Matteo Falcinelli, “incaprettato” dalla polizia americana in cella, la madre: “Ha rischiato di fare la fine di George Floyd” - La Stampa

«Nessuno può avere idea di quello che ha passato mio figlio. Dolore e umiliazione al di là di ogni immaginazione. Ha già tentato il suicidio quattro volte ed è vivo per miracolo. È uno sportivo, un bravo studente, abituato a vivere da solo all’estero ma ora ha paura di tutto. Me lo hanno rovinato con quelle torture crudeli come quelle della Gestapo».

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Parla al telefono da Miami, Vlasta Studenicova, italo-slovena, madre di Matteo Falcinelli incaprettato dalla polizia americana durante un arresto.

«Il fatto risale al 25 febbraio scorso - ricorda la donna che ha lasciato l’Italia ( vive tra Spoleto e Perugia) per stare accanto al figlio a Miami - però non lo avevamo rivelato finora perché c’era stato il processo. Ma mio figlio sta molto male e ha ancora paura della polizia. Lui è stato autorizzato dal tribunale americano a lasciare gli Stati Uniti per tornare in Italia ma è terrorizzato che all’aeroporto la polizia gli faccia delle storie. È un ragazzo forte, calciatore e studente, ma questa drammatica violenza subita lo ha segnato nel profondo. Siamo in contatto con il consolato affinché tutto proceda per il meglio, ma con quello che ha passato abbiamo paura per il futuro. Mio figlio è stato trattato come in un lager nazista». Ma è vero che ha puntato il dito contro l’agente di polizia ? «Lui voleva solo rientrare nel locale per riprendersi i suoi telefonini ma quell’agente continuava a ripetergli che doveva andare via, allora Matteo chiedendogli il numero di matricola lo ha toccato sul badge e il poliziotto lo ha arrestato».

Vlasta Studenicova aggiunge poi che «il poliziotto ha messo le ginocchia sul petto di mio figlio che in quel modo modo non riusciva più a respirare. Basta vedere le immagine della telecamera dell’agente per rimanere senza parole. Sembra di assistere all’aggressione che quattro anni fa ha portato alla morte dell’afroamericano George Floyd».

Nei prossimi giorni il legale che in Italia si occupa di Matteo Falcinelli, l’avvocato Francesco Maresca (noto per aver assistito la famiglia di Meredith Kercher uccisa a Perugia nel 2007) , contatterà la Procura di Roma che si occupa dei fatti che riguardano i cittadini italiani all’estero. «Questa storia non può finire così - precisa Maresca -. Ad agosto scadono i 6 mesi di misura alternativa, paragonabili alla nostra messa alla prova, a cui è sottoposto Matteo in stato di libertà. Sta studiano, per concludere il master in management immobiliare ma è molto provato psicologicamente».

E la madre del ventiquattrenne conclude: «Per fortuna al campus di Miami dove ci troviamo oltre allo studio Matteo si dedica anche allo sport che lo sta aiutando molto a recuperare. Ma non è facile superare momenti così drammatici».

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