Art. 1451 codice civile: Inammissibilità della convalida | La Legge per tutti

Codice civile Aggiornato il 16 Gennaio 2015

Art. 1451 codice civile: Inammissibilità della convalida

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Codice civile Aggiornato il 16 Gennaio 2015



Il contratto rescindibile non può essere convalidato.

Commento

Convalida: [v. 1444].

 

La legge non ammette la convalida del contratto rescindibile, perché si vuole evitare che la parte danneggiata, trovandosi in una posizione di inferiorità (stato di pericolo o di bisogno), che riduce la sua libertà contrattuale, possa confermare il contratto precludendosi in tal modo la possibilità di liberarsi, mediante l’azione di rescissione, dall’impegno contrattuale ingiustamente gravoso.

 

Giurisprudenza annotata

Obbligazioni  e contratti

Il ritardo nell'adempimento protratto durante il corso del processo non solo assume rilevanza nel giudizio di gravità di cui all'art. 1455 c.c., ma ben può determinare per se stesso la risoluzione del contratto.

Tribunale Foggia  22 aprile 2002

 

Il contratto preliminare è fonte di un obbligo convenzionale a contrarre e genera, quindi, un diritto alla conclusione di un contratto definitivo e non direttamente alla prestazione che ne forma oggetto.

Cassazione civile sez. III  16 ottobre 2001 n. 12608  

 

L'avvenuta notifica del preliminare al proprietario confinante avente diritto alla prelazione, effettuata dal promittente venditore convenuto in giudizio per l'esecuzione coattiva del preliminare non implica rinuncia alla rescissione del contratto fatta valere, in riconvenzionale, nei confronti dell'originario promissario acquirente.

Cassazione civile sez. III  23 novembre 2000 n. 15139

 

La rescissione del contratto preliminare per lesione può essere fatta valere anche se è già decorso un anno dalla conclusione di tale contratto (nella specie il convenuto in un giudizio volto a conseguire una sentenza produttiva degli effetti del contratto definitivo non concluso aveva in riconvenzionale esercitato l'azione di rescissione).

Cassazione civile sez. III  23 novembre 2000 n. 15139  

 

Qualora, dopo la stipulazione di un preliminare di vendita avente ad oggetto un fondo agricolo, questo sia destinato per l'intervento di nuova disciplina urbanistica all'edificazione il contratto definitivo concluso in conformità al preliminare è annullabile per errore di diritto.

Cassazione civile sez. II  21 giugno 1985 n. 3734  

 

Ai fini del riscatto agrario, l'affittuario del fondo deve essere considerato terzo rispetto al contratto di vendita dello stesso concluso dal concedente con altri e, pertanto, non può essergli opposta dall'acquirente, come causa di negazione del diritto al retratto, la simulazione di tale contratto. Ne consegue che ove l'affittuario proponga domanda di riscatto, ancorché subordinata all'accertamento negativo della simulazione della vendita al terzo, la carenza di interesse per tale richiesta in conseguenza dell'inopponibilità dell'eventuale simulazione nei suoi confronti non incide sulla proponibilità della domanda di retratto, sulla cui fondatezza il giudice deve provvedere prescindendo dall'accertamento della simulazione o meno della vendita al terzo.

Cassazione civile sez. III  03 settembre 1987 n. 7191  

 

 

Donazione

Allorquando il promissario acquirente in un preliminare di compravendita di un immobile abbia sostituito a sè altro soggetto (nella specie: il proprio figlio) nel contratto definitivo e fornito allo stesso il denaro per il pagamento del prezzo, si realizza una fattispecie nella quale va ravvisata la donazione indiretta dell'immobile e non quella diretta del denaro. Infatti, nel rapporto costituito con il preliminare, l'oggetto economico del futuro contratto definitivo costituisce una posizione giuridica attiva acquisita al patrimonio del promissario acquirente, con la conseguenza che l'atto con cui quest'ultimo dispone del proprio diritto potestativo alla conclusione della compravendita, unitamente alla corresponsione del denaro per il pagamento del prezzo, determina il trasferimento della disponibilità giuridica del bene.

Cassazione civile sez. II  15 dicembre 1984 n. 6581



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