Sarebbe riduttivo ridurre Pamela Digby (cognome all’anagrafe, prima di intraprendere una vivace carriera di matrimoni) a “cortigiana del XX secolo”, come la etichettano le cronache del suo tempo. Attivista del partito democratico americano, diplomatica, socialite, amante e confidente di alcuni tra gli uomini più influenti dell’epoca, Pamela nasce in una famiglia aristocratica inglese nel 1920, e, come molte sue pari, esercita ambizione e competitività sui campi equestri: mitiche le sue performance agli International Olympia, dove gareggia con il suo pony Stardust, che salta barriere più alte di lui. A 17 anni viene mandata in collegio a Monaco di Baviera, e mentre in Germania si assiste all’inarrestabile ascesa del partito nazista Pamela incontra proprio Adolph Hitler, che ne resta affascinato (Pamela, dal canto suo, lo definirà “spaventoso al primo sguardo”).

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Randolph Churchill e Pamela Digby appena sposati (1939).

Tornata in Inghilterra, inizia a lavorare come traduttrice dal francese all’inglese per il Foreign Office di Londra, e qui incontra Randolph Churchill, figlio del celeberrimo primo ministro Winston, che le chiede di sposarlo al primo appuntamento. Pamela non si fa sfuggire l’occasione, nonostante il blasonato pretendente sia famoso per la sua voracità verso alcool e donne e abbia chiesto la mano ad altre otto fanciulle nelle ultime due settimane; sposati nel ’39, hanno subito un figlio che chiamano Winston come il nonno, e Pamela e il bambino finiscono in copertina su Life, fotografati da Cecil Beaton. Spedito in Egitto nel ’41, il marito si distingue per uno spaventoso accumulo di debiti di gioco per i quali scrive lettere accorate a Pamela chiedendole di farsi garante; Pamela non ci pensa due volte e, intrapresa una relazione con il ricchissimo Averell Harriman, chiede il divorzio da Churchill motivandolo con il fatto che non lo vede da due anni. Oltre al divorzio, Pamela ottiene l’annullamento dopo essersi convertita dall’anglicanesimo al cattolicesimo.

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Pamela Churchill Hayward con il figlio Winston e la fidanzata Minnie D’Erlanger (1964).

Harriman, l’amante, è destinato a diventare il suo terzo e ultimo marito, ma non subito: questi sono gli anni in cui la vita sentimentale di Pamela è più vivace che mai. Edward Murrow, John Whitney, il principe Aly Khan e Alfonso de Portago sono solo i più noti tra i suoi amanti, ma una storia a parte è la sua relazione con Gianni Agnelli. Lo incontra a Parigi, dove si trasferisce nel 1948, e tra loro nasce un amore destinato a durare cinque anni. “Il periodo più felice della mia vita”, lo definisce lei. Ma Agnelli le è infedele e quando, nel 1952, lo sorprende in compagnia della giovane Anne-Marie d’Estainville, scoppia il finimondo: Pamela fa una scenata e i due ingaggiano una lite furibonda, da cui Agnelli se ne va sbattendo la porta. Proprio in seguito a questa lite, nell’accompagnare a casa la giovane amante, Agnelli ha un grave incidente d’auto in cui rischia di perdere una gamba (che resterà per sempre compromessa). Pamela gli resta accanto durante la convalescenza e resta anche incinta – non è certo che il padre sia Agnelli – ma finisce con l’abortire in Svizzera. Quando, poco dopo, Agnelli le annuncia di aspettare un figlio da Marella Caracciolo (sposata nel ’53), la loro relazione finisce.

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Averell Harriman, 79, e Pamela Digby Churchill Hayward, 51, lasciano il New York Municipal Building dopo aver ottenuto la licenza di matrimonio (1971).

Il suo amante successivo è il barone Elie de Rotschild, sposato, che la finanzia nello studio della storia dell’arte e dell’enologia. Nello stesso periodo, Pamela ha una relazione anche con Stavros Niarchos e con lo scrittore Maurice Druon, ma arriva il produttore Leland Hayward a sparigliare le carte: sposato con Slim Keith, il ricchissimo magnate di Hollywood perde la testa per Pamela e gli chiede di sposarlo (impegnandosi a divorziare al più presto). Lei fa un ultimo tentativo di convincere Rotschild a lasciare la moglie, ma lui rifiuta e quindi Pamela si trasferisce a New York per diventare la quinta signora Hayward. Nonostante le rispettive scappatelle, il matrimonio è solido e dura fino alla morte del marito nel 1971. L’indomita vedova, “ormai” cinquantenne, riesuma immediatamente la sua relazione con Harriman, l’amante di vent’anni prima che ora ha 79 anni e, sei mesi dopo il funerale di Hayward, i due si sposano e lei si trasferisce a Washington, ottenendo la cittadinanza americana ed entrando nelle fila del Partito Democratico. Grazie alla sua intensa attività di raccolta fondi e alla creazione del PamPAC (il comitato di azione politica a lei intitolato), Bill Clinton la nominerà ambasciatrice per gli USA in Francia nel 1993. Intanto, nel 1986, Harriman muore lasciandole una cospicua eredità che però i figli di lui impugneranno in una lunga battaglia legale.

Muore nel febbraio del 1997 a Parigi e Jacques Chirac, al funerale, depone la Gran Croce della Legione d’Onore sulla sua bara: è la prima donna di Francia a ricevere un tale riconoscimento. Bill Clinton dispone che le sue spoglie siano trasportate in America con l’aereo di Stato, l’Air Force One, e le dedica un lungo discorso di commiato. È sepolta ad Arden, NY, accanto all’ultimo marito.