Regno Unito, l’ultimo scandalo di Westminster. Il laburista Bryant denuncia: “Almeno cinque deputati mi hanno toccato nelle parti intime” - la Repubblica

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Regno Unito, l’ultimo scandalo di Westminster. Il laburista Bryant denuncia: “Almeno cinque deputati mi hanno toccato nelle parti intime”

Regno Unito, l’ultimo scandalo di Westminster. Il laburista Bryant denuncia: “Almeno cinque deputati mi hanno toccato nelle parti intime”

Il deputato ha accusato membri del Parlamento britannico, già afflitto dagli scandali sessuali, di averlo molestato negli ultimi cinque anni

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LONDRA - La saga di Pestminster, ossia il glorioso parlamento di Westminster afflitto dagli scandali sessuali, si arricchisce di un altro capitolo. A scriverlo è il navigato deputato laburista Chris Bryant, che difatti in questi giorni sta pubblicando un libro a tema, "Code of Conduct”, su come riformare e migliorare quella che gli inglesi chiamano “la culla della democrazia moderna”.

Una culla recentemente sempre più macchiata da sconcezze, denunce di comportamenti osceni, scandali sessuali, accuse di sessismo, machismo, misoginia, bullismo, molestie e razzismo. Che spesso si annidano in corridoi, stanze e cripte del meraviglioso Parlamento britannico in centro a Londra.

Ora Bryant, deputato del Labour, 61 anni e in parlamento da 22, accusa almeno cinque anonimi deputati di averlo toccato nelle parti intime e molestato ripetutamente. “In questi anni, almeno cinque membri maschi della Camera dei Comuni mi hanno toccato e palpato il sedere senza che lo volessi. Uno di loro, che ufficialmente è eterosessuale, lo ha fatto più volte”, dichiara al quotidiano The i in occasione del lancio del libro.

"Un altro deputato, che siede ancora in Parlamento e che non accetta la sua omosessualità, mi ha invece spinto contro il muro e afferrato le mie parti intime. Un altro ancora mi strisciava con il pube mentre facevamo la fila per votare in aula e poi l’ho visto baciarsi con altri due uomini nello Strangers’ Bar”, che è l’unico pub del Parlamento “misto”, ovvero dove deputati, giornalisti e staff hanno tutti accesso incondizionato, con terrazza sul Tamigi e vista sul London Eye.

“Conosco altri deputati gay e assistenti che hanno subìto le mie stesse disavventure”, continua Bryant, uno dei deputati più pugnaci del Parlamento, gay dichiarato e attivista per i diritti omosessuali. “Episodi simili purtroppo sono sempre accaduti. Ma fino a qualche anno fa si faceva sparire tutto sotto il tappeto di Pugin”, ossia il grande arredatore di Westminster, con i suoi celebri tessuti verdi per la Camera dei Comuni e rossi per quella dei Lord.

“Oggi per fortuna non è più così e queste cose vengono denunciate molto più frequentemente. Ma c’è ancora tanto da fare”, aggiunge Bryant, anche lui coinvolto in uno scandalo venti anni fa, quando alcuni tabloid pubblicarono un suo selfie in mutande sulla piattaforma online per incontri omosessuali “Gaydar”.

L’anno scorso, alla radio Lbc, Bryant aveva anticipato: “Quando feci coming out nel 2001, venivo regolarmente palpato da deputati anziani, ufficialmente eterosessuali. Ma all’epoca non dissi niente perché pensai: “Fa parte del gioco, la cosa diventa pubblica e questa è l’ultima cosa che vuoi”.

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Invece, meglio denunciare, anche perché a Westminster anche molte donne sono state vittime di episodi simili”. Secondo il Guardian, l’ondata “Me Too" di denunce scatenatasi a Hollywood anni fa ha scoperchiato i misfatti anche a Londra. Qualcuno ha provato a giustificare le malefatte con “l’eccessivo lavoro” dei deputati. Una decina di parlamentari non accusati di oscenità, come la giovane stella tory Dehenna Davison, hanno annunciato di non ricandidarsi. Per l’editorialista del Daily Mail Sarah Vine, la vita politica a Westminster è così sfiancante che ha un impatto anche sulla sfera sentimentale o privata.

In quest’ultima legislatura, sono 22 i deputati sospesi dal Parlamento, per scandali di varia natura. E così per qualcuno Westminster è diventata “Pestminster” o “Pornminster”. La lista dei misfatti è lunga. Un mese fa una commissione parlamentare ha chiesto che il deputato conservatore ed ex ministro Chris Pincher venga sospeso per 8 settimane per aver molestato due ragazzi, da ubriaco lercio in un club di “gentlemen”.

Indimenticabile la sua lettera di dimissioni dal dicastero: “Primo ministro Boris Johnson, mi scusi ma ieri sera ho bevuto troppo!”. Sempre di recente, c’è stato il caso di Mhairi Black, parlamentare indipendentista scozzese (Snp), nel 2015 eletta in Parlamento a soli 20 anni, la più giovane in tre secoli. Due mesi fa però Black ha annunciato l'addio al Parlamento perché “sessista, velenoso, estenuante”.

Westminster è una cattedrale politica, un labirinto neo-gotico di fascino borgesiano, tra i suoi infiniti corridoi, piani, stanzone e stanzette, scalette, scantinati segreti, cripte, la maestosa terrazza sul Tamigi, lo splendido e restaurato Big Ben, e ovviamente la Camera dei Comuni, con la sua teatralità shakesperiana, i rivestimenti verdi di Pugin, la colossale Westminster Hall e la dorata Camera dei Lord. Ma c’è anche il "dark side” di Westminster.

Lo scorso giugno, il deputato laburista Geraint Davies è stato sospeso per “comportamenti inappropriati” verso donne del suo staff. Due anni fa, per violenze sessuali, è stato incarcerato il deputato tory Charlie Elphicke. In tutto, nel 2022, 56 parlamentari britannici sono stati segnalati per "comportamento sessuale inappropriato" all'Independent Complaints Grievance Scheme, piattaforma nata dopo lo scandalo “MeToo”.

L’anno scorso è stato beccato a guardare porno addirittura in aula il 65enne deputato conservatore ed ex contadino Neil Parish. Giustificazione: “Stavo cercando su Google il trattore "Dominator" e sono finito per sbaglio su un sito porno!”. L’anno scorso un altro parlamentare tory inglese, il 49enne Imran Ahmad Khan, si è dovuto dimettere perché colpevole in primo grado di aver molestato sessualmente un 16enne a una festa nel 2011. Mentre il 57enne deputato David Warburton, sempre conservatore, è stato protagonista in questi mesi di un altro scandalo: accuse di molestie sessuali da due donne, immortalato con una “striscia di cocaina” dal tabloid Sun, fino al “ricovero in un ospedale psichiatrico”.

Poi c’è la cultura dell’alcol, che dalle 18 scorre a fiumi nei pub del Parlamento. L’anno scorso la sottosegretaria agli Esteri britannica, Anne Marie-Trevelyan, ha rivelato che un ex anonimo deputato, dopo varie birre, l’avrebbe palpeggiata più volte e scagliata contro un muro. Persino l’ex speaker della Camera, il celebre e istrionico John Bercow, è stato condannato per bullismo con i collaboratori. Il suo successore, Sir Lindsay Hoyle, ha chiesto un'urgente inchiesta interna per salvare la reputazione di Westminster.

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