Varie leggi, storia della scuola - Costruzione del sistema scolastico italiano A partire dagli anni - Studocu
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Varie leggi, storia della scuola

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Scienze della formazione primaria

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Anno accademico: 2021/2022

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Costruzione del sistema scolastico italiano A partire dagli anni 40 si assiste a una presa di coscienza sul ruolo dell’istruzione. Si manifesta la volontà dello stato di intervenire in materia d’istruzione, fino ad allora monopolio del clero. Ciò avrebbe trovato la sua compiuta espressione nella LEGGE LANZA ( 1857 ), momento chiave di passaggio dal modello di BONCOMPAGNI ( 1848 ) a quella di CASATI ( 1859 ). La svolta fu determinata dall’apertura di una scuola di metodica (per diventare maestro), ciò incontrò resistenze soprattutto da parte della chiesa e dei conservatori (FERRANTE APORTI, esponente conservatore del cattolicesimo subalpino). PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI NEL BIENNIO 1847-1848:  LE REGIE PATENTI con cui si istituiva il ministero della pubblica istruzione (30 novembre 1847);  LA LEGGE BONCOMPAGNI= sanciva la riorganizzazione del sistema scolastico, definizione dell’assetto amministrativo per l’elaborazione di una riforma generale degli studi. (8 giugno 1848); a fianco al ministro, si articolavano 6 ORGANI COLLEGIALI (presenti insegnanti, autorità scolastiche...); critiche sollevate, oltre che dal clero, anche da alcuni liberali: assetto amministrativo troppo complesso che rende tutto il funzionamento lento. COME SIAMO ARRIVATI ALLA RIFORMA LANZA: Presentato un progetto da LUIGI CARLO FARINI IL 5 MARZO 1852: Riduce gli organi rappresentativi (modello ispirato all’accentramento); 3 organi alle dipendenze del ministero: I CONSIGLIO PER LE SCUOLE UNIVERSITARIE, IL CONSIGLIO PER LE SCUOLE SECONDARIE (istruzione media, classica, tecnica), IL CONSIGLIO PER LE SCUOLE PRIMARIE (istruzione elementare). I membri, non inamovibili, erano in carica per massimo un quadriennio (nessuna competenza pedagogico-didattica). La loro sfera d’azione era circoscritta. Boncompagni ritirò la proposta di Farini. Ulteriore proposta da Cibrario; successiva proposta da GIOVANNI LANZA IL 23 NOVEMBRE 1855 (analogie con quella di Farini) RIFORMA LANZA: Previsti 2 organi rappresentativi= IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE E LA DEPUTAZIONE PROVINCIALE PER LE SCUOLE; ruolo puramente ausiliario. Struttura amministrativa gerarchica: ministro (aiutato dal consiglio sup. della P. I.), consultore universitario, regio provveditore (aiutato dalla deputazione provinciale). Il controllo da parte dello stato si estendeva anche alle scuole private (mancata libertà d’insegnamento). La proposta Lanza suscitò forte opposizione in parlamento, ne derivò un iter lungo e la riforma divenne legge il 22 GIUGNO 1857 Centralità dello studio dell’italiano, della storia nazionale; c’era uniformità anche per i testi (testo unico), per garantire un’istruzione omogenea POLITICA DI LAICIZZAZIONE DI LANZA= insegnamento religioso era circoscritto nel corso primario a una dimensione etico-civile. SITUAZIONE MAESTRI= Importante anche la preparazione della classe docenti: così si è delineata la figura dell’istitutore laico con ruolo di educatore nazionale. Loro erano scarsamente retribuiti, le amministrazioni comunali potevano licenziarli in qualsiasi momento ed erano privi della preparazione culturale adeguata (lacune imputabili alla brevità dei corsi: 10 o 16 mesi).

LA LEGGE CASATI:

Seconda guerra d’indipendenza fra Austria e regno di Sardegna. In questo momento si colloca la legge sul riordinamento della pubblica istruzione firmata da GABRIO CASATI IL 13 NOVEMBRE 1859. Voleva unire le provincie nuove con quelle vecchie tramite uniformità con un unico piano legislativo. Ci fu una svalutazione della figura del maestro: lui ora si configurava come semplice esecutore delle direttive ministeriali, non chiamato a educare ma a trasmettere i contenuti della scuola nazionale. Per italianizzare fu istituita la gratuità dell’insegnamento primario e fu inserito il principio dell’istruzione obbligatoria. Impulso delle scuole normali finalizzate alla formazione del maestro come educatore nazionale (articolati in un biennio o triennio). Rafforzamento del controllo dello stato sull’assetto amministrativo, accentramento amministrativo era controbilanciato dalla presenza di alcune disposizioni concernenti alla libertà d’insegnamento (concorrenza scuola pubblica e privata); pero questo principio (della libertà d’insegnamento), non trovava piena attuazione nell’istruzione superiore. La classe dirigente temeva che solo il clero, avverso il monopolio dello stato in quest’ambito, avesse strutture scolastiche adeguate per far concorrenza a quelle statali. Le scuole tecniche rappresentavano l’evoluzione delle scuole speciali istituite da Lanza; anche la politica di laicizzazione coincideva con quella di Lanza: facoltativa l’istruzione religiosa; l’obbligatorietà di quest’ultima nei rami inferiori era accompagnata da tutele per studenti acattolici. MANCATA REVISIONE DELLA LEGGE CASATI: Carlo Tenca scrisse un articolo di commento sulla legge. Le sue obbiezioni si possono riassumere in 5 punti: 1. La promulgazione del provvedimento in regime di pieni poteri 2. L’accentramento amministrativo 3. Limitata applicazione della libertà d’insegnamento 4. Scarsa importanza attribuita agli studi scientifici 5. La condizione precaria della classe magistrale sotto il profilo economico-giuridico. Nell’istruzione secondaria molta importanza veniva data agli studi classici e si attuava una penalizzazione per l’istruzione tecnica e scientifica (scuole tecniche non a carico dello stato come per i ginnasi). Sotto il dominio asburgico i maestri non potevano essere licenziati, avevano garanzie economiche (pensione e un salario minimo); in italia invece l’insegnante era soggetto a un contratto triennale, vigeva in uno stato precario, nessuno rispettava i salari minimi. Critiche sull’accentramento e sulla mancata libertà d’insegnamento. Queste critiche furono accolte dal nuovo ministro TERENZIO MAMIANI, che si espresse a favore della libertà d’insegnamento, quindi cercò di promuovere una stesura della Casati in senso più liberale. Inoltre concesse alle autorità locali di scegliere i libri di testo; inoltre Mamiani presentò 5 disegni per modificare gli articoli di Casati sulla libertà di insegnamento e volle operare in una prospettiva più ampia rispetto quella subalpina. Ci fu un’affermazione di un rapporto di pari dignità fra stato, associazioni e cittadini. Mamiani volle affidare la gestione delle scuole alle autorità comunali, provinciali e regionali; ne derivava una struttura amministrativa semplificata. Le sue dimissioni accantonarono questo progetto (19 marzo 1861) Lambruschini ispirava a un sistema decentrato e che valorizzasse le realtà locali e sosteneva la libertà d’insegnamento.

 Le pene per gli inadempienti  I tempi di attuazione della legge: preferibile attendere l’inizio dell’anno scolastico 1877-  Proporzione tra numero di abitanti e numero di insegnanti La parte cattolica era contraria all’obbligo scolastico, anche nell’ambito liberale. Ministro Francesco De Sanctis, il 18 luglio 1878, fu approvata la legge per agevolare i comuni alla costruzione di edifici per l’istruzione: la cassa depositi e prestiti era autorizzata per 10 anni a concedere ai comuni mutui ammortizzabili in 30 anni con tasso minimo di interesse. 16 DICEMBRE 1878 LEGGE SULLE PENSIONI dei docenti. L’impegno per l’attuazione della legge Coppino fu all’inizio promettente; furono nominati più di 1700 maestri. Motivo per cui la legge Coppino non si attuò fu quello che alla fine degli anni 80 l’istruzione fu vista come un pericolo, poiché istruire la gente la faceva diventare più critica e quindi meno docile all’autorità.

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Costruzione del sistema scolastico italiano
A partire dagli anni 40 si assiste a una presa di coscienza sul ruolo dell’istruzione. Si manifesta la volontà
dello stato di intervenire in materia d’istruzione, fino ad allora monopolio del clero.
Ciò avrebbe trovato la sua compiuta espressione nella LEGGE LANZA (1857), momento chiave di passaggio
dal modello di BONCOMPAGNI (1848) a quella di CASATI (1859).
La svolta fu determinata dall’apertura di una scuola di metodica (per diventare maestro), ciò incontrò
resistenze soprattutto da parte della chiesa e dei conservatori (FERRANTE APORTI, esponente conservatore
del cattolicesimo subalpino).
PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI NEL BIENNIO 1847-1848:
LE REGIE PATENTI con cui si istituiva il ministero della pubblica istruzione (30 novembre 1847);
LA LEGGE BONCOMPAGNI= sanciva la riorganizzazione del sistema scolastico, definizione
dell’assetto amministrativo per l’elaborazione di una riforma generale degli studi. (8 giugno 1848);
a fianco al ministro, si articolavano 6 ORGANI COLLEGIALI (presenti insegnanti, autorità
scolastiche…); critiche sollevate, oltre che dal clero, anche da alcuni liberali: assetto amministrativo
troppo complesso che rende tutto il funzionamento lento.
COME SIAMO ARRIVATI ALLA RIFORMA LANZA:
Presentato un progetto da LUIGI CARLO FARINI IL 5 MARZO 1852: Riduce gli organi rappresentativi
(modello ispirato all’accentramento); 3 organi alle dipendenze del ministero: I CONSIGLIO PER LE SCUOLE
UNIVERSITARIE, IL CONSIGLIO PER LE SCUOLE SECONDARIE (istruzione media, classica, tecnica), IL
CONSIGLIO PER LE SCUOLE PRIMARIE (istruzione elementare). I membri, non inamovibili, erano in carica
per massimo un quadriennio (nessuna competenza pedagogico-didattica). La loro sfera d’azione era
circoscritta.
Boncompagni ritirò la proposta di Farini. Ulteriore proposta da Cibrario; successiva proposta da GIOVANNI
LANZA IL 23 NOVEMBRE 1855 (analogie con quella di Farini)
RIFORMA LANZA:
Previsti 2 organi rappresentativi= IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE E LA
DEPUTAZIONE PROVINCIALE PER LE SCUOLE; ruolo puramente ausiliario.
Struttura amministrativa gerarchica: ministro (aiutato dal consiglio sup. della P. I.), consultore universitario,
regio provveditore (aiutato dalla deputazione provinciale).
Il controllo da parte dello stato si estendeva anche alle scuole private (mancata libertà d’insegnamento). La
proposta Lanza suscitò forte opposizione in parlamento, ne derivò un iter lungo e la riforma divenne legge
il 22 GIUGNO 1857
Centralità dello studio dell’italiano, della storia nazionale; c’era uniformità anche per i testi (testo unico),
per garantire un’istruzione omogenea
POLITICA DI LAICIZZAZIONE DI LANZA= insegnamento religioso era circoscritto nel corso primario a una
dimensione etico-civile.
SITUAZIONE MAESTRI= Importante anche la preparazione della classe docenti: così si è delineata la figura
dell’istitutore laico con ruolo di educatore nazionale.
Loro erano scarsamente retribuiti, le amministrazioni comunali potevano licenziarli in qualsiasi momento
ed erano privi della preparazione culturale adeguata (lacune imputabili alla brevità dei corsi: 10 o 16 mesi).

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Costruzione del sistema scolastico italiano A partire dagli anni 40 si assiste a una presa di coscienza sul ruolo dell’istruzione. Si manifesta la volontà dello stato di intervenire in materia d’istruzione, fino ad allora monopolio del clero. Ciò avrebbe trovato la sua compiuta espressione nella LEGGE LANZA ( 1857 ), momento chiave di passaggio dal modello di BONCOMPAGNI ( 1848 ) a quella di CASATI ( 1859 ). La svolta fu determinata dall’apertura di una scuola di metodica (per diventare maestro), ciò incontrò resistenze soprattutto da parte della chiesa e dei conservatori (FERRANTE APORTI, esponente conservatore del cattolicesimo subalpino). PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI NEL BIENNIO 1847-1848:  LE REGIE PATENTI con cui si istituiva il ministero della pubblica istruzione (30 novembre 1847);  LA LEGGE BONCOMPAGNI= sanciva la riorganizzazione del sistema scolastico, definizione dell’assetto amministrativo per l’elaborazione di una riforma generale degli studi. (8 giugno 1848); a fianco al ministro, si articolavano 6 ORGANI COLLEGIALI (presenti insegnanti, autorità scolastiche...); critiche sollevate, oltre che dal clero, anche da alcuni liberali: assetto amministrativo troppo complesso che rende tutto il funzionamento lento. COME SIAMO ARRIVATI ALLA RIFORMA LANZA: Presentato un progetto da LUIGI CARLO FARINI IL 5 MARZO 1852: Riduce gli organi rappresentativi (modello ispirato all’accentramento); 3 organi alle dipendenze del ministero: I CONSIGLIO PER LE SCUOLE UNIVERSITARIE, IL CONSIGLIO PER LE SCUOLE SECONDARIE (istruzione media, classica, tecnica), IL CONSIGLIO PER LE SCUOLE PRIMARIE (istruzione elementare). I membri, non inamovibili, erano in carica per massimo un quadriennio (nessuna competenza pedagogico-didattica). La loro sfera d’azione era circoscritta. Boncompagni ritirò la proposta di Farini. Ulteriore proposta da Cibrario; successiva proposta da GIOVANNI LANZA IL 23 NOVEMBRE 1855 (analogie con quella di Farini) RIFORMA LANZA: Previsti 2 organi rappresentativi= IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE E LA DEPUTAZIONE PROVINCIALE PER LE SCUOLE; ruolo puramente ausiliario. Struttura amministrativa gerarchica: ministro (aiutato dal consiglio sup. della P. I.), consultore universitario, regio provveditore (aiutato dalla deputazione provinciale). Il controllo da parte dello stato si estendeva anche alle scuole private (mancata libertà d’insegnamento). La proposta Lanza suscitò forte opposizione in parlamento, ne derivò un iter lungo e la riforma divenne legge il 22 GIUGNO 1857 Centralità dello studio dell’italiano, della storia nazionale; c’era uniformità anche per i testi (testo unico), per garantire un’istruzione omogenea POLITICA DI LAICIZZAZIONE DI LANZA= insegnamento religioso era circoscritto nel corso primario a una dimensione etico-civile. SITUAZIONE MAESTRI= Importante anche la preparazione della classe docenti: così si è delineata la figura dell’istitutore laico con ruolo di educatore nazionale. Loro erano scarsamente retribuiti, le amministrazioni comunali potevano licenziarli in qualsiasi momento ed erano privi della preparazione culturale adeguata (lacune imputabili alla brevità dei corsi: 10 o 16 mesi).

LA LEGGE CASATI:

Seconda guerra d’indipendenza fra Austria e regno di Sardegna. In questo momento si colloca la legge sul riordinamento della pubblica istruzione firmata da GABRIO CASATI IL 13 NOVEMBRE 1859. Voleva unire le provincie nuove con quelle vecchie tramite uniformità con un unico piano legislativo. Ci fu una svalutazione della figura del maestro: lui ora si configurava come semplice esecutore delle direttive ministeriali, non chiamato a educare ma a trasmettere i contenuti della scuola nazionale. Per italianizzare fu istituita la gratuità dell’insegnamento primario e fu inserito il principio dell’istruzione obbligatoria. Impulso delle scuole normali finalizzate alla formazione del maestro come educatore nazionale (articolati in un biennio o triennio). Rafforzamento del controllo dello stato sull’assetto amministrativo, accentramento amministrativo era controbilanciato dalla presenza di alcune disposizioni concernenti alla libertà d’insegnamento (concorrenza scuola pubblica e privata); pero questo principio (della libertà d’insegnamento), non trovava piena attuazione nell’istruzione superiore. La classe dirigente temeva che solo il clero, avverso il monopolio dello stato in quest’ambito, avesse strutture scolastiche adeguate per far concorrenza a quelle statali. Le scuole tecniche rappresentavano l’evoluzione delle scuole speciali istituite da Lanza; anche la politica di laicizzazione coincideva con quella di Lanza: facoltativa l’istruzione religiosa; l’obbligatorietà di quest’ultima nei rami inferiori era accompagnata da tutele per studenti acattolici. MANCATA REVISIONE DELLA LEGGE CASATI: Carlo Tenca scrisse un articolo di commento sulla legge. Le sue obbiezioni si possono riassumere in 5 punti: 1. La promulgazione del provvedimento in regime di pieni poteri 2. L’accentramento amministrativo 3. Limitata applicazione della libertà d’insegnamento 4. Scarsa importanza attribuita agli studi scientifici 5. La condizione precaria della classe magistrale sotto il profilo economico-giuridico. Nell’istruzione secondaria molta importanza veniva data agli studi classici e si attuava una penalizzazione per l’istruzione tecnica e scientifica (scuole tecniche non a carico dello stato come per i ginnasi). Sotto il dominio asburgico i maestri non potevano essere licenziati, avevano garanzie economiche (pensione e un salario minimo); in italia invece l’insegnante era soggetto a un contratto triennale, vigeva in uno stato precario, nessuno rispettava i salari minimi. Critiche sull’accentramento e sulla mancata libertà d’insegnamento. Queste critiche furono accolte dal nuovo ministro TERENZIO MAMIANI, che si espresse a favore della libertà d’insegnamento, quindi cercò di promuovere una stesura della Casati in senso più liberale. Inoltre concesse alle autorità locali di scegliere i libri di testo; inoltre Mamiani presentò 5 disegni per modificare gli articoli di Casati sulla libertà di insegnamento e volle operare in una prospettiva più ampia rispetto quella subalpina. Ci fu un’affermazione di un rapporto di pari dignità fra stato, associazioni e cittadini. Mamiani volle affidare la gestione delle scuole alle autorità comunali, provinciali e regionali; ne derivava una struttura amministrativa semplificata. Le sue dimissioni accantonarono questo progetto (19 marzo 1861) Lambruschini ispirava a un sistema decentrato e che valorizzasse le realtà locali e sosteneva la libertà d’insegnamento.

 Le pene per gli inadempienti  I tempi di attuazione della legge: preferibile attendere l’inizio dell’anno scolastico 1877-  Proporzione tra numero di abitanti e numero di insegnanti La parte cattolica era contraria all’obbligo scolastico, anche nell’ambito liberale. Ministro Francesco De Sanctis, il 18 luglio 1878, fu approvata la legge per agevolare i comuni alla costruzione di edifici per l’istruzione: la cassa depositi e prestiti era autorizzata per 10 anni a concedere ai comuni mutui ammortizzabili in 30 anni con tasso minimo di interesse. 16 DICEMBRE 1878 LEGGE SULLE PENSIONI dei docenti. L’impegno per l’attuazione della legge Coppino fu all’inizio promettente; furono nominati più di 1700 maestri. Motivo per cui la legge Coppino non si attuò fu quello che alla fine degli anni 80 l’istruzione fu vista come un pericolo, poiché istruire la gente la faceva diventare più critica e quindi meno docile all’autorità.