Jeremy Ferrari pronuncia parole forti sulla sua depressione

Jeremy Ferrari pronuncia parole forti sulla sua depressione

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Jérémy Ferrari si cimenta con il cinema a Roqya nelle sale il 15 maggio. In questa occasione ha parlato della depressione di cui soffre.

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14 anni fa Jérémy Ferrari muoveva i primi passi sul set diVogliamo solo riderci sopra accanto ad altri comici come Arnaud Tsamère, Artus, Verino… Da questi primi sketch televisivi, affronta temi sociali delicati come l’obesità, la morte, la religione e persino la politica. Da allora, l’affermato comico ha avuto al suo attivo una decina di spettacoli in cui ha sviluppato il suo umorismo nero particolarmente cinico. E dopo molteplici esperienze televisive, a Jérémy Ferrari è stato offerto un primo ruolo al cinema nel primo film di Saïd Belktibia.

Lontano dall’umorismo, un primo ruolo serio per Jérémy Ferrari

Lo conoscevamo nell’umorismo, ora è nel cinema di genere che il comico brilla. In Roqya, interpreta Dylan, direttore di una scuola guida in Noisy le sec. Il personaggio principale, interpretato da Golshifteh Farahani (Nour), è una donna che sopravvive con suo figlio vendendo animali esotici ai marabutti. Il suo carattere, che si rivela dannoso per Nour, ha diversi punti in comune con il suo interprete, spiega Jérémy Ferrari a Télé Star: “La sua difficoltà nell’esprimere le sue emozioni. Piano piano sto imparando a farlo, ma non sono molto tattile, non dico “ti amo” facilmente. Inoltre, sono cresciuto come lui in periferia. Abitavo vicino all’autoscuola dove abbiamo girato, a Noisy-le-Sec.” Ma con questo ruolo drammatico, Jérémy Ferrari rivela anche un po’ di più del suo lato oscuro.

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Dietro l’umorismo, Jérémy Ferrari parla della sua depressione e del suo tentativo di suicidio

Nel suo ultimo spettacolo Anestesia generale, Jérémy Ferrari affronta i suoi problemi con l’alcolismo, la tossicodipendenza ma anche la sua grave depressione. E, nella continuità della sua opera curativa, il comico ormai attore spiega che la scelta di questo ruolo nel cinema non è un caso: “Questa violenza e questo lato oscuro, ce li ho dentro. Altrimenti, sette anni fa, non mi sarei trovato, come ho detto nel mio ultimo spettacolo, sul bordo di una finestra per suicidarmi. Se mi lasciassi andare, crollerei. Ho smesso di bere alcolici ma continuo a lottare quotidianamente per apparire felice”. Roqya potrà essere trovato nelle sale dal 15 maggio.

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