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Paesaggi che tolgono il fiato, una ricca storia e tanto cibo delizioso renderanno indimenticabile il tuo viaggio in Italia.

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Natura
Delta del Po, il paradiso del birdwatching

Delta del Po, il paradiso del birdwatching

Il Delta del Po è uno dei siti naturali più affascinanti del nostro Paese. Di più: è un sito unico e speciale. In nessuna altra parte in Italia si possono trovare così tanti ambienti in così poco spazio: le dune sabbiose, con la vegetazione tipica della macchia mediterranea; gli antichi boschi di pino dalla classica forma ad ombrello; le saline, alcune delle quali ancora in funzione; le lagune di acqua salmastra, che ospitano fiorenti attività di pesca e di acquacoltura; e ancora, le paludi, i canneti, i boschi allagati, i prati umidi, il mare aperto. Logico, dunque, che questa eccezionale diversità di ecosistemi ospiti moltissime specie animali: in particolare gli uccelli, oltre 300 specie (un record nazionale) che tra i meandri formati dal più lungo fiume italiano trovano un luogo per riprodursi, un sito di alimentazione durante le migrazioni, un rifugio per passare la stagione fredda. Fenicotteri, aironi, anatre, oche, trampolieri, rapaci, piccoli uccelli di palude sono avvistabili in gran numero durante tutto l’anno percorrendo le tante, piccole strade del delta, i suoi sentieri, le sue spiagge, o anche in sella a una bicicletta, in groppa a un cavallo o a bordo di un’imbarcazione. Il Delta del Po, protetto da due parchi regionali (uno in Veneto e uno in Emilia-Romagna) e da varie convenzioni internazionali, è dunque un luogo perfetto per chi è già un birdwatcher appassionato ma anche per chi ha semplicemente il piacere di osservare la fauna selvatica nel proprio ambiente naturale. Anche perché la visita è facile: le infrastrutture sono capillari, le possibilità di soggiorno e ristorazione ampie e variegate. Non resta che partire alla ricerca dei siti migliori.
Relax e benessere
Photo by: Ròseo Euroterme Wellness Resort

3 itinerari per ritrovare il benessere in Emilia Romagna

Il potere della natura ha effetti incredibili sul benessere psico-fisico e l’Emilia Romagna, tra borghi pittoreschi e vallate tranquille circondate dal verde, è una delle destinazioni italiane più belle per dedicarsi al wellness tourism. Una regione dove è facile vivere esperienze autentiche, scegliendo di immergersi nella storia, sfruttando il potere terapeutico delle terme oppure gustando la rinomata cucina. Il turismo del benessere, da queste parti, si può declinare in mille modi e basterà pochissimo per staccare la spina, alleviare le tensioni e ritrovare relax profondo. Avete mai provato, dopo una giornata stressante, a passeggiare tra i boschi circondati da alberi e piante o a camminare a piedi nudi nella vegetazione? La risposta del corpo non avrà certamente tardato ad arrivare, con un rinnovato ottimismo e un senso di pace quasi dimenticato. In Romagna le opportunità per dedicarsi a queste esperienze non mancano e, che sia per un breve weekend o per un soggiorno più lungo, l’arte del buon vivere si respira in ogni angolo. La scelta di una destinazione non è l’unico passo fondamentale per assicurarsi una vacanza a tutto benessere. Pianificare con anticipo un itinerario è sempre una buona idea. Cercare il supporto di un esperto locale, sia prima che durante il tour, è un altro consiglio utile per scoprire curiosità e scorci nascosti di una meta che si conosce per la prima volta. Un’ultima dritta è quella di pensare a un viaggio lento, che permetta di assaporare ogni attimo, senza la smania di vedere quanto più possibile, finendo per stancarsi senza apprezzare nulla.
Enogastronomia
Piemonte, straordinario laboratorio di prodotti, tutti da gustare... e da bere.

Piemonte, straordinario laboratorio di prodotti, tutti da gustare... e da bere.

Se conoscete il francese, comprendete meglio la cucina piemontese, influenzata per secoli dai nostri cugini d’Oltralpe e dai confinanti Liguri, viaggiatori e commercianti. Aprite il vostro viaggio gastronomico con gli agnolotti e con le loro variazioni, farciti a seconda della zona. Assaggiate anche gli gnocchi di zucca e castagne e i Tajarin, sottili tagliolini dal colore giallo acceso per la presenza di numerosi tuorli d’uova. Passate poi alla bagna cauda, a base di acciughe, olio e aglio, dove intingere verdure come i peperoni, il cavolo o il cardo gobbo di Nizza Monferrato. È d’obbligo un assaggio di fritto misto con fegato, animelle, cervella, fesa di vitello, amaretti, un boccone di brasato al Barolo o al Gattinara e un altro di bollito con Bagnet verd (mix di prezzemolo, aglio, acciughe sotto sale, pane raffermo, aceto e olio extravergine d'oliva). Sgranocchiando un grissino, qui creato, provate i formaggi Toma e Castelmagno, oltre al salame d’asino e alla Salsiccia di Bra. Visto che ci siete, gustate qualche pietanza profumata al Tartufo Bianco d’Alba, fra i prodotti più pregiati, e costosi, della gastronomia nazionale. Pronti ora per una cascata di dolci? Aprono i gianduiotti, inventati per la prima volta a metà Ottocento, con cacao, zucchero e nocciole del Piemonte; seguono i baci di dama; i Krumiri di Casale Monferrato, la cui forma ricorda un paio di baffi reali, quelli di Vittorio Emanuele II, la cui morte coincise con la loro nascita, nel 1878; le lingue di gatto, nate a Parigi negli anni ‘20, il Bonet, dolce al cucchiaio tipico delle Langhe. E poi i Nocciolini di Chivasso, le paste di Meliga, il Tronchetto di Natale, la focaccia di Susa, gli amaretti. Per i vini prodotti tra gli scrigni di Langhe, Roero, Astigiano, Monferrato, Colli Novaresi e Canavese, è necessaria una Treccani. Noi vi consigliamo i quattro fra i più celebri rossi, Barbera, Nebbiolo, Barolo, Barbaresco.
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