Costantino il Grande
"Bergoglio è il primo papa della storia a respingere integralmente questo consolidato sistema geopolitico e teologico, fondato sulla legittimazione e manipolazione reciproca fra poteri politici e potere ecclesiastico.
Modello intitolato a Costantino il Grande, che regnò sull’impero romano dal 306 al 337 dopo Cristo. Lo stigma imperiale della Chiesa di Roma, prima di Francesco ostentato fin nei paramenti indossati dal romano pontefice, ne esalta il protagonismo nella storia europea e universale.
Parabola che inizia con il sogno di Costantino (in hoc signo vinces), che attribuisce al «sommo Dio» la sua vittoria nella battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio (28 ottobre 312); prosegue con l’editto di Milano (313), rescritto di tolleranza del cristianesimo firmato dagli augusti imperiali Costantino per l’Occidente e Licinio per l’Oriente; si precisa con l’editto di Tessalonica emesso da Graziano, Teodosio I e Valentiniano II (27 febbraio 380), che determina il cristianesimo religione dell’impero romano.
Per culminare con la Donazione di Costantino (Constitutum Constantini), falso editto attribuito al primo imperatore (presunto) cristiano su cui si fonderà in epoca medievale la dottrina canonistica del papa quale vero imperatore, signore di tutto il creato: dominus naturalis omnium.
Misterioso apocrifo, considerato espressione dell’avido temporalismo papale ma collocato da studi recenti nel contesto dei tentativi di riforma dell’impero nel IX secolo. Per il quale un finto Costantino concede al vescovo di Roma, papa Silvestro, il primato sulle altre quattro massime sedi episcopali – Antiochia, Gerusalemme, Alessandria e Costantinopoli – insieme al Laterano, a Roma, alle province italiane e occidentali dell’impero".
Carta e citazione dall'editoriale di Limes 6/18 Francesco e lo stato della Chiesa