Le 8 curiosità sulle api che ti sorprenderanno - Tiscali Ambiente
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Le vespe sono le loro antenate ed hanno 5 occhi: 8 curiosità sulle api che ti sorprenderanno

I piccoli e meravigliosi insetti impollinatori vivono in una società tutt’altro che semplice e banale. Scopriamo alcune curiosità su di loro e vediamo cosa hanno da dirci

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La natura, ad osservarla con attenzione, ci offre curiosità incredibili. E' che a volte siamo distratti. Per esempio, quanto sappiamo veramente sulle api? Si tratta di piccoli e meravigliosi insetti impollinatori che vivono in una società tutt’altro che semplice e banale. Scopriamo 8 curiosità su di loro e vediamo cosa hanno da dirci.

1) Le vespe: le antenate delle api

Quando sono apparse per la prima volta le api sulla Terra? Originariamente, le api erano insetti carnivori che si cibavano di altri insetti, molto simili alle vespe di oggi. Ma circa 100 milioni di anni fa, con l’apparizione dei fiori nel Periodo Cretaceo, il loro comportamento ha iniziato a cambiare. Alcune api hanno iniziato a nutrirsi di fiori, il che ha portato all’impollinazione e all’esplosione delle specie di fiori. Questi hanno iniziato anche a diversificarsi in colore e forma per attrarre più api, e queste vespe erbivore sono così diventate gli antenati delle api.

2) Cinque occhi

Le api hanno 5 occhi. Due grandi occhi composti sono situati ai lati del viso, e tre occhi semplici sono posizionati in mezzo a quelli composti. Gli occhi composti rilevano la forma e il colore degli oggetti, mentre gli occhi semplici rilevano i cambiamenti di colore nella luce ambientale. Il cervello dell’ape è in grado di distinguere accuratamente i colori nella luce in cambiamento integrando le informazioni visive provenienti da questi due diversi tipi di occhi.

3) La danza come modo di comunicare

Sapevi che le api fanno anche parte di una società democratica? I titoli di regina e api operaie portano spesso le persone a credere che la società delle api abbia una struttura monarchica. Ma, mentre l’ape regina ha il compito di deporre le uova, le decisioni sulla comunità delle api vengono prese attraverso conversazioni tra tutte le api.

Come comunicano le api? Ballando! Le api possono eseguire una varietà di danze, tra cui danze rotonde, danze a falce e danze di scodinzolamento. La danza rotonda viene eseguita quando l’obiettivo da raggiungere è entro 100 metri di distanza dall’ape, mentre la danza di scodinzolamento viene fatta quando l’obiettivo è molto più lontano. Nella danza di scodinzolamento, informazioni specifiche sulla distanza e sulla posizione possono essere trasmesse dall’inclinazione e dall’angolo della danza, così come dal movimento della coda. Guardando questa danza, le api riconoscono dove altre api hanno trovato fonti di nettare e dove possono costruire nuovi alveari.

4) Assegnazione di compiti in base all’età

Le api operaie hanno compiti diversi a seconda dell’età. Le neonate si prendono cura della prole, mentre quelle con una settimana di età sono responsabili della costruzione di nuovi alveari e della distribuzione del cibo. Man mano che diventano un po’ più grandi, iniziano a difendere la loro casa. Escono a cercare polline quando hanno più di 3 settimane. Le api operaie hanno ruoli diversi a seconda dell’età, a seconda delle dimensioni del loro cervello e della capacità di memoria. Ci vuole un certo periodo di tempo dopo la nascita affinché abbiano abbastanza capacità mnemoniche per ricordare come ritrovare la strada verso il proprio alveare.

5) La vita di un’ape operaia

La durata della vita di un’ape operaia dipende dalla stagione della nascita. Le api operaie nate durante il periodo di abbondanza di nettare – il momento in cui le api hanno a disposizione abbastanza nettare di fiore da trasformare in miele – vivono solo uno o due mesi. Questo perché spendono molta energia facendo lavori pesanti: costruire alveari, prendersi cura delle larve in crescita e raccogliere polline. D’altra parte, le api operaie nate alla fine dell’autunno, senza molto lavoro da fare, possono vivere fino a sei mesi.

6) Dieta vegetariana

Nettare e polline sono il cibo principale delle api, e le piante di cui si nutrono sono chiamate piante da miele. Ci sono innumerevoli piante da miele, tra cui calendula, borragine e lavanda. In base alla quantità di nettare o polline che producono, le piante da miele vengono ulteriormente suddivise in fonti primarie e secondarie. Le api mellifere raramente cercano cibo da altre fonti poiché possono ottenere abbastanza cibo e nutrienti da queste piante. 

7) 40.000 voli per 1kg di miele

La quantità di nettare raccolto da un’ape operaia per ogni viaggio di ricerca è di circa 30-50 mg. Con un peso corporeo di circa 0,1g, un’ape operaia può trasportare quasi la metà del suo peso corporeo in nettare! Un’ape operaia esce per raccogliere nettare 7-13 volte al giorno, talvolta anche fino a 24 volte al giorno, il che significa che 10.000 api operaie devono fare 4 viaggi per produrre 1kg di miele.

8) La pappa reale: il privilegio dell’ape regina

Sia l’ape regina che le api operaie nascono dalla stessa larva. Poi alcune larve diventano api regine, e le altre diventano api operaie. Cosa fa la differenza? Le api regine crescono in una zona speciale chiamata cella reale, ma consumano anche pappa reale per un periodo molto più lungo rispetto alle api operaie. Mentre le larve operaie consumano pappa reale solo nei primi tre giorni, le larve regine continuano a nutrirsi di pappa reale durante tutto il loro sviluppo. Un’ape regina nutrita solo con pappa reale vivrebbe 10 volte più a lungo di un’ape operaia, crescerebbe tre volte più grande e deporrebbe due milioni di uova nella sua vita.

Purtroppo la sopravvivenza delle api è gravemente minacciata. Questo declino degli impollinatori viene attribuito a vari problemi ambientali, tra cui la crisi climatica, la perdita di biodiversità e pratiche agricole insostenibili.Acquista i vasetti con i fiori amici delle api per sostenere progetti come il Bosco delle Api di Roma e Cremona: oasi di biodiversità che danno rifugio e permettono la sopravvivenza delle api e degli altri insetti impollinatori.

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