Nuovi titoli in libreria: dalle canzoni con Barbarossa a "Un tranquillo weekend di omicidi"
Autore Redazione
domenica
19 Maggio 2024
08:23
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Community Gold - Libri - Alessandria - Pavia

Nuovi titoli in libreria: dalle canzoni con Barbarossa a “Un tranquillo weekend di omicidi”

Nuovi titoli in libreria: dalle canzoni con Barbarossa a “Un tranquillo weekend di omicidi”

RADIO GOLD – Ecco alcune delle uscite di questa settimana in libreria.

Legami‘ (Feltrinelli) di Eshkol Nevo

Dalla ‘Simmetria dei desideri’ fino a ‘Tre piani’, Eshkol Nevo ha narrato delle infinite forme del desiderio. Forme che, di volta in volta gioiose o perturbanti, torbide o pure, alimentano o infrangono le magnifiche storie d’amore, familiari e d’amicizia da lui raccontate. Il desiderio, nella sua inaccessibile oscurità, è insomma ciò che fa sì che la narrativa di Nevo assolva il compito proprio della scrittura capace di avvincere il lettore: “parlare”, come indica Sebald, in maniera chiara di cose oscure”.

Le storie contenute in ‘Legami’, il volume appena uscito in libreria per Feltrinelli nella nuova collana Gramma, non soltanto non fanno eccezione a questo compito, ma costituiscono una delle sue più riuscite conferme. Si tratti delle vicende narrate in Ogni cosa è fragile, in cui l’amicizia è chiamata a lenire la malattia, e la passione a rivendicare i suoi diritti; del legame tra un padre e un figlio capace, in Hungry Heart, di allontanare il primo dalla sua patologica volubilità; di un’occasione d’amore perduta che, in Forty-love, il destino appronta di nuovo; di una proposta di matrimonio che, in Non ti piacerà, appare indecente per le convenzioni e i costumi stabiliti, il desiderio, ospite ingrato o, al contrario, atteso, travolge certezze, confini, irrompe nella commedia degli equivoci in cui si svolge la vita, richiede decisioni che chiamano alla sfida. Se all’esistenza umana è data sempre la facoltà di un nuovo inizio, nulla più della forza liberatoria del desiderio – sembra dire Nevo nelle storie narrate in questo libro – rappresenta la possibilità di ricominciare daccapo, e di abbattere così i muri del pregiudizio e dell’esclusione.

Stelle vaganti‘ (Mondadori) di Tommy Orange

Colorado, 1864. Jude Star, un giovane Cheyenne sopravvissuto al massacro di Sand Creek, viene mandato nella prigione di Fort Marion, dove è costretto a imparare l’inglese e a praticare il cristianesimo da Richard Henry Pratt, una guardia carceraria evangelica che fonderà la Carlisle Indian Industrial School, un’istituzione dedicata allo sradicamento della storia, della cultura e dell’identità dei nativi. E’ così che inizia ‘Stelle vaganti’ di Tommy Orange che sarà in libreria con Mondadori dal 21 maggio. Una generazione dopo, il figlio di Star, Charles, che frequenta quella scuola, viene brutalizzato dall’uomo che era stato il carceriere di suo padre.

Per sopravvivere ai maltrattamenti di Pratt, Charles si aggrappa ai momenti che condivide con una giovane compagna di studi, Opal Viola, con la quale prova a immaginarsi un futuro lontano dalla violenza istituzionale che si accanisce sui nativi superstiti.Diverse generazioni dopo, nel 2018, a Oakland, Opal Viola Victoria Bear Shield è impegnata nell’ardua impresa di tenere insieme la propria famiglia, dopo la sparatoria che ha quasi ucciso suo nipote Orvil. Il ragazzo convalescente in breve diventa dipendente dai farmaci prescritti per alleviare il trauma fisico. Suo fratello minore, Lony, che soffre di disturbi post-traumatici, cerca di dare un senso alla carneficina a cui ha assistito tagliandosi di nascosto e mettendo in atto rituali di sangue che pensa possano riavvicinarlo al suo retaggio Cheyenne. Anche Opal è ormai alla deriva e decide di sperimentare cerimonie rituali e il peyote, nella speranza di trovare un modo per guarire la sua famiglia ferita.In questo attesissimo romanzo, che costituisce una sorta di sequel/prequel di Non qui, non altrove, Tommy Orange ripercorre una serie di vicende che partono dal massacro del Sand Creek del 1864, passano per le violenze della Carlisle Indian Industrial School, e arrivano fino a oggi.

Questa costellazione di narrazioni al passato e al futuro fa emergere una storia ora sconvolgente ora meravigliosa. Un libro poetico, pieno di dolore e di rabbia, ma, soprattutto, un devastante atto d’accusa contro la guerra dell’America al suo stesso popolo. Tommy Orange si è laureato presso il programma MFA dell’Institute of American Indian Arts. È membro delle tribù Cheyenne e Arapaho dell’Oklahoma. È nato e cresciuto a Oakland, California, e attualmente vive ad Angels Camp, sempre in California. Il suo romanzo d’esordio Non qui, non altrove (Frassinelli, 2019) ha riscosso un enorme successo sia tra i lettori sia tra i critici di tutto il mondo. Ha vinto il PEN/Hemingway Award, il John Leonard Prize e l’American Book Award, ed è stato inoltre selezionato tra i dieci migliori libri del 2018 dal “New York Times”. Stelle vaganti è il suo secondo libro.

Cento storie per cento canzoni‘ (La Nave di Teseo) di Luca Barbarossa

E’ in libreria da qualche giorno con La Nave di Teseo ‘Cento storie per cento canzoni’ del cantautore romano Luca Barbarossa. “La canzone – scrive – è una sintesi basata sull’equilibrio tra musica e parole, preferibilmente melodica, ricordabile. La canzone però è soprattutto emozione, vibrazione, evoca luoghi, periodi, sensazioni. È voce, timbrica, intensità interpretativa, virtuosismo o semplicità. La canzone è un grido oppure un sospiro, un sussurro. La canzone è d’amore, quasi sempre. C’è la canzone di protesta, di denuncia, ma le canzoni che cantiamo sotto la doccia, quando fa freddo in motorino, nelle serate con gli amici, nove volte su dieci parlano d’amore. La canzone è immagine, niente come una canzone ti fa vedere, intuire quello che stai ascoltando. La canzone che esce dalla radio, orchestre con cantanti che non vedi ma ti sembra di essere lì con loro, arrangiamenti avvolgenti, fiati, violini, ritmiche”.

“La canzone che entra nelle case – prosegue Barbarossa – con i suoi i divi attraverso la televisione, concorsi, gare, da Sanremo al Cantagiro, da Un disco per l’Estate al Festivalbar, poi MTV, infine i talent. La canzone è concerti, nei club, negli stadi, nei teatri, nelle piazze, fino a Woodstock o al Live Aid. La canzone è disco nel grammofono, nel giradischi, nel mangiadischi, musicassette sparate a palla in macchina, Cd, copie pirata, streaming. La canzone è cinema, quando si fermano i dialoghi e parte un pezzo che ti ricorderà per sempre quel film, quella scena. La canzone è ballo sfrenato o ninna nanna, è girotondo. Insomma la canzone è quasi tutto, alzi la mano chi non ha almeno una canzone della vita.” In un viaggio illustrato nella musica, un grande cantautore racconta le storie che nascono dietro, attorno, dentro cento canzoni che tutti abbiamo cantato: da Frank Sinatra a Vasco Rossi, da Lucio Battisti a David Bowie, dai Beatles ai Radiohead, da Franco Battiato a Michael Jackson.

Il nuovo impero arabo‘ (Solferino) di Federico Rampini

Solferino manda in libreria il nuovo saggio del giornalista Federico Rampini ‘Il nuovo impero arabo’. L’altra faccia della tragedia israelo-palestinese è a poca distanza: è la rapida evoluzione in atto in Arabia saudita, che allarga su scala più vasta gli esperimenti già avviati a Dubai o nel Qatar. Quell’area compresa tra il Golfo Persico e il Mar Rosso – sostiene Rampini – è un gigantesco cantiere di sviluppo, attira un boom di investimenti e di imprese straniere, anche italiane. E accoglie nuovi flussi di imprenditori, turisti, studenti e ricercatori (il nostro Paese si è accorto della svolta con qualche ritardo quando Roberto Mancini ha abbandonato la guida della nazionale di calcio per quella saudita e Riad ha soffiato a Roma la sede dell’Expo). Ma cosa c’è dietro? Una delle chiavi è la laicizzazione in corso, che riduce i poteri del clero islamico, liberalizza i costumi e migliora i diritti delle donne.

In questo reportage ispirato dai suoi viaggi più recenti Federico Rampini racconta il ‘nuovo impero arabo’ che resta un regime autoritario (su cui la guardia deve restare alta) ma vuole rilanciare il proprio ruolo mondiale, memore di quella che fu l’epoca d’oro della sua civiltà. E che sembra uscire dal vittimismo antisraeliano spezzando la catena dell’odio nei confronti dell’Occidente (e il suo finanziamento) che ha portato alla diffusione della Jihad e della violenza fanatica. È un’area in forte crescita, segnata da progetti grandiosi di modernizzazione con ricadute nella geopolitica, nell’energia, nell’economia, nella finanza, nella tecnologia e nel campo della lotta al cambiamento climatico. Ma l’Arabia e i suoi vicini più piccoli sono sotto la minaccia permanente di un avversario come l’Iran e del focolaio minaccioso del Golfo di Suez; e il conflitto israelo-palestinese condiziona leader e popoli di tutta la zona. Dal successo nei piani avveniristici di questa parte del mondo dipenderanno anche lo sviluppo dell’Africa, la stabilità del Mediterraneo, la sicurezza mondiale, la transizione verso un’economia meno condizionata dal petrolio. “Bisogna trattenersi, prima di abbracciare visioni del mondo manichee, crociate che oppongono le forze del Bene e del Male. L’Arabia merita di essere studiata più che esorcizzata”.

Giochi di ruolo‘ (Marsilio) di Gabriella Genisi

Giancarlo Caruso, il fascinoso vicequestore siciliano in servizio a Padova che i lettori hanno conosciuto in ‘Dopo tanta nebbia’ e nei successivi libri delle indagini di Lolita Lobosco, dopo un anno sabbatico trascorso in Puglia e il fallimento della sua relazione con la commissaria più famosa d’Italia, accetta l’incarico di primo dirigente presso il commissariato di Manfredonia, in provincia di Foggia, nonostante presenti diverse criticità. La bellezza del paesaggio, infatti, stride con un sistema criminale che strangola l’intero territorio. Inizia così ‘Giochi di ruolo’, il nuovo libro di Gabriella Genisi pubblicato da Marsilio.

Arrivato in Capitanata, nel tentativo di dimenticare Lolita, Caruso si imbarca in un paio di storie sbagliate, finché sulla scrivania non gli piomba un caso complicato. A Siponto, una frazione balneare di Manfredonia, in un villino sul mare è stato ritrovato un cadavere seduto in poltrona davanti alla tv: nel braccio era infilato l’ago di una siringa, all’interno della quale vengono rinvenute tracce di Fentanyl, un potentissimo analgesico che ormai, usato come droga, sta dilagando. La porta è chiusa dall’interno e tutto fa pensare a un’overdose, ma la fidanzata assicura che l’uomo non faceva uso di stupefacenti. L’indagine condurrà il commissario Caruso a Bologna, alla scoperta dei segreti della vittima legati al mondo dei giochi di ruolo.

Gabriella Genisi è nata a Bari e vive in Puglia. È autrice di numerosi libri, diversi dei quali sono tradotti all’estero. È l’ideatrice della serie poliziesca dedicata alle indagini di Lolita Lobosco (pubblicata da Sonzogno), dalla quale è stata tratta una serie tv andata in onda su Rai Uno e trasmessa in tutto il mondo. Il suo ‘Pizzica amara’ (Rizzoli 2020) è stato inserito da la Lettura tra i migliori libri del 2019. La sua ultima pubblicazione è ‘Silvia Spider e il ragazzo scomparso’ (Il Battello a Vapore 2024). In un sondaggio del Corriere della Sera, insieme a Camilleri è risultata la giallista più amata d’Italia.

Il male che hai dentro‘ (Rizzoli) di Marco Erba

Eli ha il mondo in pugno. È bella, invidiata dalle sue compagne di classe, amatissima da Mare. Da quando sta con lui, le sembra di vivere in una favola. Mare è dolce, premuroso, innamorato di lei al punto che teme di perderla. A volte le controlla il cellulare, un po’ per scherzo, un po’ per gelosia. Oppure le chiede di cambiarsi d’abito, per non attirare troppe attenzioni. Eli accetta perché gli vuole bene. La gelosia del resto fa parte dell’amore. Oppure no? Cristian è l’opposto di Eli. Da bambini erano amici, ma adesso non si guardano nemmeno. Cristian è chiuso, fa fatica ad aprirsi agli altri, viene deriso dai suoi compagni di scuola, è diffidente verso i suoi genitori affidatari. In bicicletta, però, va fortissimo: è il ciclista più forte del GS Ombregno. Eli e Cristian si ritrovano grazie a Mike, un allenatore con un carisma speciale. Mike è un combattente nato, e il suo avversario sono le ingiustizie. Come quelle in cui verrà risucchiato, tra minacce, soprusi e la ferocia più indicibile.

‘Il male che hai dentro’, il romanzo di Marco Erba pubblicato da Rizzoli, è duro, tagliente. Racconta la violenza: il controllo possessivo riservato a Eli solo perché è una ragazza, le vessazioni che subisce Cristian, il pregiudizio omofobo di cui è vittima Mike. Ma racconta anche la possibilità di salvarsi e ripartire, di inventare un futuro diverso e tracciare sentieri nuovi, sempre.

Un tranquillo weekend di omicidi‘ (Piemme) di Dann McDorman

Cosa c’è di meglio di un giallo ben fatto, originale ma dal sapore classico, alla Agatha Christie, per intenderci? Un giallo con al centro un posto suggestivo – metti, un esclusivo club di caccia nei boschi dell’Upstate New York, a cui sono ammessi solo i membri di poche, ricchissime famiglie che si riuniscono per cacciare orsi e cervi, bere Martini e seppellire i loro sporchi segreti. Un giallo – ovvero ‘Un tranquillo weekend di omicidi’ di Dann McDorman pubblicato da Piemme – in cui naturalmente, non può mancare un detective, uno di quelli vecchio stampo con la sigaretta tra le dita e l’aria più che vissuta, capitato lì per caso, invitato da uno dei soci. Un ospite un po’ troppo ficcanaso.

E poi, la ciliegina sulla torta: il morto. Magari il cadavere di una bella signora, una delle mogli, rinvenuto sulla riva del lago pieno di pesci e canoe di lusso. Una signora che, nel gruppetto di amici del club, di nemici ne aveva parecchi. A questo punto basta aggiungere una terribile tempesta che blocca tutti quanti lassù, senza via d’uscita, e il gioco è fatto… Bestseller internazionale, Un tranquillo weekend di omicidi è un giallo diverso da tutti, che vi porta per mano nei segreti della costruzione di una trama perfetta. Di quelle da cui vi sarà impossibile staccarvi.

L’industria della canzone‘ (Laterza) di Gianni Sibilla

Con Laterza arriva in libreria ‘L’industria della canzone’ di Gianni Sibilla. Ogni giorno vengono pubblicate sulle piattaforme più di centomila canzoni: arricchiscono un catalogo di oltre cento milioni di brani, accessibili in streaming. Non solo su Spotify o YouTube, le canzoni sono ovunque: su Instagram o su TikTok, nella sigla o nella scena di una serie, alla tv o alla radio. È quasi impossibile passare un giorno senza ascoltarne una, e per questo si tende a darle per scontate. La canzone, invece, è uno degli oggetti più complessi della cultura contemporanea e, con l’avvento delle piattaforme, è diventata ancora più pervasiva ed è cresciuta esponenzialmente l’industria, dalla discografia ai live, dai media tradizionali a quelli digitali.

Dalla canzone italiana classica al rap e alla trap, da Elvis Presley a Taylor Swift, dai concerti e dai videoclip al Festival di Sanremo: uno studio sistematico ricostruisce il ruolo narrativo, produttivo e simbolico della canzone e del suo rapporto con l’industria e i media.

La foresta nascosta‘ (Sellerio) di Radhika Jha

E’ sugli scaffali con Sellerio ‘La foresta nascosta’ di Radhika Jha. Da quando ha scelto di lasciare il Giappone e di trasferirsi a New York, Kōsuke si sente un uomo fortunato e realizzato. Ha fondato uno studio di effetti speciali che lavora per Hollywood, ha una compagna che ama, non ha rimpianti. O almeno non ne ha mai avuti, fino a quando la notizia della morte improvvisa del padre non lo spinge a tornare a Tokyo. Qui Kōsuke si trova ad affrontare una situazione inaspettata. Il genitore, un sacerdote shintoista molto amato dalla comunità, gestiva un antico santuario circondato da una imponente foresta di alberi secolari in cui Kōsuke è cresciuto con la sorella Asako. Negli anni, però, la conduzione del tempio è divenuta sempre più complicata e per ripagare i debiti il padre ha dovuto accettare molti compromessi. In tutto il paese i templi shintoisti vanno gradualmente scomparendo, i sacerdoti si indebitano sempre di più con il governo, mentre organizzazioni criminali come la Yakuza cercano di comprare i terreni su cui si trovano per farne attrazioni turistiche.

Kōsuke, di fronte a questo scenario inaspettato, mentre gli amici di famiglia gli chiedono di non abbandonare la tradizione e al tempo stesso di affrontare il futuro, è chiamato a una scelta. Potrebbe decidere di tornare subito negli Stati Uniti, dove si trovano il suo vero lavoro e la sua compagna, lasciando dietro di sé il santuario per venderlo a chi possiede i soldi necessari, che sia il mondo finanziario o il potere criminale. Oppure donare il tempio alla sorella, mantenendo il legame famigliare con quel luogo unico. Infine, potrebbe cercare e inventare un nuovo se stesso, immaginarsi in un ruolo inconsueto, e cambiare radicalmente la propria vita. Con ‘La foresta nascosta’, la scrittrice indiana Radhika Jha accompagna il lettore in un Giappone inedito, in cui mutano abitudini e certezze, modi di esistere e di pensare, tradizioni e culture, dove una visione del mondo sta gradualmente scomparendo sotto i colpi della speculazione e del profitto. A sostenere un sentimento profondo e uno sguardo acuto vi sono la maestria nel descrivere la natura e le passioni, e soprattutto la storia toccante di un uomo combattuto, in continuo conflitto con il proprio passato e con la figura ingombrante del padre, fino a comprendere la sua parte nella lotta tra la stasi e il cambiamento.

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