Gdf – La Scuola Ispettori e Sovraintendenti in udienza dal Papa

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(11-05-2024) Nel fascino avvolgente di Piazza San Pietro, 300 tra Allievi Ispettori, Istruttori, Ufficiali, accompagnati dal Comandante Gen. Div. Gabriele Failla, dal CSM Col. Gregorio Iuzzolino e dal loro Cappellano Militare don Luca Giuliani, hanno partecipato con grande coinvolgimento all’incontro con il Santo Padre. Una piazza gremita e il clima di festa e trepidazione, non potevano che esprimere, da parte tutti i partecipanti, un commosso abbraccio a papa Francesco. Un intero settore della Piazza, quello sotto la statua di San Paolo, era occupato dall’uniforme grigia della Guardia di Finanza, a cui la Gendarmeria vaticana ha riservato un’accoglienza di grande rispetto e amicizia.

Papa Francesco, nel suo breve ma significativo intervento, ci ha rivolto parole di incoraggiamento e sostegno, parlando del valore della “speranza” e dell’importanza della “pazienza”. Partendo dal brano biblico della Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani (8,18-25) “Ritengo, (fratelli,) che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi”. Il Santo Padre ci ha ricordato che la speranza “è un regalo che viene direttamente da Dio”…. “è la risposta offerta al nostro cuore, quando nasce in noi la domanda assoluta: “Che ne sarà di me? Qual è la meta del viaggio? Che ne è del destino del mondo?”. Perché tutti noi siamo alla ricerca di un senso nella vita e la speranza può darci un significato oltre il tempo e la storia personale… “Mi sono sforzato di essere virtuoso, di essere prudente, giusto, forte, temperante. Sono stato anche un uomo o una donna di fede… A che cosa è servito il mio combattimento, se tutto finisce qui?”.

Il cristiano, ci ricorda Francesco, crede nel futuro: “perché Cristo è morto e risorto e ci ha donato il suo Spirito”… e continua: “se credi nella risurrezione di Cristo, allora sai con certezza che nessuna sconfitta e nessuna morte è per sempre. Ma se non credi nella risurrezione di Cristo, allora tutto diventa vuoto, perfino la predicazione degli Apostoli”.

Infine, il papa, ha affermato che il mondo ha bisogno, oltre che della speranza, anche della “pazienza” sottolineando che: “Gli uomini pazienti sono tessitori di bene. Desiderano ostinatamente la pace, e anche se alcuni hanno fretta e vorrebbero tutto e subito, la pazienza ha la capacità dell’attesa. Anche quando intorno a sé molti hanno ceduto alla disillusione, chi è animato dalla speranza ed è paziente è in grado di attraversare le notti più buie” e a conclusione dice: “Sempre guardare quell’incontro definitivo; sempre guardare che il Signore è sempre vicino a noi, che mai, mai la morte sarà vittoriosa”.

Dopo il giro di saluti alle autorità presenti e ai vari gruppi, con cordialità e affetto, prima della foto di rito, sua Santità ha scambiato alcune battute con gli Allievi, il Comandante della Scuola e il Cappellano Militare, ringraziandoli per la loro presenza, chiedendo preghiere per la sua missione di Pastore. Due Allievi, in uniforme storica, hanno fatto dono al Santo Padre di un quadro, di pregiata fattura, raffigurante la “campana del dovere” situata al centro della piazza d’armi dell’Istituto.

Papa Francesco, pur nelle sue evidenti fragilità fisiche e motorie, con grande forza e tenacia, ha saputo, comunque, coinvolgere ed emozionare i presenti.

In definitiva, per tutti, una giornata di grande commozione, che rimarrà certamente indelebile nei ricordi. (don Luca Giuliani)