Non è vero che Internet ci fa male, lo dice la scienza - Tom's Hardware

Non è vero che Internet ci fa male, lo dice la scienza

Una nuova indagine suggerisce benefici positivi generali derivanti dall'uso di Internet sulla qualità della vita delle persone.

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a cura di Giulia Serena

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Un recente studio condotto dall'Oxford Internet Institute (OII) ha esplorato gli effetti dell'utilizzo di Internet sulla qualità della vita di individui provenienti da 168 paesi nell'arco di 15 anni.

Il professor Andrew Przybylski dell'Università di Oxford, coautore della ricerca, ha evidenziato come lo studio abbia analizzato per la prima volta su scala globale il legame tra l'accesso regolare a Internet e il benessere. Nonostante ricerche precedenti avessero già osservato una correlazione tra l'uso dei social media e i sintomi depressivi, specialmente tra le donne giovani, gli esiti di questa nuova indagine suggeriscono benefici generali derivanti dall'uso di Internet.

I partecipanti, circa 1.000 persone all'anno provenienti da 168 nazioni diverse, sono stati intervistati riguardo i loro modelli di utilizzo di Internet e vari aspetti del loro benessere, che includevano la soddisfazione personale, la vita sociale, la presenza di un scopo nella vita e il senso di appartenenza comunitaria.

I ricercatori hanno esaminato un'amplia gamma di circa 34.000 modelli statistici diversi. I dati hanno mostrato che nel 84.99% dei casi esisteva una correlazione positiva tra uso di Internet e benessere. Tuttavia, il 5% delle associazioni tra l'uso di Internet e il benessere comunitario era negativo, in particolare tra le giovani donne di età compresa tra i 15 e i 24 anni, condizione che riconferma i problemi legati a cyberbullismo e a una maggiore incidenza di sintomi depressivi.

Sebbene lo studio non abbia considerato la durata dell'uso di Internet o le specifiche attività online svolte dagli utenti, la ricerca pone delle basi importanti per strategie politiche più mirate. Come sottolinea il professor Przybylski, le politiche per proteggere i giovani online non dovrebbero basarsi su soluzioni generalizzate, ma piuttosto essere adattate e flessibili, tenendo conto delle diversità evidenziate dai dati.

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