I gemelli accusati di comprare i voti: dal saluto romano a Predappio alla lobby nissena, fino al posto in Regione Lombardia | Corriere.it

I gemelli accusati di comprare i voti: dal saluto romano a Predappio alla lobby nissena, fino al posto in Regione Lombardia

diArmando Di Landro

Alessandro Sorte, Forza Italia: «A Bergamo li conoscono tutti, a Genova stavano sostenendo un candidato». Sospesi dal partito. C'è però l'accusa di aggravante mafiosa per aver favorito una cosca, la gita alla cripta di Mussolini

i gemelli Testa a Predappio

Da sinistra, Italo Maurizio Testa, Arturo Angelo Testa e il vigile Manolo Peroni

Ufficialmente, uno sindacalista, l’altro imprenditore edile. Di fatto, due buoni artigiani della politica locale, dei manifesti sui marciapiedi e delle tavole imbandite per le cene elettorali, pronti a mettersi al lavoro ovunque possano colare consensi e magari qualche aiuto e favore. Dalle carte dell’inchiesta di Genova che travolge con l’ipotesi di corruzione e corruzione elettorale il presidente regionale Giovanni Toti e i suoi fedelissimi, spuntano i nomi di Arturo Angelo e di Italo Maurizio Testa, due gemelli di origine siciliana ma di casa a Bergamo, in particolare a Boltiere. L’accusa è di corruzione elettorale, il voto di scambio, con l’aggravante mafiosa per aver favorito il clan Cammarata del Nisseno

Nati il 31 agosto del 1959 a Caltanissetta, cresciuti a Riesi, due gocce d’acqua non fosse che Arturo è leggermente più basso del fratello. Sempre in movimento in più direzioni, in più cariche, più ruoli. Dopo un mandato da consigliere provinciale di An a Bergamo, e dopo un po’ di anni all’opposizione in Comune a Boltiere, Maurizio Testa riuscì nel 2009 a diventare assessore allo Sport, ma gli toccò dimettersi dal posto in giunta perché un giovanissimo blogger bergamasco trovò sui social una foto scattata alla cripta di Mussolini a Predappio mentre faceva il saluto romano: al suo fianco c’era anche il fratello Arturo, che alzava la mano destra con fare meno deciso, e non mancava anche la compagnia dell’allora responsabile della polizia locale di Boltiere, Manolo Peroni, che Testa si era portato in gita. Una saluto immortalato e dedicato allo “zio Benito”, così recitava il post su Facebook. Dimissioni dalla giunta e arrivò anche la bacchettata della Cisl, che fu costretta a sospendere Testa dal suo ruolo di rappresentante sindacale allo stabilimento Marcegaglia proprio di Boltiere. 

Toti, chi sono i gemelli che compravano i voti: dal saluto romano a Predappio alla lobby nissena, fino al posto in Regione Lombardia

L’interesse politico dei due gemelli di Boltiere però non si è fermato allora. E dopo il declino e le trasformazioni di An sono arrivati a incrociare anche Forza Italia, con la parentesi di Cambiamo. Angelo Arturo Testa, per esempio, è stato nella segreteria dell’ex assessore regionale lombardo ai Trasporti e alle Infrastrutture Alessandro Sorte, oggi deputato di Forza Italia e coordinatore regionale del partito a Milano. Sorte fu anche uno dei fedelissimi di Toti per la nascita di Cambiamo, nel 2019. E, al momento appare come una coincidenza, proprio nel 2020 (quando Cambiamo era ancora un progetto da sostenere) i Testa sono accusati di essersi spesi a Genova per comprare voti in favore di Toti, che cercava la rielezione in Regione quell’anno. 

Sentito dal Corriere, Sorte commenta: «Sapevo solo che si impegnavano a Genova per sponsorizzare la candidatura a consigliere regionale di un loro concittadino di Riesi, tutto qua. Posso comunque dire che a Bergamo e in Lombardia i gemelli Testa sono conosciuti da tutti, centrodestra e non”. Il candidato era Stefano Anzalone di Cambiamo con Toti Presidente ma secondo la Procura di Genova non si trattò di un semplice sostegno: al momento la nota ufficiale degli inquirenti non spiega perché, il lavoro dei Testa nel capoluogo ligure, avrebbe favorito la cosca dei Cammarata. Di sicuro, come sostiene anche Sorte, oltre al radicamento e agli interessi a Bergamo, per i due gemelli l’altro fronte in qualche modo lobbistico è appunto quello degli Amici di Riesi: “Sento nella mia indole di essere l’ambasciatore dei riesini nel mondo”, scrive Arturo sul suo profilo Facebook.

Per «l’ambasciata» appunto, Anzalone pagò vitto e alloggio a Genova ai due fratelli nella settimana pre elettorale del 2020, così ricostruisce la Procura di Genova. E i Testa si impegnarono a garantire posti di lavoro e anche alloggi pubblici ai riesini che vivono nel capoluogo ligure, una partita da mille preferenze. Da ieri mattina i due gemelli sono all'obbligo di dimora a Boltiere. Iscritti a Forza Italia, il partito li ha sospesi. 

7 maggio 2024 ( modifica il 7 maggio 2024 | 15:04)