Mina e Napoli, un amore lungo 60 anni - la Repubblica

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Mina e Napoli, un amore lungo 60 anni

Totò e Mina a "Studio Uno" nel 1965 
Per le 80 primavere della diva, si moltiplicano gli omaggi alla cantante. E i ricordi: dal duetto con Totò al filmato girato nel 1966 alla Stazione ferroviaria di Napoli Centrale
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Mina compie 80 anni. 25 marzo 1940-25 marzo 2020. Negli ultimi giorni, e di più mercoledì 25, in tv, in radio e su internet si moltiplicano gli omaggi alla cantante e Napoli non dimentica lo speciale feeling dell’interprete con il golfo.

Una liaison iniziata nel 1960, su vinile e al cinema. “’Na sera ‘e maggio/Celeste” (da Cioffi-Pisano ad Alfieri-Palomba) sono incisi per la prima pubblicazione su etichetta Italdisc, “Mina canta Napoli”. Seguono i ciak del film “Appuntamento a Ischia” (con Modugno, Ugo D’Alessio, Franco e Ciccio, Franco Califano, Carlo Croccolo, regia di Mario Mattoli). Nel piccolo schermo, Mina familiarizza con la cultura partenopea già nel 1965. Con uno dei suoi totem, Totò, rende spettacolare una puntata di “Studio Uno”. Al principe De Curtis dedica l’hit “L’uomo per me”; dopo, duettano su “Baciami”, uno dei brani composti proprio dal comico-poeta. Un anno più tardi arriva nel mercato l’edizione reprise “Mina Canta Napoli”: raccolta di 20 evergreen che vede Mina super-protagonista assieme ad altri colleghi, e c’è anche il bis televisivo con Totò – spassoso e romantico – con tanto di frammento da “Scapricciatiello”.

È datato 1966 lo storico filmato per la striscia dei Carosello che l’artista cremonese gira a Napoli: il Vesuvio al suo fianco, mentre dondola diabolica e impertinente in total-look nero. O mentre passeggia felpata e allegra in un cantiere a ridosso della piazza Garibaldi dell’epoca. Colonna sonora: “Se telefonando”, con mood orchestrale firmato Ennio Morricone. Da allora, la cantante ha gradualmente approfondito il suo intenso legame con il repertorio musicale e il territorio napoletano eseguendo standard – “Indifferentemente”; “Dicitencello vuje”; “Lacreme napulitane” con una jazz band – o canzoni meno note, “’O ffuoco” di Ettore Lombardi. Entusiasmante fu la partecipazione alla trasmissione “Senza rete”, nel ’68, in cui spicca un duetto tra lei e Giorgio Gaber all’Auditorium Rai di Napoli.

Negli anni Settanta, quindi, c’è un avventuroso frangente amoroso con il napoletanissimo Alfredo Cerruti, storico collaboratore di Gino Paoli ma anche produttore-discografico-autore televisivo. Nonché inafferrabile anima goliardica dei memorabili Squallor.

Negli anni Novanta giunge “Napoli Mina” in cui convivono “Amaro è ‘o bbene” e “Core ‘ngrato”, “Quanno chiove” e “Je sto vicino a te” di Pino Daniele, e “Maruzzella” e “Nun è peccato”. Successivamente, in “Olio” (1999), ecco “Dint’ ‘o viento” di Ziccardi-Ghidelli.

La produzione sull’antologia partenopea trova un secondo volume nel 2003: “NAPOLI primo, secondo e terzo estratto” – in copertina figurano Totò, Titina De Filippo e Tina Pica in un palchetto del teatro San Carlo – riporta a galla il disco precedente e include pure “Carmela” di Sergio Bruni-Salvatore Palomba (che nel 2010 sarà colonna sonora del documentario “Passione” di John Turturro), “Napule è”, “Maria Marì”, “I’ te vurria vasà” e “Guapparia”, assieme ad alcune novità contemporanee. Quale è “’O cuntrario ‘e ll’ammore”, di Maurizio Morante, autore porticese. Lui scriverà negli anni per Mina anche “Lacreme e voce”, “Ma comme faje”, “Oui c’est la vie” “Fuliggine”, “Stay With Me”, quest’ultima con la featuring di Pierò Pelù. Altri autori più recenti possono vantare la grazia di Mina: dagli Audio 2 (Donzelli-Leomporro) di “Acqua e sale” e “Io ho te” – per Mina e Celentano – a Gennaro Cosmo Parlato di “Fragile”. C’è solo da aspettare l’ennesima sorpresa. Canora e visiva.