Ecco come era il volto di Sant’Adalberto, secondo vescovo di Praga

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Ecco come era il volto di Sant’Adalberto, secondo vescovo di Praga

La ricostruzione 3D del volto del santo, martirizzato mentre cercava di evangelizzare la Prussia baltica, è stata presentata dall’arcidiocesi di Praga

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Dal 1965 Sant’Adalberto è patrono principale dell’arcidiocesi di Praga. Questa fu fondata 1050 anni fa, un anniversario che è anche l’occasione per la popolazione cattolica di Praga di fare memoria, dato che nel 1973 si era in epoca comunista e non si poté celebrare il millenario dell’arcidiocesi come si doveva. Si fa ora con il 1050esimo, con una serie di iniziative che includono la ricostruzione in 3D del volto del santo patrono dell’arcidiocesi.

Adalberto (956 – 997), che aveva come nome slavo Voytéch e che prese il nome al momento della cresima, fu nominato vescovo di Praga a soli 27 anni, secondo pastore di una diocesi fondata pochi anni prima, ricavandone il territorio dalla diocesi di Regensburg.

Non è un percorso netto, quello di Adalberto. Praga è ancora pagana, i suoi sforzi di evangelizzazione falliscono, e così lui se ne va a Roma nel 988 e diventa benedettino. Giovanni XV lo rimanda a Praga, e ancora le cose non funzionano, tanto che nel 994 torna nel suo monastero sull’Aventino.

Ed è qui che viene raggiunto dalla notizia che in Boemia i suoi congiunti sono stati massacrati. Gregorio V lo rimanda a Praga, ma non può entrare in città su ordine del Duca di Boemia. Si dirige così a Nord per evangelizzare i prussiani, aiutato da una scorta fornita da Boleslao il Valoroso, re di Palonia, che lo aiuta a penetrare fino a Danzica, da dove prosegue il suo lavoro di missionario. Nella primavera 997, Adalberto e i suoi compagni vengono trucidati. Il suo corpo è a Gniezno in Polonia. Fu canonizzato appena due anni dopo.

Per il 1050esimo della diocesi, è stato presentato un libro, “Il Millennio in Movimento”, progetto dell’arcidiocesi di Praga che doveva vedere la luce già nel 1973. Il libro contiene anche le immagini del possibile volto del Santo.

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Il geoinformatico Jiri Sindelar ha spiegato che, per effettuare la ricostruzione facciale, un team di esperti provenienti da Repubblica Ceca, Polonia e Australia, guidato dal brasiliano Cicero Moraes, ha creato innanzitutto una copia digitale multidimensionale del cranio di Sant'Adalberto conservato nella cattedrale di San Vito a Praga. Lo specialista di fotogrammetria aveva già lavorato ad un progetto analogico per il centenario di Santa Ludmilla nel 2021.
La procedura è “come la chirurgia plastica quando si ripristina un volto deformato dopo un incidente stradale”, ha affermato Sindelar. Quindi si combina la determinazione anatomica della posizione dei muscoli con la conoscenza della forza dei tessuti molli in base alle dimensioni specifiche del cranio.
Il processo di Adalberto fu reso più difficile dal fatto che mancavano il cranio della mascella inferiore e parte della parte sinistra del viso.

Adalberto, è uno dei tre patroni della cattedrale di Hradcany a Praga (Vito, Venceslao e Adalberto).