L’Unione europea stoppa i nuovi investimenti nell’energia russa - The MediTelegraph
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L’Unione europea stoppa i nuovi investimenti nell’energia russa

Dal quarto pacchetto di sanzioni sarà escluso lo stop all'import del gas russo e non sarà coinvolto neppure il forziere energetico di Mosca, la Gazprombank

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 (reuters)

Bruxelles - Due riunione degli ambasciatori dei Paesi membri (Coreper) non hanno sciolto, nel weekend, la decisione finale sul quarto pacchetto di sanzioni annunciato da Versailles da Ursula von der Leyen. Il via libera finale, ha annunciato la presidenza francese del semestre europeo, ci sarà lunedì in un terzo, e questa volta definitivo, incontro del Coreper. Più di una fonte europea, interpellata sullo slittamento, ha escluso divergenze o scontri tra gli Stati membri.

Si tratta, più che altro, "di chiarire alcuni aspetti tecnici", hanno spiegato le fonti. Ogni dettaglio va soppesato anche perché le nuove misure restrittive, oltre allo stop a prodotti come il caviale e la vodka russi, potrebbero impattare in maniera diretta sulle imprese europee vietando loro qualsiasi nuovo investimento nel settore energetico moscovita. La sensazione, insomma, è che la definizione del quarto pacchetto abbia richiesto più tempo di quello impiegato dalla presidente della Commissione Ue ad annunciarlo.

Nessuno, tra i 27, sembra avere voglia di alzare la mano per opporsi mentre in Ucraina si assiste ad un ulteriore aggravamento del conflitto.

Dal quarto pacchetto di sanzioni sarà escluso lo stop all'import del gas russo e non sarà coinvolto neppure il forziere energetico di Mosca, la Gazprombank. Stando allo schema provvisorio, sarà però vietato qualsiasi nuovo investimento europeo nell'energia russa o comunque legato all'esplorazione e produzione di gas e petrolio. "Non possiamo continuare ad alimentare la nostra dipendenza energetica" da Mosca, è stata la sentenza di von der Leyen.

L'impatto sull'Italia non sarebbe marginale. Sono circa 500 le imprese italiane che operano in Russia, e parte di queste è legata proprio con il settore energetico. Tanto che, secondo il quotidiano 'La Stampa', l'ambasciatore italiano a Mosca, Giorgio Starace, incontrando le aziende italiane, avrebbe chiesto prudenza nella fuga dalla Russia invitando a "non prendere decisioni affrettate". Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, interpellato a riguardo a 'Mezz'ora in più' su Raitre, ha tuttavia escluso qualsiasi ambiguità dell'Italia, così come aveva fatto in precedenza una nota della Farnesina.

"Roma e l'Ue hanno la stessa posizione sulle sanzioni, che devono indebolire l'economia russa.

Continuiamo sulla linea di sconsigliare agli italiani di rimanere" in Russia, ha sottolinea Di Maio annunciando un altro passo verso l'indipendenza dell'Italia da Mosca: il rafforzamento della partnership energetica con l'Angola, dopo la missione di ieri in Congo con lo stesso obiettivo. Il nuovo pacchetto di misure europee vieterà l'import e l'export di beni di lusso e l'import del ferro e dell'acciaio russo.

Bruxelles, inoltre, si unirà al G7 nel chiedere lo stop alla Russia come membro privilegiato del Wto e il blocco di possibili finanziamenti verso Mosca dell'Fmi e della Banca Mondiale. E le sanzioni andranno a colpire anche il sistema delle criptovalute, per evitare flussi di risorse alternativi al sistema Swift su cui Putin e gli oligarchi potrebbero contare.

Il problema, per l'Ue e i suoi alleati Occidentali, è però il resto del mondo. Solo con una seria cooperazione della Cina e dei Paesi del Golfo la Russia potrà risultare globalmente isolata.

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