Asunta, la vera storia della 12enne spagnola uccisa dai genitori: l'uomo mascherato, il Lorazepam, i porno asiatici e la tomba senza nome | Corriere.it

Asunta, la vera storia della 12enne spagnola uccisa dai genitori: l'uomo mascherato, il Lorazepam, i porno asiatici e la tomba senza nome

diGiulia Taviani

A 11 anni di distanza il caso di Asunta Basterra, la ragazzina uccisa dai genitori adottivi, continua a sconvolgere. Su Netflix una serie che ripercorre gli eventi. Ecco cosa successe il 21 settembre 2013 

Asunta, la vera storia della 12enne spagnola uccisa dai genitori: l'uomo mascherato, il Lorazepam, i porno asiatici e la tomba senza nome

La 12enne Asunta Basterra

Asunta Basterra aveva 12 anni quando fu uccisa dai genitori adottivi nella sua casa a Teo, in Spagna. Era il 21 settembre 2013, e di lì a qualche giorno ne avrebbe compiuti tredici. Di prove schiaccianti che inchiodassero la madre Rosario Porto, avvocata, e il padre Alfonso Basterra, giornalista, non sono mai state trovate. Ma per i giudici i numerosi indizi erano sufficienti a giustificare la condanna a 18 anni di carcere.

Il caso di Asunta Basterra è ancora oggi una storia piena di misteri, che continua a sconvolgere l'opinione pubblica anche a distanza di anni, e che ora ha ispirato la serie «Asunta», disponibile su Netflix da venerdì 26 aprile.

Asunta Basterra e la sua famiglia

Nata il 30 settembre 2000 in Cina, con il nome Yong Fang, diventa Asunta Basterra dopo l'adozione a nove mesi da parte di una coppia spagnola della zona di Santiago di Compostela. È stata la prima adozione internazionale della Galizia. Diventa presto una ragazzina dalle grandi capacità: frequenta un corso di pittura, uno di piano, parla tre lingue, fa balletto, ama lo sport e va molto bene a scuola.

Apparentemente nella vita della famiglia Basterra non sembra esserci nulla di strano. Entrambi i genitori sono persone colte e sociali. La madre, Rosario Porto, è cresciuta in ambienti borghesi nella città di Santiago, ricevendo un'educazione eccellente. Figlia di un avvocato e di una professoressa universitaria, ha studiato Legge all'università di Santiago, passando molto tempo all'estero. 

Nel 1997 fu nominata anche console di Francia, titolo ereditato dal padre, per poi diventare un'avvocata esperta di diritto internazionale. Il 2012 fu per lei un anno difficile: prima la morte dei genitori, e poi il divorzio con Alfonso. Tanto che secondo alcune ricostruzioni, sarebbe anche stata ricoverata per qualche tempo in psichiatria.

Il padre invece, Alfonso Basterra, era un giornalista di Bilbao specializzato in temi economici. Aveva scritto per molte testate, partecipando a programmi radiofonici e televisivi. Dopo l'arrivo di Asunta però, si è limitato ad alcune collaborazioni, perché tutte le sue attenzioni era per lei. Trascorrevano molto tempo insieme, era lui a portarla a scuola e a tutte le attività extrascolastiche. 

Dopo il divorzio le loro strade si separano, ma di poco: Rosario rimane a vivere a Teo, un paese in provincia di La Coruña, in Galizia, mentre il padre si trasferisce poco più distante. 

La polvere bianca e la sonnolenza

Da quel momento i momenti bui iniziano ad accumularsi. Un giorno, durante le lezioni di piano, Asunta mostra sintomi di sonnolenza. Agli insegnanti racconta che i suoi genitori hanno iniziato a somministrarle della polvere bianca che a volte la fa dormire anche per due giorni, ma nessuno decide di approfondire. La storia verrà confermata durante le indagini da altre due insegnanti, secondo cui Asunta era "drogata" o "sonnambula" durante la lezione del 9 luglio.

Ma non solo. Dopo un po’ di tempo, Asunta confida alla madre di un’amica che una sera un uomo mascherato e vestito di nero è entrato in casa e ha cercato di strangolarla. Messa alle strette Rosario, la madre, si reca in questura ma non sporge denuncia. Di quel fatto non si saprà più niente, né chi fosse quell’uomo né perché avesse cercato di uccidere Asunta. I dubbi e i racconti però, porterebbero al padre: pare che nessuna serratura sia stata forzata e che i cani dei vicini - soliti ad abbaiare agli sconosciuti - non avessero fatto rumore quella notte.

Asunta, la vera storia della 12enne spagnola uccisa dai genitori: l'uomo mascherato, il Lorazepam, i porno asiatici e la tomba senza nome

Il giorno della scomparsa

I mesi passano. Il 21 settembre, nove giorni prima del compleanno di Asunta, la madre Rosario ne denuncia la scomparsa. Il giorno dopo due persone trovano il corpo in un bosco vicino a Teo, poco lontano da casa sua. Gli agenti notano segni di violenza e tracce di corda arancione.

La prima a finirein carcere, il giorno dopo, è la madre, accusata di omicidio a causa delle incongruenze e delle contraddizioni nella sua testimonianza. Il 25 settembre è il turno del padre. Il giudice dispone per loro l'arresto. Vengono messi in due celle separate ma frontali. A convincere i giudici alcune delle frasi che i due ex coniugi si sono scambiati in quei giorni. Rosario avrebbe detto al marito: «Tu e i tuoi giochetti», e lui le avrebbe risposto: «Zitta, che come minimo ci stanno ascoltando».

Ci vorranno giorni prima che gli inquirenti riescano a mettere le mani sul computer del padre. E quando lo fanno trovano circa 600 mila documenti cancellati in maniera professionale, che si teme possano essere correlati ad altro materiale trovato nei dispositivi di Alfonso, come porno con attrici asiatiche e, soprattutto, foto intime di Asunta. 

In casa però, ad attirare l’attenzione è altro: viene ritrovata la stessa corda arancione che c’era accanto al corpo della ragazzina, oltre a un panno bagnato con sopra tracce di dna di Asunta. La madre dirà che si trovava lì da mesi, mentre secondo l’autopsia è stata l’asfissia la causa della morte della ragazza. In più, nel sangue di Asunta vengono trovate tracce di Lorazepam, un ansiolitico con proprietà calmanti e sedative che il padre aveva comprato in farmacia in più occasioni. 

Perché Asunta fu uccisa?

Ecco quel che successe quella sera, secondo gli inquirenti: Asunta cena a casa del padre con entrambi i genitori, che le hanno anticipatamente messo nel cibo dosi abbondanti di Lorazepam (in alcuni articoli si parla di almeno 27 pastiglie). Quanto basta per stordire Asunta che viene riportata dalla madre nella casa di Teo. Qui Rosario lega braccia e gambe della figlia e poi la soffoca.

Le ipotesi sul movente sono varie. La prima è che i due volessero impossessarsi dell’eredità lasciata dai genitori di Rosario alla nipote, morti poco prima di lei. Un’altra vedrebbe Asunta come un ostacolo a un matrimonio che probabilmente era più felice prima del suo arrivo. Infine, l’ultima opzione è che si sia trattato di un crimine sessuale, perché sulla camicetta di Asunta furono ritrovate tracce di sperma di un cittadino colombiano residente a Madrid.

La sentenza e la tomba senza nome

Nel 2015 arriva il verdetto: Rosario Porto e Alfonso Basterra vengono condannati a 18 anni per omicidio premeditato e di comune accordo, anche se l’accusa ne aveva chiesti 20. Entrambi continueranno a dichiararsi innocenti. 

Da quel giorno il padre continua a scontare la pena, godendo dal 2018 di qualche permesso per i weekend, mentre la madre si è suicidata in carcere nel 2020 dopo vari tentativi. È stata sepolta in una tomba senza nome, la stessa della figlia.

26 aprile 2024 ( modifica il 30 aprile 2024 | 15:20)