Curiosità sull’Arabia Saudita: 10 cose che non sapevate, tra tradizioni e record
Curiosità sull’Arabia Saudita: le cose che forse non sapevate sul Regno, da Riyad a Gedda. Chicche su tradizioni e primati per arricchire il vostro viaggio.
L’Arabia Saudita è un regno ricco di tradizioni, ma che è così proiettato verso il futuro da infrangere un record dopo l’altro con i suoi progetti visionari. Dopo avervi accompagnato alla scoperta di due delle sue principali città, in questo post condivido alcune curiosità, tra storia, arte e primati.
Curiosità sull’Arabia Saudita
Questo regno della Penisola Arabica è una terra a metà tra presente e futuro, dove antiche tradizioni e storie che affondano le loro radici in un lontano passato si incontrano e si mescolano a progetti futuristici che infrangono ogni record. Per arricchire il vostro viaggio, ecco alcune curiosità sull’Arabia Saudita, dalle chicche legate ai suq fino ai primati di Riyad e Gedda.
I miswāk
Tra gli oggetti più curiosi incontrati durante le passeggiate ad Al-Balad, la città vecchia di Gedda, ci sono senza dubbio i miswāk o siwāk (سواك): rametti o radici dell’albero di Arak (Salvadora persica) utilizzati per l’igiene orale e come strumenti a metà tra lo spazzolino e lo stuzzicadenti. Per usarli è sufficiente mordere la morbida corteccia (che si può mangiare e che, come sapore, ricorda vagamente lo zenzero) e utilizzare le fibre interne come setole dello spazzolino, per pulire denti e gengive.
Grazie alle proprietà antisettiche, detergenti e astringenti, l’uso è stato promosso anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Vengono venduti in quasi tutti i mercati, nei negozi e per strada.
I moderni suq
Nei suq (سوق), i mercati coperti o semi coperti tipici della tradizione araba e islamica, ogni zona è specializzata nella vendita di specifiche tipologie di prodotti: ecco quindi che in un’area è possibile trovare solo tessuti, in un’altra solo oro o gioielli e in un’altra ancora solo scarpe o indumenti. Questa ripartizione permetteva un maggiore controllo dei prezzi e una concorrenza più leale tra i mercanti.
Oggi, soprattutto nelle grandi metropoli come Riyad o Gedda, i suq sono quasi scomparsi, ma questa struttura viene seguita anche per la creazione delle moderne aree commerciali. Visitando le città, infatti, soprattutto lungo le principali arterie, troverete concessionari gli uni vicino agli altri, negozi di elettrodomestici che si susseguono o piazzette sulle quali si affacciano solamente botteghe di datteri (ve lo dicevo anche nel post dedicato a cosa mangiare in Arabia Saudita) e spezie, solo per fare qualche esempio. Insomma, se vi serve un prodotto specifico, sapete già che raggiungendo un negozio ne troverete tanti altri simili nei paraggi.
L’edificio più alto del mondo
Sono anni che l’Arabia Saudita prova a costruire l’edificio più alto del mondo. Il progetto ebbe inizio nel 2013 a Gedda con l’avvio dei lavori per la realizzazione della Jeddah Municipality Tower voluta dal principe Al-Waleed bin Talal e che avrebbe dovuto superare il chilometro d’altezza (1,6 km), ma da allora il cantiere è stato prima interrotto a causa di alcuni episodi di corruzione e proteste e poi, nel 2023, riavviato, ma ridimensionato per il terreno troppo instabile. L’altezza finale non è ancora stata resa pubblica.
Ora, a questo progetto si affianca quello di Riyad, dove, nel distretto finanziario King Abdullah, si sta pensando di creare un grattacielo alto ben due chilometri. Attualmente il record spetta ancora al Burr Khalifa di Dubai, che raggiunge gli 829,80 metri.
La più grande università femminile del mondo
L’Arabia Saudita ospita la più grande università femminile del mondo: la Princess Nora bint Abdul Rahman University (جامعة الأميرة نورة بنت عبد الرحمن), con sede a Riyad.
Istituita nel 1970 come prima università per donne del regno e intitolata alla sorella maggiore, nonché consigliera, del re Abdulaziz ibn Saud, l’università vanta oggi tre dipartimenti — Salute, Scienze e Discipline Umanistiche — e un campus con numeri da capogiro: copre un’area di oltre 13 milioni di metri quadri, può ospitare fino a 60.000 studentesse ed è dotato di una biblioteca che può contenere fino a 5 milioni di volumi. L’università vanta anche un altro primato: ha ospitato la prima opera messa in scena in Arabia Saudita, lo spettacolo “Antar e Alba” portato sul palco nel 2017 da Opera Lebanon.
La metropolitana di Riyad
La metropolitana di Riyad, attualmente in costruzione e il cui completamento è previsto entro la fine del 2024, punta a rivoluzionare completamente il sistema di trasporti pubblici della capitale saudita e sarà composta da 6 diverse linee, 85 stazioni e ben 176 chilometri di binari.
Quello che molti non sanno è che a collegare il centro cittadino con il nuovo campus della Princess Nora bint Abdul Rahman University sarà una metropolitana leggera realizzata dalla stessa azienda che si è occupata delle metropolitane senza conducente di Brescia, Milano e Roma: la AnsaldoBreda. dal 2015 confluita in Hitachi Rail. Il gruppo ha realizzato anche quelle di Copenhagen, Lima, Honolulu, Salonicco e Taipei.
I record della Riyad Season
Nel post dedicato a cosa vedere a Riyad vi ho parlato della Riyad Season, l’evento nato nel 2019 e che si tiene ogni anno da ottobre a marzo. L’appuntamento vanta numerosi Guinness World Record.
Nel 2021, per esempio, la Fun Slide della Riyad Season è stata titolata la più alta del mondo (oltre 22 metri) e quella con il maggior numero di corsie (24); nel 2022 il suo ottovolante, con i suoi 46 metri d’altezza, è diventato il più alto a livello globale (ci sono salita ben due volte senza saperlo); mentre per l’edizione 2023-2024 è stata costruita la più grande arena del mondo dedicata al calcio indoor, ben 37.991,683 metri quadri e oltre 20.000 posti a sedere. Trovate l’elenco completo sul sito ufficiale.
Gedda: città di record
Gedda è una metropoli che vanta numerosi record. Per esempio, con i suoi oltre 3 milioni di abitanti, è la più grande città della provincia di La Mecca e della regione dell’Hejaz, oltre che la seconda del regno dopo la capitale. Inoltre, è il più importante polo commerciale dell’Arabia Saudita e il merito è del suo enorme porto: il secondo più grande e più trafficato del Medio Oriente; al primo posto c’è il Jebel Ali di Dubai.
E a proposito di record, a Gedda c’è anche quello che per anni è stato il pennone più alto del mondo: è alto 171 metri e la bandiera dell’Arabia Saudita che sventola sulla cima pesa ben 570 chili; si trova in Piazza King Abdullah, all’incrocio tra Andalus Road e King Abdullah Road. Il record è stato rubato il 26 dicembre 2021 dall’Egitto, che a Il Cairo ha eretto un pennone di oltre 200 metri d’altezza.
La tomba di Eva
All’etimologia del toponimo Gedda (جدة) sono legate diverse teorie. Secondo la più accreditata, il nome deriverebbe dalla parola araba “nonna” e sarebbe legata alla figura di Eva, considerata nella tradizione araba la “nonna dell’umanità”: leggenda vuole infatti che la sua tomba si trovasse proprio qui prima di essere distrutta nel 1928.
Secondo la documentazione, il luogo di sepoltura, che viene oggi ricordato con una targa che potete trovare sulle mappe digitando “Tomb of Eve“, era lungo circa 130 metri e riusciva quindi a contenere un corpo titanico come quello di Eva. Lo stesso Adamo, secondo la tradizione locale, era alto circa 30 metri.
Il cimitero non islamico di Gedda
Nel cuore di Gedda c’è un luogo davvero insolito: il cimitero non islamico, noto come al-Khawajat (ossia “straniero”). Secondo alcuni, risalirebbe a circa duecento anni fa e al periodo Ottomano, quando Gedda era un importante polo economico e di passaggio per coloro che commerciavano con la Penisola Arabica. Secondo altri, le sue radici affonderebbero nel Sedicesimo secolo e nelle numerose lotte contro i portoghesi, come quelle che videro gli scontri con le flotte di Lopo Soares de Albergaria, delle quali vi parlavo nel post dedicato a cosa vedere a Gedda. Quello che è certo, è che oggi vi sono sepolte almeno 400 persone, prevalentemente cristiane, ma non solo.
In Arabia Saudita è concesso praticare altre fedi al di fuori di quella islamica, purché lo si faccia privatamente: è quindi vietato costruire edifici, esporre libri e icone o mostrare pubblicamente altre forme di espressione religiosa. Questo cimitero, che si trova in King Fahd Branch Road, ad Al-Balad, è un’eccezione, anche se ben nascosta da alberi e alte mura; la supervisione e la cura del sito spettano ai consolati occidentali.
Le rotonde “artistiche”
Durante il boom del petrolio, tra gli anni Settanta e Ottanta, l’allora sindaco di Gedda Mohamed Said Farsi decise di arricchire le aree pubbliche della città con opere d’arte e sculture. Molte di queste, realizzate da artisti internazionali — tra i quali anche Joan Miró —, furono posizionate al centro delle rotonde (spesso note come “piazze”) e si trovano lì ancora oggi.
Le sculture si suddividono in cinque macro temi: geometria, forme umane, mondo islamico, natura e trasporti. Tra queste ci sono per esempio la bicicletta gigante di Julio Lafuente, in Al-Darraja Square, o i cammelli di Rabi Al Akhras, a Obhur. Trovate maggiori informazioni nel sito Sculptures of Jeddah.
Altre curiosità sull’Arabia Saudita
Se volete scoprire altre curiosità sull’Arabia Saudita, vi consiglio di farvi affiancare da una guida locale, che non solo vi svelerà altre chicche o vi spiegherà nel dettaglio le tradizioni locali, ma vi aiuterà anche a superare la barriera linguistica; un supporto fondamentale, visto che non tutti parlano in inglese e in molti locali non esistono menu tradotti.
Vi lascio di seguito alcuni tour guidati in inglese, ma cliccando sui link trovate tante altre idee e spunti. Buon viaggio!
- Riyad tra passato e futuro, tour di un giorno*;
- Tour dei punti salienti di Gedda con trasferimento*
- Gedda: Tour del quartiere storico con una guida locale*
- La Mecca: siti sacri (Ziyarats) Tour privato guidato*
- AlUla: tour dei momenti salienti di Hegra, Dadan e Ikmah*
INFORMAZIONI PRATICHE PER UN VIAGGIO IN ARABIA SAUDITA:
- Dove dormire a Riyad o a Gedda: durante il mio soggiorno a Riyad ho pernottato in una casa privata, ospite di amici, ma se cercate un alloggio potete cercare su Booking*. A Gedda, invece, ho pernottato al Moments Hotel*, una struttura che si trova non troppo lontano dall’aeroporto. La camera era molto spaziosa e pulita, con letto comodo e bagno privato; quest’ultimo un po’ piccolo, ma sufficiente. Lo staff è stato estremamente gentile e accogliente. All’ultimo piano c’è anche una piscina a disposizione degli ospiti.
- Da mettere in valigia: per ricaricare i vostri dispositivi elettronici vi servirà un adattatore, perché in Arabia Saudita le prese sono principalmente di tipo G (come nel Regno Unito). Lo trovate qui*.
- Da scaricare nello smartphone: se usate Google Translate, vi consiglio di scaricare le traduzioni dall’arabo all’italiano, così da poterle utilizzare anche offline.
- Documenti: passaporto con una validità residua di almeno sei mesi, visto turistico obbligatorio (e valido un anno) e assicurazione viaggio (non obbligatoria, ma consigliata, nel link qui sopra o nell’immagine sottostante trovate un 10% di sconto per voi).
Se conoscete altre curiosità sull’Arabia Saudita, su Gedda o su Riyad, lasciate un commento!
Per vedere tutte le foto fatte in Arabia Saudita, sfogliate il mio album su Flickr. Le immagini inserite nel post sono state scattate con una Canon EOS 6D Mark II*, con obiettivo Canon 50 mm*, e un iPhone 11 Pro*.
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