SAVOIA, Mafalda di in "Enciclopedia Italiana" - Treccani - Treccani

SAVOIA, Mafalda di

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

SAVOIA, Mafalda di (XXX, p. 963)


L'armistizio dell'8 settembre 1943 colse Mafalda in Bulgaria, dove si era recata ad assistere la sorella Giovanna, rimasta vedova di re Boris pochi giorni prima. Tornata in Italia, il 22 settembre 1943 fu dai Tedeschi arrestata in piazza San Pietro e successivamente internata nel campo di concentramento di Buchenwald, dove fu isolata in una baracca. Già deperita per il freddo e gli stenti, il 24 agosto 1944, durante un bombardamento aereo, rimase sepolta sotto le macerie della baracca.

Soccorsa con estrema lentezza, solo dopo 4 giorni le fu amputato un braccio andato in cancrena, ma non poté sopravvivere alla perdita di sangue e morì nella notte sul 29 agosto. La salma fu tumulata nel cimitero di Weimar.

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