Scomparsa di Venturelli, festa della mamma amara per Roberta Carassai: “Da madre sento che Alle è vivo”

Scomparsa di Venturelli, festa della mamma amara per Roberta Carassai: “Da madre sento che Alle è vivo”

Lo sfogo di Roberta Carassai: "Non c’è più nulla da celebrare da quando mio figlio Alle è sparito ". Poi l’appello: "Concedeteci l’ordine di indagine europeo. Sarebbe un importante passo in avanti"

Sassuolo (Modena), 13 maggio 2024 .- “Non è la mia festa, le feste non mi appartengono più, non c’è più niente da festeggiare da quando Alle è sparito". Parla con la voce rotta dal pianto Roberta Carassai, la madre di Alessandro Venturelli, il ragazzo di cui il 5 dicembre del 2020 si sono perse le tracce dopo che si era allontanato da casa a Sassuolo.

Roberta Carassai e Alessandro Venturelli
Roberta Carassai e Alessandro Venturelli

Nel giorno della festa della mamma, lei e il marito Roberto hanno lanciato un ulteriore, accorato appello, anche in televisione a ’Verissimo’. "Alle è vivo, e noi viviamo per trovarlo", ribadisce più volte Roberta, che ha passato la mattinata con la sua mamma, ricevendo molti messaggi di solidarietà e vicinanza dalle altre madri.

"Sono molto arrabbiata, non ci hanno ascoltato subito, eppure noi avevamo tutto il necessario per capire che non si tratta di un allontanamento volontario. Non possono sottovalutare quello che è accaduto, è crudele. Mi sembra di essere in guerra: in Italia il sistema per gli scomparsi non funziona, non esistono più valori, ogni caso dimostra che le cose non vanno come devono andare. Per questo io dico, mettiamoci tutti dalla stessa parte, cambiamo il sistema, concedeteci l’ordine di indagine europeo.

Non sarebbe una sconfitta ma un passo in avanti, non solo per noi, per Alle, ma per tutte le persone che si trovano in questa angosciosa situazione. Mi ripetono che devo capire che l’apertura di un fascicolo per sequestro di persona non prevede l’ordine d’indagine europeo: ma chi me lo dice capisce quello che stiamo passando noi?".

"Attraverso i nostri avvocati, Claudio Falleti e Giovanna Ferrari, che tanto ci stanno vicini, come anche l’informatico Salvatore Filograno, avevamo chiesto alla procura di emanare un ordine di indagine europea, una semplice autorizzazione.

Per tutta risposta arriva invece la richiesta di archiviazione del caso – ribadisce –. È vero, l’udienza relativa all’archiviazione, inizialmente prevista per fine aprile, è stata rinviata al prossimo 7 ottobre, ma il fatto che non sia stato disposto contemporaneamente l’ordine per una indagine in Europa, ulteriormente dimostra che per la procura mio figlio è un ‘fascicolo’".

La donna ripercorre i giorni della scomparsa e quelli appena precedenti, con una certezza: "Alessandro non ci avrebbe mai fatto soffrire in questo modo. Deve esserci qualcosa che possa portarci ad avere un indizio, una pista, e finché non si trova bisogna prendere in considerazione tutta la sua vita, tutti gli aspetti. Perché hanno aperto un fascicolo per allontanamento volontario con tutto quello che noi abbiamo detto già un’ora dopo la sua scomparsa?

Era molto fragile in quel momento, aveva bisogno di aiuto, come sicuramente ne ha bisogno adesso, riteniamo che ci sia qualcuno che in qualche modo lo abbia portato a fare una scelta. Occorre cercare per trovare e non basta verificare le segnalazioni: solo tre giorni prima aveva fatto ricerche sull’Olanda, ma la polizia locale non può fare niente. Aiutateci a ritrovare Alessandro".