Uncoupled: la trama e la recensione della serie tv Netflix

La serie tv da non perdere questa settimana: Uncoupled

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Uncoupled di Darren Star e Jeffrey Richman, con Neil Patrick Harris, Tic Watkins (sitcom, Netflix, 8 episodi).

Tentativo abbastanza riuscito di fare un Sex & The City vent’anni dopo e con un gruppo di maschi quarantenni gay al posto di femmine trentenni ed eterosessuali. Gli autori sono Darren Star, il papà di Sex & The City e Jeffrey Richman, quello di Modern Family. Sanno maneggiare la materia: le coppie, l’amore, il sesso e spiegarci come le cose cambino senza cambiare davvero. In fondo al cuore, siamo tutti ugualmente mollaccioni.

Anche qui “the city” è la più patinata delle bolle: una New York che si eccita per inaugurazioni di mostre, ristoranti, feste. Manco fossimo nei primi Duemila o addirittura nei Novanta. Il protagonista Michael - Neil Patrick Harris - di mestiere fa l’agente immobiliare, il che ci permette di vedere un po’ di super appartamenti da “real estate porn”.- Ehi, Netflix: a quando un cross-over tra Uncoupled e Selling Sunset? È una buona idea? Non c’è di che.

Dunque, questo Michael è una specie di Carrie Bradshaw. Ha già conquistato il suo Mister Big: un certo Colin, con cui sta da diciassette anni. Solo che, nella prima puntata, Colin lo lascia. Gli amici lo convincono che non esiste miglior cura che buttarsi nella mischia e trovare chiodi con cui schiacciare Colin. Ma, dopo quasi due decenni, la “dating scene” è cambiata. Ci sono le app, i social, i ragazzi Gen X che non hanno mai sentito parlare di Angels in America. C’è chi invecchia male con eccessi di romanticismo e c’è chi si ostina a cambiare partner ogni sera perché “si vive una volta sola”: quest’ultimo è l’amico Billy, un narciso patologico, praticamente la reincarnazione gay del personaggio di Samantha in Sex & The City. Un vero déjà vu. La vera sorpresa della serie è il personaggio di Claire, una cliente divorziata di mezz’età, ricchissima e rompiscatole interpretata da Marcia Gay Harden - attrice formidabile e, di solito, ingiustamente sottovalutata - che mangia un po’ la scena a tutti.

I dialoghi sono frizzanti e maliziosi, le scene di sesso abbondano, la trama è deboluccia ma funzionale. Distrae quanto basta, fa ridere quanto basta.

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