La disparità di genere nella musica italiana secondo chiamamifaro, Asteria e svegliaginevra | TV Sorrisi e Canzoni

La disparità di genere nella musica italiana secondo chiamamifaro, Asteria e svegliaginevra

Abbiamo discusso di questo complesso argomento con tre giovani artiste di talento

15 Maggio 2024 alle 13:12

La disparità di genere è una problematica che anche al giorno d’oggi è radicata e presente all’interno di ogni industria, compresa quella musicale. Le donne rappresentano solo il 16% degli autori, l’8,3% degli interpreti e il 2,6% dei producer. Dati in ascesa, ma sconfortanti. Fortunatamente esistono progetti che tentano di contrastare questa dinamica tramite la collaborazione e la condivisione di progetti scritti, prodotti e composti interamente da donne. Come Spotify Equal, un progetto che ha portato in giro per il mondo musica, podcast e produzioni al femminile, e con cui ragazze da tutto il mondo hanno avuto la possibilità di far sentire la propria voce. 

Asteria e chiamamifaro, già inserite in questo programma, hanno portato la propria esperienza davanti agli studenti del liceo classico Beccaria di Milano raccogliendone le domande e gli spunti di conversazione in un incontro volto a sensibilizzare sull’argomento con la speranza che le cose, a partire dai giovani, possano presto cambiare. Abbiamo poi interpellato sul tema anche svegliaginevra.

Quali sono secondo voi le cause del radicamento del gender gap anche nell’industria musicale?

chiamamifaro: «Come il lavoro, anche la musica è una grande industria e non può che riflettercisi in molti dei suoi aspetti, compresi quelli negativi. Credo anche che una problematica di questo genere derivi da abitudini generazionali e che per questo negli ultimi anni si stiano facendo grandi passi avanti».
Asteria: «Purtroppo la donna è da sempre vista come culturalmente inferiore, anche e soprattutto nell’ambito del lavoro. Storicamente le donne hanno sempre ricoperto ruoli umili o meno rappresentati, occupandosi in ogni progetto prevalentemente degli aspetti estetici e non creativi».
svegliaginevra: «Quello che succede ora è solo la punta di un iceberg nato negli anni in cui le donne non avevano neanche il diritto di istruirsi, di votare o di lavorare negli uffici pubblici. In musica di conseguenza succedevano le stesse cose. Nessuno sa, per esempio, che la sorella di Mozart era più brava di lui ma il padre preferì far studiare il fratello solo perché maschio. Ad oggi abbiamo conquistato tanti diritti quanti ancora ne abbiamo da conquistare».

Cosa vi sprona a continuare nonostante questi dati?

Asteria: «Non ho mai fatto niente per i numeri. Se faccio musica è perché mi permette di entrare in contatto con le persone e lanciare un messaggio, esattamente come ho l’opportunità di fare qui con voi oggi».
chiamamifaro: «Per me fare musica è diventata, quasi paradossalmente, una sfida. So che in quanto donna sto intraprendendo un percorso più faticoso e di conseguenza farcela vuol dire togliersi soddisfazioni ancora più grandi.»
svegliaginevra: «Forse è proprio perché ci sono questi dati che bisogna continuare. Condividere la musica con altri migliora la mia vita, non saprei immaginarmi senza. Penso che per questo nessun dato sarà mai abbastanza sconcertante da farmi smettere.»

Avete avuto dei modelli di riferimento rispetto a questa dinamica nella vostra crescita artistica?

Asteria: «Ci sono molte artiste della scena contemporanea a cui mi ispiro da sempre per la forza che hanno, da Ellie Goulding ad Annalisa e Madame».
chiamamifaro: «Nel 1500 Maddalena Casulana, compositrice e cantante tardorinascimentale, aprì la sua opera commisionatale da Isabella de’ Medici con questa dedica: “Voglio mostrare al mondo il vano error de gl’uomini, che degli alti doni dell’intelletto tanto si credono patroni che par loro ch’alle Donne non possono essere medesimamente esser comuni”».
svegliaginevra: «Ci sono moltissime donne che mi hanno ispirata lavorando nonostante i pregiudizi e le discriminazioni, penso a Patti Smith, Bjork, Tori Amos, Nada, Carmen Consoli, Elisa. Avere dei riferimenti è fondamentale per capire quale strada intraprendere.»

Cosa significa per voi essere state ambassador di Equal e come ha influito sul vostro percorso artistico?
Asteria: «È stato fondamentale perché mi ha permesso di mettere una firma non solo su un progetto ma anche su un’idea in cui credo molto. Ho avuto l’opportunità di far sentire la mia voce e quella di tutte le donne che non hanno potuto farla valere finora».
svegliaginevra : «È stato un ruolo importantissimo per me. Equal è una meravigliosa iniziativa per iniziare a cambiare le cose in questa rivoluzione in atto da anni. Noi artiste donne affrontiamo una strada più tortuosa rispetto ai colleghi uomini per via di una società vincolata ancora al patriarcato e a tutte le conseguenti convenzioni e convinzioni per cui si tende a credere che il nostro posto non possa essere su un palco. È fondamentale supportare progetti come questo affinché le canzoni possano essere ascoltate e comprese senza alcun pregiudizio legato al genere, all’identità o all’orientamento».

In quali momenti del vostro percorso artistico avete sentito il peso di questa problematica?
chiamamifaro: «Soprattutto all’inizio della mia carriera ho lavorato prevalentemente con uomini, con cui mi sono sempre trovata benissimo professionalmente ma che hanno sicuramente reso evidente un dato quantitativo sulle donne in questo ambito, che in quel periodo mi ha portata a sentirmi “piccola” e insicura persino delle mie idee».
Asteria : «Finora ho avuto la fortuna di lavorare con le persone giuste che mi hanno sempre aiutata ad amplificare i miei messaggi e la mia voce. Mi capita più che altro guardandomi intorno, quando le donne vengono definite “coraggiose” se in un brano affrontano tematiche che artisti uomini trattano da sempre, come fosse strano vedere una ragazza che tratta argomenti “impegnati”».

Avete riscontrato questa problematica anche nella vostra esperienza all’estero?
chiamamifaro: «Decisamente meno. Credo si noti anche dalle classifiche globali che all’estero è una dinamica, per quanto ancora esistente, sicuramente più sottile; aver avuto l’opportunità di viverlo sulla mia pelle è stato sicuramente incoraggiante e stimolante».
svegliaginevra: «Molto meno. Se pensiamo a Taylor Swift, Dua Lipa, Miley Cyrus, Lady Gaga, Rihanna è evidente che all’estero da questo punto di vista ci sia una mentalità più aperta che porta a giudicare gli artisti in base alle performance e non all’identità di genere. In classifica di conseguenza troviamo più donne di quante ce ne siano in Italia».

Cosa direste alle giovani artiste che stanno iniziando a fare musica adesso? 
Asteria: «Bisogna buttarsi, provarci sempre e non avere paura di stonare, in tutti i sensi. Esistono alti e bassi ma entrambi servono a formare la persona che diventeremo, non dobbiamo fermarci davanti alle difficoltà».
chiamamifaro: «Direi di non farsi scoraggiare dalla disparità, è un percorso difficile ma si può fare ed è bellissimo».
svegliaginevra: «Bisogna crederci, sempre».