Tortorella: “Non sempre ero d’accordo con lui, ma fu un grande combattente della sinistra. Astio verso di lui da qualche riformista” - la Repubblica

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Tortorella: “Non sempre ero d’accordo con lui, ma fu un grande combattente della sinistra. Astio verso di lui da qualche riformista”

Aldo Tortorella, 97 anni

Aldo Tortorella, 97 anni

 

Intervista al 97enne storico dirigente del Pci: “La sua strada per l’accesso al governo si è dimostrata giusta. Ma lo stato attuale della sinistra mostra l’altro aspetto di quelle posizioni”

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Aldo Tortorella, 97 anni, storico dirigente del Pci, c’era confidenza tra lei e Giorgio Napolitano?

“No. Ma la confidenza non faceva parte dei rapporti tra dirigenti di quel partito”.

Eravate diversi?

“Venivamo da storie e culture diverse. Io sono cresciuto nel Nord. I miei studi, prima e dopo la Resistenza, venivano dalla scuola del razionalismo critico di Antonio Banfi. A Napoli, dove si è formato Napolitano, era egemonico lo storicismo di Benedetto Croce”.

Come vi siete conosciuti?

“Sa che non lo ricordo? È avvenuto in anni ormai lontanissimi. Dev’essere stato in qualche riunione di partito”.

Napolitano è stato definito un comunista liberale. Ma non era una contraddizione in termini?

“Non c’è nessuna contraddizione. Crescemmo in un partito democratico e la generazione cui appartenevamo si impegnò in tutte le lotte per le libertà e i diritti civili anche contro resistenze o incomprensioni”.

C’è un flash che le è rimasto impresso dell’uomo?

“Mi addolorai molto quando lo vidi malato”.

Vi siete frequentati al Quirinale?

“Nei nove anni della sua presidenza sono stato ospite nel suo studio una sola volta”.

I miglioristi come Napolitano avevano ragione, col senno di poi?

“Certamente la strada di Napolitano per l’accesso al governo si è dimostrata giusta. Penso che lo stato attuale della sinistra italiana mostri anche l’altro aspetto di quelle posizioni”.

Che presidente è stato?

“Di piena fedeltà nella Costituzione in tempi molto difficili”

Molti criticano la scelta di Monti, perché aprì la porta all’austerità.

“Non mi pare che in quel momento vi fosse altra strada”.

La stampa di destra continua a rinfacciargli la destituzione di Berlusconi nel 2011.

“Ma non l’ha destituito. Silvio Berlusconi non poteva più proseguire nella guida del governo per ragioni economiche e non solo per quelle”

Non era amato nemmeno a sinistra. Il manifesto lo definiva un monarca.

“Una parte della sinistra non era convinta della sua linea. Neppure io”.

Neppure lei?

“Sì, ma io lo ho sempre considerato un sincero combattente per la idea di sinistra in cui credeva. Da qualche riformista invece ho visto astio verso di lui. Personalmente ho sempre avuto affetto, anche se non ricambiato, per tutti coloro che per cinquant’anni hanno saputo costruire una comunità di rara umanità”.

Cosa resterà di Napolitano?

“Questo lo deciderà l’avvenire”.

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