emergere, più del coraggio civile, è il rapporto di Lea con la figlia Denise.

Tutto questo è il regalo più bello che le pagine di Ferramosca e Abastanotti fanno a noi lettori. Perché di Lea ci mancava il racconto della donna, della madre, dell’essere umano. Mancavano i sogni e le speranze, le risate tra madre e figlia e il perseguimento pervicace di una vita normale. Ci mancava Lea. E poiché non è di eroi ma di uomini e donne che la lotta contro le mafie dovrebbe nutrirsi, forse ci mancava il meglio. Ecco allora un fumetto che dovrebbe andare nelle scuole, per germogliare ogni giorno nella mente degli adolescenti e delle adolescenti di oggi. I quali finalmente, tenendo per mano la donna che era Lea, potranno capire la storia del personaggio che è oggi, con quella sua fierezza, e quella vita pulsante che nessuna fiction potrà mai restituirci.