Austria, l'ex segretario delle Finanze Schimd testimonia contro Kurz
Maxi inchiesta per corruzione

Austria, l'ex segretario delle Finanze Schimd testimonia contro Kurz

Tra gli altri nomi anche esponenti del partito popolare. Schimd sostiene di essere stato spinto a "prendersi tutte le colpe". Secondo le testimonianze, Kurz era a conoscenza dei finanziamenti illeciti da parte del ministero delle Finanze

Austria, l'ex segretario delle Finanze Schimd testimonia contro Kurz
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Sebastian Kurz

Thomas Schmid, l'ex fedelissimo di Sebastian Kurz, collabora con la giustizia austriaca e accusa pesantemente l'ex cancelliere e altri esponenti di spicco della Oevp, il partito popolare austriaco.

L'inchiesta per corruzione

L'ex ceo della holding statale Oebag ed ex segretario generale del ministero delle Finanze austriaco, Thomas Schmid, ha deciso di testimoniare contro l'ex cancelliere Sebastian Kurz davanti alla Procura per l'Economia e la Corruzione nell'ambito dell'inchiesta che lo vede coinvolto. Lo riportano i media austriaci, spiegando che Schmid è stato sottoposto a 15 interrogatori, durante i quali ha accusato l'ex cancelliere Kurz. La collaborazione con gli inquirenti, come 'testimone chiave', gli eviterebbe l'imputazione. La sua deposizione, scrive la stampa austriaca, è destinata a causare un terremoto politico in Austria.

Le dimissioni di Kurz

Schmid sostiene di essere stato spinto a "prendersi tutte le colpe". Dopo le perquisizioni nell'ottobre 2021, Kurz avrebbe preteso da lui una dichiarazione scritta mettendo in chiaro come lui fosse all'oscuro di tutte le accuse. Pochi giorni dopo Kurz si era dimesso, lo scorso anno, dopo le accuse di favoreggiamento alla corruzione. Secondo le testimonianze rese da Schmid, Kurz era a conoscenza dei finanziamenti illeciti da parte del ministero delle Finanze per pagare sondaggi che avrebbero dovuto favorirlo nella sua leadership e in quella dell'Ovp, il Partito Popolare Austriaco. Sempre secondo articoli di stampa, sarebbero stati utilizzati fondi pubblici per finanziare sondaggi pilotati a vantaggio della Oevp e dell'ascesa politica di Kurz. 

Kurz non è l'unico coinvolto nelle dichiarazioni di Schmid

La maxi-deposizione riguarda anche un altro esponente di spicco del partito popolare, l'attuale presidente del parlamento austriaco Wolfgang Sobotka. Come afferma Schmid, Sobotka si sarebbe speso con lui in merito a verifiche fiscali a carico di due fondazioni politiche di area Oevp. La questione sarebbe poi stata "risolta in questo senso". Il presidente del Nationalrat respinge le accuse.  Schmid spiega anche il suo ravvedimento. "Ho fatto cose che non vanno bene", ha detto. Il momento cruciale sarebbe stato quando sua madre gli "disse di non averlo educato in questo senso e che le responsabilità vanno assunte". L'ex ceo della holding di partecipazioni statali Oebag accusa, tra l'altro, anche il magnate austriaco Rene Benko. Nelle scorse ore alcuni uffici del suo gruppo Signa sono stati perquisiti dagli inquirenti.

Kurz respinge le accuse 

"Non vedo l'ora di provare che queste accuse sono false, dove giusto e sbagliato vengono davvero decisi in Austria. Vale a dire in tribunale". Così Kurz, con un post su Facebook, respinge le accuse sollevate da Schmid. “Poiché - scrive Kurz - i procedimenti in Austria non si svolgono solo in tribunale, ma anche nei media, ribadisco pubblicamente: ”Per me personalmente, le dichiarazioni di Thomas Schmid non sono una sorpresa. Sta cercando di ottenere lo status di testimone chiave facendo accuse contro altri, incluso me, per evitare lui stesso l'imputazione". Secondo Kurz, "nelle sue attuali dichiarazioni, lo stesso Thomas Schmid afferma di aver ripetutamente mentito nelle sue chat e di aver spesso detto a tutti quello che voleva sentire. Alla fine si scoprirà che è così anche in questo caso", afferma l'ex cancelliere.