Salvata l’opera robbiana. Il dono di un Mecenate
FOIANO
Cronaca

Salvata l’opera robbiana. Il dono di un Mecenate

Il mercante d’arte Fabrizio Moretti protagonista del gesto dedicato a Foiano "L’ho fatto per mio padre che era affezionato alla sua città natale".

Salvata l’opera robbiana. Il dono di un Mecenate

Salvata l’opera robbiana. Il dono di un Mecenate

di Luca Amodio

"È il dovere di tutti noi mercanti: quello di restituire alla comunità parte del nostro lavoro. Ecco perché è importante riportare alla luce i vari oggetti d’arte che sono stati dimenticati: io l’ho fatto per mio padre che era affezionato alla sua città natale, della Chiana".

Parola di Fabrizio Moretti, mercante d’arte, in veste di Mecenate del nuovo millennio visto che con uno suo finanziamento ha permesso il restauro di una delle opere robbiane più importanti della città del Carnevale, custodita nella Chiesa della Collegiata. Ne era rimasto folgorato già quest’estate quando su invito dell’assessore Moretti aveva fatto visita a in occasione dell’anno Robbiano, celebrato anno scorso in onore dei maestri ceramisti di cui il paese custodisce varie opere. Una di queste è la Madonna della Cintola, che per l’appunto era in attesa di essere restaurata.

"Lo farò io, in ricordo di mio padre Alfredo", aveva detto il mercante d’arte colpito da quella pala, tuttavia "sporca" in attesa di un intervento. "No, non possiamo lasciarla così", si era detto contemplando quel lavoro. D’altronde come aggiunge Don Alessandro Nelli parroco "la tradizione popolare foianese tiene molto alla Madonna della Cintola perché la Vergine attraverso la Cintola tirava in paradiso i fedeli che si rivolgevano a lei chiedendole un aiuto: e quindi anche i foianesi non volevano rinunciare alla possibilità di andare in paradiso".

"Le opere robbiane a sono un tesoro inestimabile anche perché le loro opere venivano fatte con materiale molto povero, cioè la terracotta, e quindi anche nei posti più poveri era possibile avere opere di cotanto valore", aggiunge il Parroco che ricorda come la Collegiata sia il cuore della comunità della Chiana. L’opera che le restauratrici Angela Fascioli e Nicoletta Marcolongo si sono trovate davanti è quella di un’opera sporca di fumi di candela e gocce di cera e che quindi offusca la brillantezza dell’opera. "Danni strutturali perché l’opera, del 1502, non nasceva per questa Chiesa dove è stata collocata solo due secoli dopo, nel Settecento – spiegano – è per questo che la Madonna della Cintola non ha la Cintola originale, probabilmente in terracotta, che a causa della movimentazione dell’opera si è probabilmente rotta e quindi persa". E infatti quando l’opera si è mostrata alle restauratrici aveva soltanto una "cintola" fatta in realtà in nastro bianco, appoggiata sul braccio della Madonna ed è per questo che non è stata ricostruita perché sarebbe stata una interpretazione eccessiva visto che non si ha idea di come questa era realmente fatta all’origine.