Pride Month: le origini delle drag queen (dalle retate della polizia alla cultura pop) | National Geographic

Pride Month: le origini delle drag queen (dalle retate della polizia alla cultura pop)

In occasione del Pride Month, celebriamo l'iconica cultura drag che affonda le sue radici nei balli clandestini ospitati dagli artisti neri alla fine del XIX secolo.

DI EMILY MARTIN

pubblicato 29-05-2024

Pride Month: le origini delle drag queen (dalle retate della polizia alla cultura pop)

Un gruppo di drag queen festeggia il Carnevale di Rio de Janeiro, in Brasile, nel 1980. Prima di diventare mainstream, la cultura drag si è sviluppata in serate segrete per evitare persecuzioni.

FOTOGRAFIA DI BRUNO BARBEY/MAGNUM

Negli ultimi anni le abbiamo viste competere per una corona e il titolo di America’s Next Drag Superstar nella pluripremiata trasmissione RuPaul’s Drag Race, ma originariamente le drag queen provenivano da due mondi ben distinti: quello degli attori travestiti da donna che recitavano in film muti e nel teatro popolare e quello dei cosiddetti drag balls (balli drag), che erano parte integrante di una vivace sottocultura LGBTQ tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.

A causa dello stigma che circonda questo tipo di cultura, la sua storia è piuttosto confusa, ma molte moderne drag queen considerano i drag ball come la vera origine della propria forma d’arte. Questi concorsi, che si svolgevano in segreto, ebbero tra i loro pionieri interpreti neri e latinoamericani, compreso colui che, per la prima volta, definì se stesso con il termine “drag queen”.

Ecco ciò che sappiamo sulla storia della cultura drag.

Pride Month: le origini delle drag queen (dalle retate della polizia alla cultura pop)

RuPaul Andre Charles – che milioni di fan chiamano semplicemente RuPaul – posa con un gonnellino hawaiano sulla testa durante un servizio fotografico. RuPaul, forse la drag queen più famosa del mondo moderno, ha vinto una decina di Emmy Awards per il suo reality show televisivo RuPaul’s Drag Race.

FOTOGRAFIA DI AL CLAYTON/GETTY IMAGES

Come nasce la cultura drag?

Alcuni storici ritengono che i primi esempi di cultura drag risalgano al teatro dell’antica Grecia e dell’antica Roma, dove erano gli uomini a recitare i ruoli femminili. Simon Doonan, autore del libro Drag: The Complete Story, scrive che anche nel teatro kabuki in Giappone e negli spettacoli d’opera a Pechino, in Cina - rispettivamente nel XVII e XVIII secolo – era normale vedere attori maschi che impersonavano ruoli femminili.

Anche William Shakespeare incoraggiava il travestimento nel teatro elisabettiano, utilizzandolo addirittura come principale espediente narrativo nella tragedia La Dodicesima Notte, quando Viola si traveste da Cesario.

Ma altri storici sostengono che le vere origini di questo mondo siano un po’ più recenti. Lady J, un interprete drag - con un dottorato in musicologia incentrato sulla storia di tale movimento culturale - fa risalire il suo esordio agli anni ’60 del 1800 nell’Inghilterra vittoriana, quando Ernest Boulton (del duo Boulton e Park) descrisse il proprio modo di recitare con abiti maschili e femminili usando il termine “drag” (il primo uso noto di questa parola). Secondo alcuni, il termine originariamente faceva riferimento alle sottogonne che gli uomini durante le rappresentazioni “trascinavano” sul pavimento (traduzione letterale del verbo “drag”).

Nello stesso periodo, negli Stati Uniti, attori travestiti da donna si esibivano nei cosiddetti minstrel show: spettacoli di varietà a sfondo razzista in cui attori bianchi recitavano con la faccia truccata di nero per rappresentare gli stereotipi razziali degli Afroamericani. Un personaggio comune in questi minstrel show era la “yaller gal” cioè un uomo travestito da donna mulatta.

Man mano che il teatro popolare si evolveva verso lo stile vaudeville, negli anni ’80 del 1800, queste interpretazioni iniziarono a emulare attraenti donne bianche, dalla vita sottile e dal trucco elegante, la cui rappresentazione più famosa è probabilmente quella di Julian Eltinge, star del cinema muto.

Ma anche se i travestimenti erano di gran moda nella cultura popolare, negli USA stava emergendo una sottocultura caratterizzata dai drag ball, in parte grazie alla prima sedicente “regina del drag”.

Pride Month: le origini delle drag queen (dalle retate della polizia alla cultura pop)

Vanity Legend in posa durante un drag ball a New York nel 1988. Questi balli, che vedevano la competizione degli artisti drag, risalgono alla fine del XIX secolo, quando furono inaugurati dai membri neri e latinoamericani della comunità LGBTQ.

FOTOGRAFIA DI CATHERINE MCGANN/GETTY IMAGES
Pride Month: le origini delle drag queen (dalle retate della polizia alla cultura pop)

Festeggiamenti per il Martedì grasso nel 1974. Anche se molti artisti drag moderni considerano i drag ball come l’origine della propria forma d’arte, altri sostengono che questa cultura abbia avuto origine con gli attori maschi travestiti da personaggi femminili che per secoli sono stati parte delle rappresentazioni teatrali tradizionali.

FOTOGRAFIA DI CATHERINE MCGANN/GETTY IMAGES
Pride Month: le origini delle drag queen (dalle retate della polizia alla cultura pop)

Un artista si mette in posa durante un drag ball ad Harlem nel 1988. Questo quartiere di New York ha visto fiorire la ball culture.

FOTOGRAFIA DI CATHERINE MCGANN/GETTY IMAGES
Pride Month: le origini delle drag queen (dalle retate della polizia alla cultura pop)

Anthony Truly, artista drag, guida una lezione di danza in una palestra di New York nel 1997.

FOTOGRAFIA DI INGE MORATH/MAGNUM

Chi è stata la prima drag queen?

Dei primi drag ball sono rimaste poche tracce perché parteciparvi era molto rischioso, a causa dello stigma di genere e sociale.

Secondo Lady J, il merito dei drag ball è da attribuire soprattutto agli artisti neri e latinoamericani. Esclusi dalle competizioni riservate agli altri drag e ai travestiti bianchi (o impossibilitati a vincere), questi performer neri iniziarono a organizzare delle proprie competizioni.

Alcuni studiosi ritengono che furono i gala annuali che si svolgevano nel quartiere newyorkese di Harlem ad aprire la strada a questa tendenza, alla fine degli anni ’60 del 1800. Secondo altri, invece, la prima evidenza concreta che abbiamo di questi balli furono le feste danzanti di William Dorsey Swann a Washington D.C.

Nato in schiavitù nel 1858 in Maryland, Swann iniziò a organizzare i drag ball già nel 1882. Inoltre, fu il primo nella storia ad autodefinirsi “regina del drag”, la denominazione che precede quella moderna di drag queen.

La storia di Swann venne alla luce nel 2005, quando lo scrittore e storico Channing Joseph trovò un rapporto del The Washington Post del 1888 su una retata della polizia nell’abitazione di Swann. Secondo il rapporto, gli ospiti indossavano vestiti in satin e accessori e, probabilmente, gareggiavano in una danza (chiamata cakewalk) che assomigliava al voguing che gli schiavi avevano inventato imitando i proprietari delle piantagioni. Secondo quanto scritto da Joseph, Swann provò a impedire alla polizia di entrare, permettendo ad alcuni ospiti di scappare, ma dopo venne arrestato.

Queste feste andavano avanti in segreto da anni, promosse con un cauto passaparola: gli uomini che partecipavano rischiavano infatti di essere arrestati con l’accusa di prostituzione od omosessualità. Come scrive Joseph in un saggio del 2020 per The Nation, la casa del performer era già stata perquisita nel 1887 e aveva già scontato una breve pena detentiva nel 1882, dopo essere stato scoperto a rubare forniture per una festa.

Swann e i suoi drag ball sono stati pionieri anche in un altro senso, in quanto paladini del diritto di riunirsi della comunità queer. Non solo cercò di opporsi all’arresto del 1888, ma nel 1896 scrisse anche al Presidente Grover Cleveland per richiedere la grazia che, però, gli fu negata.

Pride Month: le origini delle drag queen (dalle retate della polizia alla cultura pop)

L’attore francese travestito Robert Bertin indossa un abito finemente decorato, in occasione di una rappresentazione teatrale vaudeville, per il suo personaggio Anna Thibaud, una cantante lirica. 

FOTOGRAFIA DI LYON BIOLETTO, ARCHIVIO GBB/CONTRASTO/REDUX
Pride Month: le origini delle drag queen (dalle retate della polizia alla cultura pop)

Due membri di un gruppo LGBTQ posano nel 1995 durante il Gay and Lesbian Freedom Festival a Washington D.C. Questo festival è all’origine delle celebrazioni per il pride che si svolgono ogni anno in città nel mese di giugno.

FOTOGRAFIA DI MARK REINSTEIN/CORBIS VIA GETTY IMAGES

L’eredità dei drag ball

I drag ball cominciarono a prendere piede a New York durante l’epoca d’oro del cosiddetto Rinascimento di Harlem all’inizio del XX secolo, così come ricorda Langston Hughes nella sua autobiografia del 1940. Questo movimento portò ben presto alla formazione della cosiddetta ballroom community (un sottoinsieme della cultura LGBT statunitense, caratterizzato dalla partecipazione ai ball) di Harlem, ritratta nel documentario del 1990 intitolato Paris is Burning.

I drag ball continuano a esistere ancora oggi in tutto il mondo e il loro influsso riecheggia non solo nella cultura drag, ma anche in quella mainstream. Lady J sottolinea che, ad esempio, lo stile di danza chiamato voguing ha dato il nome alla celebre canzone di Madonna “Vogue” e la famosa frase di Mae West “Perché non vieni su a trovarmi qualche volta?” deriva da quella pronunciata dall’attore comico Bert Savoy. Inoltre, lo slang moderno ha adattato molti termini originariamente usati nei balli, come “yas”, “work” e “shade”.

L’eredità delle singole drag queen sopravvive ancora oggi, in particolare quella di Swann: una strada di Washington è stata ridedicata proprio a questa icona della cultura drag.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente in lingua inglese su nationalgeographic.com.