Paraguay. La posizione geografica conferisce un importante ruolo regionale

di Giuseppe Gagliano

Il Paraguay, una nazione senza sbocchi sul mare nel cuore del Sudamerica, ha un’importanza strategica per la regione, per gli Stati Uniti e anche per l’Indopacifico. Più esteso della Germania, la posizione centrale del Paraguay comporta che le dinamiche commerciali e politiche del paese hanno un impatto sui, e sono influenzate dai, vicini immediati, cioè Brasile, Argentina e Bolivia, come pure dal resto del continente attraverso attività sia lecite che illecite.
Essendo uno dei principali esportatori di prodotti agricoli, l’accesso del Paraguay all’Oceano Atlantico tramite i fiumi Paraguay e Paraná gli conferisce un ruolo chiave nei negoziati subregionali in corso che coinvolgono Argentina, Brasile, Uruguay e Bolivia sulla gestione e sui pedaggi associati all’uso di questi corsi d’acqua. Il Paraguay si trova anche al centro di un corridoio di trasporto parzialmente sviluppato (l'”autostrada Bioceanica”) che collega le risorse agricole e minerarie e i mercati delle medie latitudini del continente all’Asia attraverso il Cile. Il Paraguay è inoltre membro e presidente pro-tempore del Mercato Comune Sudamericano (MERCOSUR), creando significative opportunità per la crescita del paese come centro manifatturiero e guidando il blocco nel tentativo di finalizzare un accordo di libero scambio con l’Unione Europea, sebbene per entrambe le parti il successo sembri improbabile.
Per quanto riguarda l’economia criminale della regione, la posizione centrale del Paraguay lo rende un canale principale per la cocaina prodotta in Perù e Bolivia, contrabbandata attraverso il paese in rotta verso Argentina e Brasile, e infine verso il mercato in crescita della cocaina in Europa e Africa. Di conseguenza potenti organizzazioni criminali basate in Brasile, tra cui il First Capital Command (PCC), il Red Command (CV) e “Bullet in the Face” (Bala Na Cara), si contendono il controllo delle rotte della droga attraverso il paese. Oltre alla cocaina, è la marijuana, prodotta nell’est del Paraguay, a dominare il mercato sudamericano.
Ciudad del Este, al confine tra Paraguay, Brasile e Argentina, è diventata un hub produttivo e commerciale grazie all’accesso che il Paraguay a bassa tassazione e a basso costo della manodopera offre ai mercati dei suoi vicini più grandi attraverso il MERCOSUR. Questo commercio ha anche permesso a Ciudad del Este di emergere come uno dei numerosi centri nei quali l’organizzazione estremista Hezbollah genera risorse finanziarie sia lecite che illecite per sostenere le sue attività politiche e militari in altre parti del mondo.
L’importanza strategica globale del Paraguay è ulteriormente evidenziata dalla sua unica posizione tra le 12 nazioni al mondo che ancora riconoscono la Repubblica di Cina (Taiwan), essendo l’ultimo Paese in Sudamerica a mantenere tali legami. Nel contesto dell’atteggiamento sempre più aggressivo della Repubblica Popolare Cinese (RPC) nei confronti di Taiwan e delle crescenti capacità militari della RPC, un’eventuale rinuncia del Paraguay al sostegno a Taiwan potrebbe incentivare Pechino a intraprendere azioni militari per distruggere l’autonomia di Taiwan. Allo stesso tempo un eventuale “cambio di fronte” diplomatico del Paraguay potrebbe facilitare una rapida espansione dell’influenza cinese nella regione tramite memorandum d’intesa, accordi di libero scambio, l’ingresso di aziende cinesi e la sponsorizzazione di viaggi in Cina per giornalisti, accademici, funzionari governativi e altri che tradizionalmente accompagnano tali cambiamenti.
Nei primi mesi di governo, l’uso che Peña Nieto ha fatto del Consiglio di Sicurezza Nazionale (CODENA) per aumentare il coordinamento interagenzia nell’affrontare le sfide nazionali, come l’operazione riuscita di riconquista del controllo del carcere di Tacumbú nell’Operazione Veneratio, è stato impressionante. La sua amministrazione ha anche avuto successi contro il traffico di armi verso il Brasile nell’Operazione Dakovo, grazie alla quale ha condotto un’importante operazione interagenzia contro i narcotrafficanti nella Operazione Ignis, e ha collaborato con il Brasile per scovare membri di bande brasiliane nascosti nelle prigioni paraguaiane nell’Operazione Purgatorio/Joapy.