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Territorio americano

Il continente americano è formato da due aree geografiche collegate fra loro da una stretta striscia di terra. L’America si sviluppa in senso longitudinale e si estende a nord oltre il Circolo Polare Artico e a sud fino alla Penisola Antartica. L’America è il secondo continente per estensione dopo l’Asia. Nel continente vengono individuate tre regioni sub-continentali: America settentrionale, America centrale e America meridionale.
È bagnata a est dall’Oceano Atlantico e a ovest dall’Oceano Pacifico ed è separata dalla Siberia dallo Stretto di Bering. Gli Stati dell’America sono 35, ai quali si aggiungono Guyana Francese, le Isole Falkland che fanno parte del Regno Unito e la Groenlandia che appartiene al Regno di Danimarca. L’America settentrionale è formata da 2 Stati: Canada e Stati Uniti d’America. L’America centrale è formata da 21 Stati: Antigua e Barbuda, Bahama, Barbados, Belize, Costa Rica, Cuba, Dominica, Repubblica Dominicana, El Salvador, Giamaica, Grenada, Guatemala, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Panamá, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Trinidad e Tobago. L’America meridionale è formata da 12 Stati: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Guyana, Paraguay, Perù, Suriname, Uruguay, Venezuela.

Morfologia

Le coste occidentali presentano una linea ininterrotta di sistemi montuosi, invece tutta la superficie centrale e orientale è prevalentemente pianeggiante. A est troviamo: Monti Alaska, Monti Mackenzie, Montagne Rocciose, Sierra Nevada, Sierra Madre, Cordigliera delle Ande. Le regioni orientali presentano altopiani e rilievi meno elevati come la Catena degli Appalachi a nord e il Massiccio della Guyana a sud. Nelle regioni centrali si estendono grandi pianure come le pianure interne del Canada e le Grandi Pianure degli Stati Uniti e in America meridionale si trovano le pianure dell’Orinoco, del Chaco, della Pampa e quella Amazzonica.

Idrografia e coste

I principali fiumi sono il Mackenzie, il Nelson-Saskatchewan, il San Lorenzo, il Mississippi e il suo affluente Missouri, il Colorado e il Rio Grande nell’America settentrionale e il Rio delle Amazzoni, l’Orinoco, il Paraguay, il Paranà e il San Francisco nell’America meridionale. Le coste dell’America settentrionale sono articolate, quelle dell’America meridionale sono compatte e uniformi e alle estremità settentrionali e meridionali sono frastagliate e ricche di insenature e scogli.

Isole e arcipelaghi

In America settentrionale ci sono numerose isole, tra esse vi è anche la Groenlandia. In America centrale ci sono numerosi arcipelaghi come quelli delle Bahamas, delle Grandi Antille e delle Piccole Antille.

Clima

L’America presenta climi freddi a nord e a sud, temperati, equatoriali e tropicali umidi nella fascia centrale calda. Il continente è caratterizzato dall’inversione stagionale. Il clima è influenzato dalla disposizione delle catene montuose che costituiscono una barriera all’afflusso di venti umidi.

Risorse ambientali

Gli ambienti naturali presentano flora e fauna molto differenti: la tundra e la taiga nelle regioni più settentrionali, la prateria, le pianure desertiche, le foreste di conifere e latifoglie sulle Montagne Rocciose nel Nord America, la foresta pluviale centro e sudamericana, la savana e la steppa. Le regioni polari sono caratterizzate dalla presenza di ghiacciai, tanto che la Terra del Fuoco può essere considerata affine alla Penisola Antartica, con la quale presenta una continuità anche dal punto di vista geo-morfologico.

Storia

Durante l’ultima glaciazione il livello dei mari era molto più basso di oggi e questo ha permesso ad alcuni gruppi di sapiens di attraversare lo Stretto di Bering per stabilirsi sul continente americano. Le prime civiltà sedentarie di agricoltori si svilupparono nell’altopiano centro-americano, lungo le coste del Pacifico e sulle Ande. Nel corso dei secoli sorsero le civiltà pre-colombiane: gli Olmechi e gli Aztechi in Messico, la civiltà del Calvin e gli Incas in Perù, i Maya in Guatemala e Yucatan, gruppi nomadi della caccia e società stanziali (Anasazi) nell’America settentrionale. Tra il XVI e il XVIII secolo Spagnoli, Olandesi, Portoghesi, Francesi e Inglesi colonizzarono l’America. Tra 1757 e il 1763 Francia e Regno Unito si combatterono nella Guerra dei Sette Anni, grazie alla quale il Regno Unito ottenne il predominio nel Nord America. Durante questi secoli gli Europei praticarono la tratta degli schiavi per farli lavorare nelle piantagioni. Nella seconda metà del XVIII le tredici colonie britanniche si ribellarono al dominio economico del Regno Unito che voleva mantenere il diritto esclusivo di commerciare con le colonie, con l’intento di ostacolare lo sviluppo delle attività manifatturiere degli Americani. Nel 1776 le colonie si ribellarono e il Congresso dei rappresentanti delle 13 colonie britanniche dichiarò la Dichiarazione d’indipendenza dal Regno Unito, che affermava il diritto alla vita, alla libertà e alla felicità. I Britannici reagirono inviando un esercito affiancato da mercenari tedeschi. La Guerra di Indipendenza americana fu combattuta tra il 1776 e il 1781. Il comandante dei coloni, George Washinton, appoggiato dai Francesi, nel 1781, porto l’esercito alla conquista della fortezza di Yorktown, vincendo così la guerra. Nel 1783 i coloni americani ottennero il riconoscimento degli Stati Uniti d’America. Dal 1810 i creoli, figli degli Europei nati in Sud America, rivendicarono l’indipendenza politica. Nel 1821 il Messico si rese indipendente dalla Spagna e nel 1824 divenne una repubblica. Tra il 1823 e il 1841 cinque Paesi dell’America centrale cacciarono gli Spagnoli e si unirono nella Federazione delle Provincie Unite dell’America centrale. L’Argentina si rese indipendente nel 1816, formando le Province Unite del Rio della Plata. Tra il 1818 e il 1824 Josè de San Martin liberò Cile e Perù. Tra il 1817 e il 1824 Simon Bolivar liberò i territori di Venezuela, Colombia, Ecuador e Bolivia e dette vita alla federazione chiamata “Grande Colombia”, che durò fino al 1830. Il Brasile ottenne l’indipendenza pacificamente nel 1822, senza che il Portogallo intervenisse o opponesse resistenza militare.

Etnie

La popolazione è eterogenea. La colonizzazione degli Europei e la deportazione di schiavi dall’Africa hanno mutato il panorama etnico dell’America. Le popolazioni autoctone sono state sopraffatte dai coloni-conquistatori e in alcuni casi sono state annientate.

Lingue

Le lingue dei colonizzatori si mescolano agli idiomi locali, dando vita a nuove forme di espressione. In base alla diversificazione linguistica e culturale si suddivide il continente in America settentrionale in cui prevale l’impronta culturale anglosassone e francese, e America Latina che include i Paesi di lingua e cultura ispanica e portoghese. Le lingue più diffuse in America sono: l’inglese, il francese, lo spagnolo, il portoghese, l’italiano, il cinese e il tedesco. Queste lingue in alcuni casi si sono mescolate con gli idiomi dei gruppi etnici autoctoni, creando dialetti e forme di espressione nei quali convivono elementi di varie provenienze. Una fusione linguistica importante è quella tra lo spagnolo e l’inglese che ha dato vita a un ibrido detto spanglish.

Religioni

La religione più diffusa in tutto il continente è il Cristianesimo. Nell’America del Nord prevalgono le Chiese protestanti (luterana e anglicana) e molte confessioni di derivazione biblica (battisti, metodisti, mormoni, avvenisti e pentecostali). Sono praticate inoltre: la religione cristiana ortodossa, l’ebraismo e minoranze islamiche, buddhiste e indù. Nell’America Latina la confessione cristiana di gran lunga più professata è il Cattolicesimo.

Economia

Il settore agricolo e quello zootecnico sono importanti nell’economia degli Stati Uniti, del Brasile e dell’Argentina, che sono ai primi tre posti nel mondo per la produzione di soia, cereali, mais e nell’allevamento bovino. L’alto livello di meccanizzazione garantisce una produzione elevata. Nell’America Latina una larga fascia della popolazione sopravvive grazie all’agricoltura di sussistenza. L’alto livello di industrializzazione dell’America è garantito dagli Stati Uniti e del Canada che sono tra gli otto Paesi più industrializzati del mondo e sono tra i maggiori produttori e consumatori di energia. Nel settore industriale privato si registra una ripresa dell’occupazione. La ripresa industriale è legata allo sviluppo del mercato interno che compensa di esportazioni verso l’Europa, le difficoltà create dal rallentamento dell’economia cinese e la drastica concentrazione delle vendite in alcuni comparti industriali importanti. Nel settore terziario, il turismo è importante per il Canada e per gli Stati Uniti ed è in crescita nell’America Latina.

Economia del Nord America

Nel 2011 Stati Uniti e Canada hanno risentito della crisi economica globale. Nel 2012 si è registrata una ripresa dell’occupazione. Nel settore primario prevalgono le monocolture di cereali. Nel settore secondario importanti sono quelle informatiche, elettroniche e aereospaziali. Nel settore terziario il terziario il livello delle infrastrutture e dei servizi resta di alto profilo.

Economia nell'America latina

Nell’America centrale il Messico è il Paese con l’economia più forte, invece, in America meridionale l’economia del Brasile è in forte crescita. In molti Stati si manifestano gravi problemi come: basso incremento del PIL, indebitamento interno ed estero, infrastrutture antiquate e inefficienti e parte della popolazione non è in grado di soddisfare le necessità primarie (cibo, alloggio, cure, istruzione). Il 10% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno. L’economia dell’America Latina si basa sull’agricoltura di piantagione, che spesso è controllata dalle multinazionali, e sull’agricoltura di sussistenza. Il settore industriale è legato alla trasformazione dei prodotti agricoli, alla lavorazione e alla raffinazione dei materiali, che sono presenti in abbondanza. Dopo la fase più acuta della crisi globale rimane il rischio che i Paesi dell’America Latina sono riusciti a non deprimere eccessivamente la crescita.