Una seconda stagione per il Clandestino con Edoardo Leo - la Repubblica

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‘Il clandestino’ merita una seconda stagione

‘Il clandestino’ merita una seconda stagione

Multischermo / La fiction crime di Rai 1 con Edoardo Leo ha ottenuto ottimi risultati in termini di ascolti e di affezione del pubblico ai personaggi

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Si farà la seconda stagione? Nelle questioni televisive attuali, per rispondere alla domanda c’è un modo semplicissimo – non serve gente ben pagata, tipo. Si controllano gli ascolti, si tira una linea, se il programma è andato sopra si prosegue, altrimenti no. Però così appunto è facile, ci riuscirebbe anche un criceto. Diverso è il caso nel quale gli ascolti, come certi voti alle elezioni, è meglio pesarli che contarli. La domanda è stata posta negli ultimi giorni, via web ovviamente, per Il clandestino, fiction crime di Rai 1. Edoardo Leo protagonista, almeno quanto è protagonista Milano – fondamentale e insolita per le fiction di casa nostra.

Lui è un ex capo dell’antiterrorismo, la vita gli ha giocato contro quando la sua compagna, una ragazza libica, si è trovata immischiata in un attentato del quale lei è rimasta vittima e lui segnato a vita. È tra le pochissime serie passate negli ultimi tempi a essere ad altezza piattaforma, nel senso che la si sarebbe potuta trovare benissimo su Netflix o simili – ovviamente al netto di qualche aggiustamento e di diverse scorciatoie di trama per correre incontro al pubblico generalista. Ma il passo – la regia è di Rolando Ravello - il clima e, vivaddio, una minima complessità dei personaggi ne hanno fatto un prodotto anomalo: e, parlando di Rai 1, addirittura innovativo. Inoltre, controllare chiedendo a chi ha seguito la serie, il grado di affezione creato dal gruppo di personaggi è stato altissimo. Infine, l’ambito multietnico delle storie di puntata era portato avanti senza didascalismi e senza farlo pesare a nessuno. Quindi, quel pubblico che si è assestato via via intorno ai tre milioni e non si è più staccato, magari non vorrebbe sentirsi dire che la serie doveva ottenerne duecentocinquantamila in più. E a domanda, risponderebbe che, su questa serie, ci si si tornerebbe sopra più che volentieri.

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Come dimostrato dagli ascolti della finale di Coppa Italia su Canale 5, la tv sta diventando sempre più qualcosa che bisogna riempire in qualche modo negli spazi temporali tra una buona partita di calcio e la successiva. Si scherza, ovviamente,

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