Outlander
Come va. Quando ti siedi al volante, l'Outlander non ti vuole sedurre con chissà quale ricercatezza, ma punta alla sostanza delle cose: anzi, alcune scelte in merito alla foggia, all'ergonomia e alla qualità percepita di tasti e schermi (nonché alla loro disposizione) fanno intuire che questa Suv dà il meglio di sé in altri reparti, come la marcia. La Phev è un'ibrida che si può ricaricare da una presa, che si tratti di una soluzione domestica o di una colonnina rapida: insomma, per sfruttare appieno la vettura, bisogna essere disposti a gestire cavi e connettori. Detto questo, i tre motori lavorano in diversi modi e il loro funzionamento può sembrare un arzigogolo, ma la faccenda si risolve con due certezze. La prima: se la carica della batteria è sufficiente, la sport utility si muove in città come se fosse un'emissioni zero, con tutto quello che ne consegue in termini di fluidità, scorrevolezza, confort e, per certi versi, prestazioni (considerata la mole, accelerazione e ripresa sono interessanti). La seconda: quando si viaggia a velocità elevate, il motore termico viene chiamato a maggiore impegno, per ricaricare le batterie o muovere anche le ruote. E, a questo punto, la musica cambia. Già, perché, una volta esaurita la carica o in autostrada, la media di 21,6 km/l scende vistosamente. Ai livelli di un'assetata Suv. Tra i difetti, va segnalata una frenata poco incisiva sui fondi differenziati. Per il resto, la Phev trova la sua collocazione nella categoria delle vetture dalla guida facile, tranquilla e piacevole. Con quel pizzico di brio che torna utile nelle situazioni più intricate.
Pregi. Powertrain perfetto per l'uso quotidiano: se non si teme la presa, i vantaggi sono tanti. Abitabilità ottima per quattro, ma si viaggia bene anche in cinque.
Difetti. Frenate migliorabili sui fondi differenziati. L’infotainment non comprende il navigatore integrato nel sistema, sostituito dalle app per l’utilizzo degli smartphone.