Risparmiando parole ormai consumate sull’importanza del gruppo per la musica estrema da quasi vent’anni a questa parte, è necessario, giusto e piacevole notare immediatamente una cosa: ‘Order Of The Leech’ è il miglior disco dei Napalm Death da molto tempo a questa parte. Non ne conosciamo il motivo, ma la folle velocità e l’incombente sensazione di collasso che percorre l’album corrisponde ai più alti picchi di intensità e violenza messi in atto dagli inglesi ultimamente. Si comincia con la contorsione chitarristica cucita sopra un blastbeat furioso di ‘Continuing The War On Stupidity’ che si schianta dritta contro l’impenetrabile muro grindcore di ‘The Icing On The Hate’, uno dei momenti migliori, una sfuriata apocalittica i cui sporadici momenti di pausa servono solo per rendere doppiamente tremendo e schiacciante il resto del brano. Sfigurate e acidissime anche ‘Lowest Common Denominator’, con il suo incede quasi-rock, e la devastante ‘Per Capita’, vera messa in scena di dolore. Chi si aspettasse una possibile evoluzione del gruppo verso un esercizio Dischargiano o verso una deframmentazione post-core/noise rimarrà deluso: ‘Order Of The Leech’ è Napalm Death, esclusivamente, brutalmente Napalm Death: riuscire a comporre un album di tale pregnanza storica, sociale e politica durante il proprio quarto lustro di carriera non è cosa che riesce a tutti. Loro ce l’hanno fatta, onore ai Napalm Death.
Voto recensore 8 |
Etichetta: FETO / Edel Anno: 2002 Tracklist: Continuing War on Stupidity The Icing on the Hate Forced to Fear Narcoleptic Out of Sight, out of Mind To Lower Yourself (Blind Servitude) Lowest Common Denominator Forewarned Is Disarmed ? Per Capita Farce and Fiction Blows to the Body The Great Capitulator |